breve di cronaca
Il Settembre pedagogico
Associazione Nazionale Comuni Italiani - 18-08-2004


L’IMPEGNO DEI COMUNI PER PROMUOVERE LA COSTRUZIONE DEL SISTEMA EDUCATIVO TERRITORIALE


Il nuovo anno scolastico è ormai alle porte e si prospetta come particolarmente difficile per gli alunni, per i genitori, per le famiglie. I cambiamenti introdotti dalla Riforma non sono stati accompagnati da un confronto e da una significativa partecipazione dei diversi attori del sistema scolastico. Ciò ha determinato un clima di incertezza e di disagio, alimentato dalla confusione e dall’incomprensione.

Tutto questo mette a rischio il buon funzionamento delle scuole. Demotiva i docenti, preoccupa le famiglie, toglie respiro alle esperienze di qualità.

In tale contesto i comuni non possono rinchiudersi nel ruolo di semplici fornitori di edifici, di pasti e di scuolabus, di attrezzature e di materiali vari per gli uffici e per le pulizie. I comuni sono corresponsabili della qualità e dell’efficacia della formazione, insieme alle scuole e alle altre agenzie del territorio.

La scuola è una agenzia culturale e formativa troppo importante per la comunità locale. La sua presenza e la sua attività sono strategiche per lo sviluppo della collettività e per la qualità della vita dei cittadini.

Il comune è l’ente che governa la comunità cittadina e ha il compito di sostenere le offerte formative delle scuole affinché rispondano ai bisogni degli allievi, dei genitori e del contesto in cui operano.

Rilevare i bisogni, coglierne la diversificazione e la molteplicità, condividere strategie di intervento sono compiti che la scuola deve poter realizzare insieme al comune. Per sostenere lo sviluppo della collettività e per promuovere la formazione e il benessere dei cittadini.

E’ in questa prospettiva che la normativa richiede al Piano dell’Offerta Formativa di riflettere “le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa” e di attivare “i necessari rapporti con gli Enti Locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio”.

La collaborazione tra scuola e comune non è dunque un atto di cortesia, ma un gesto funzionale per garantire la qualità dei processi scolastici e la realizzazione del diritto allo studio. Quando la collaborazione diventa operativa ed efficace, nel rispetto delle reciproca autonomia, il comune sostiene la scuola e la scuola promuove la qualità della vita della città e dei suoi abitanti.

Le iniziative del Settembre Pedagogico promosse dai comuni per il prossimo mese pongono in primo piano, come sottolinea il CIDI, il rilancio del patto tra la città e la scuola che è fondamentale per sostenere l’integrazione tra tutti i soggetti che partecipano alla formazione delle giovani generazioni. Un patto che si deve rinnovare ogni anno con l’avvio della scuola, coinvolgendo gli alunni, gli insegnanti, i genitori e l’intera comunità cittadina. Un patto che segnala attenzione e assunzione di responsabilità nei confronti della scuola considerata come risorsa decisiva per la promozione dei diritti dei bambini, per il sostegno delle responsabilità educative delle famiglie, per lo sviluppo della comunità locale.

Solo uno sguardo superficiale vede nella città un’entità indefinita e generica, cui riferirsi in modo distratto nei documenti ufficiali. La città è un’entità viva e concreta che prospetta continuamente ai suoi abitanti risorse, vincoli e opportunità per formarsi e per crescere. E’ una realtà multidimensionale, composta da istituzioni e soggettività plurime e differenziate, rispetto alla quale la scuola può assumere un ruolo attivo ma anche, al contrario, un atteggiamento distratto e di chiusura.

Soltanto dal riconoscimento e dalla valorizzazione reciproci può nascere un’alleanza efficace tra la città e la scuola, con la partecipazione e la mediazione attiva del comune.

La qualità del sistema educativo territoriale - come ben sanno i cittadini - è il frutto non casuale di dialoghi e di collaborazioni efficaci che durano e si evolvono nel tempo. Collaborazioni che hanno nell’ente locale un partner partecipe alle vicende della scuola del suo territorio. Intese che trovano nella scuola un’agenzia attenta alle esigenze e alle proposte del contesto in cui opera.

Il Settembre Pedagogico rappresenta dunque un’occasione per rilanciare il patto tra la città e la scuola, rinnovando l’impegno dei diversi soggetti che partecipano alla formazione delle giovani generazioni in uno specifico territorio.

Dai programmi delle iniziative del Settembre Pedagogico assunte dai comuni, che giungono in ANCI, troviamo un’attenzione più decisa che in passato alla costruzione di strutture territoriali permanenti di collaborazione e di dialogo tra le istituzioni e i diversi attori del sistema formativo. Emerge una ricerca più avanzata di livelli di coordinamento diversificati in relazione ai problemi e ai risultati attesi.

Le iniziative del Settembre Pedagogico segnalano nelle diverse realtà cittadine una incentivazione di strategie di informazione e di comunicazione pubblica per promuovere la presenza delle istituzioni scolastiche nel territorio e per migliorare la qualità della partecipazione delle varie componenti alla loro gestione. Vengono promosse logiche di rete nella elaborazione e nella realizzazione dei progetti formativi in cui il comune sostiene la progettazione congiunta degli istituti e il raccordo con l’extrascuola. Sono valorizzate la co-progettazione e la ricerca di sinergie, la sperimentazione, la complementarietà e la continuità delle esperienze per articolare gli interventi secondo le specificità e le esigenze dei contesti territoriali.

C’è fermento, c’è iniziativa nelle diverse comunità locali attorno alla scuola e alla costruzione del sistema educativo territoriale. Il Settembre Pedagogico è un segno tangibile di impegno e di responsabilità da parte dei comuni in questo avvio difficile, problematico del nuovo anno scolastico.






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