1 – Gruppo familiare in un interno
Annota Fred Kapner sul Finalcial Times commentando la presentazione del volume “ Tendenza Veronica “, biografia della signora Lario, felice consorte dell’egoarca:
“ ( … ) Giugno non è stato un mese fortunato per Silvio Berlusconi: alle elezioni europee Forza Italia ha perso moltissimi voti, la nazionale italiana di calcio è stata eliminata dagli Europei di Portogallo e, come se ciò non bastasse, sua moglie Veronica Lario ha appena pubblicato una biografia, “ Tendenza Veronica “, in cui rivela alcuni particolari intimi della loro vita coniugale.
( … ) … è la prima volta che una first lady italiana, rimasta quasi sempre lontano dai riflettori, ha collaborato alla stesura di una biografia personale. Si potrebbe perfino sospettare che Berlusconi stesso abbia incoraggiato il progetto per diffondere un’immagine di sé più umana. ( … )”
E John Hooper, corrispondente da Roma per il Guardian, rimane basito alla rivelazione della signora Lario:
“( … ) In venticinque anni di matrimonio mio marito non ha fatto altro che parlare al telefono, anche a Natale quando tutta la famiglia si riunisce per mangiare il tacchino. Nelle occasioni pubbliche, invece, vuole controllare ogni mio movimento: “ Sorridi, saluta, dai la mano ” ( … ). “
E sull’Independent Peter Popham si cimenta a rimarcare le differenze, non somatiche tanto inutile sarebbe la fatica, tra la signora Lario e l’egoarca:
“ ( … ) La first lady si è sempre contraddistinta per la sua discrezione e le sue pochissime apparizioni in pubblico. La presenza a fianco del marito in occasione della visita di George W. Bush a Roma è stata eccezionale quanto la sua esplicita condanna, l’anno scorso, dell’intervento armato in Iraq.
Se ci fosse un premio per le coppie più strane, loro lo vincerebbero di sicuro: Berlusconi, miliardario e arrivista; Veronica, amante di Proust e Goethe, con il sogno di girare il mondo ispirandosi a Bruce Chatwin e a Jack Kerouac. ( … )”.
Ispirata l’opinione di Irene Velasco, corrispondente di El Mundo:
“ ( … ) Dicono che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna. E dietro Silvio Berlusconi c’è Miriam Raffaella Bartolini, più nota con il suo nome da attrice: Veronica Lario. La loro relazione è la prova che gli opposti si attraggono. ( … ) ”
E Tobias Piller sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung sottolinea:
“ ( … ) le rivelazioni contenute nel libro offrono un’ottima opportunità per sfatare la facciata hollywoodiana che Berlusconi aveva fornito nel fascicolo inviato nelle case degli italiani per la campagna elettorale del 2001 ( … )”.
Scrive con icasticità Elisabetta Piqué sul quotidiano argentino La Nación:
“( … ) Non venderà milioni di copie come le memorie di Bill Clinton, ma di certo Tendenza Veronica diventerà un best seller. ( … ) La biografia rivela aspetti sconosciuti della vita privata di Silvio Berlusconi, il premier più discusso degli ultimi tempi. Per esempio – racconta la Lario in un passaggio del libro – non è facile avere come marito un uomo drogato dal lavoro e assente dalla famiglia, che non sa cosa significhi il silenzio ed è dipendente dalla vita pubblica e dai suoi telefoni cellulari. Capita – ed è già capitato nei 25 anni che siamo stati insieme – che il telefonino suoni mentre stiamo guardando un bel panorama o un tramonto. ( … ) ”.
2 – La tenzone politica
Scriveva a proposito dell’egoarca Libération alla vigilia delle elezioni europee:
“ ( … ) Il miracolo che aveva promesso non è avvenuto, la sua maggioranza continua a litigare e l’azione del governo è paralizzata. Lontano dalle questioni europee e con la crisi irachena sullo sfondo, il Cavaliere ha deciso di rischiare e personalizzare al massimo la consultazione ( … ) ”.
E l’autorevole quotidiano Le Monde:
“Ufficialmente il governo ha deciso di accoppiare le elezioni europee alle amministrative per far risparmiare allo stato 450 milioni di euro. Ma l’obiettivo è anche di attenuare l’onda di shock in caso di un cattivo risultato alle amministrative. ( … )”
Ed il giornale non allineato all’egoarca, l’Independent, definiva la “ sua “ campagna elettorale “innovativa, abrasiva e prepotente”, ma pericolosamente sconfinata nella violazione del silenzio elettorale dopo il comizio politico improvvisato dal Cavaliere all’uscita dalle urne:
“( … ) Un gesto che sottolinea il disperato bisogno di voti per il leader di Forza Italia. Se finisse sotto il 25,2 per cento Berlusconi si vedrà nettamente indebolito all’interno della maggioranza ( … )”.
A risultati elettorali conclamati Le Monde e Libération esibivano lo stesso titolo: “L’Italia punisce Berlusconi”.
Scriveva Liberation:
“( … ) La sconfitta è tanto più bruciante perché era stato lo stesso Berlusconi a trasformare la consultazione in un referendum personale, fissando la soglia del 25 per cento. Fortemente criticato per aver inviato i militari italiani in Iraq, il leader di Forza Italia sperava di recuperare terreno con le promesse di tagli alle tasse e con l’emozione seguita alla liberazione degli ostaggi. ( … )”
Ed il quotidiano Le Monde:
“ ( … ) Il premier dovrà per forza tener conto del nuovo equilibrio all’interno della coalizione. O riuscirà a fare ancora orecchie da mercante alle recriminazioni dei suoi alleati, che reclamano maggiore collegialità? ( … )”.
Ed El Mundo non si lasciava fuorviare dai risultati elettorali:
“ ( … ) È certo che Forza Italia ha perso voti rispetto alle europee del ’99 e alle legislative del 2001, ma continua a essere il partito più votato d’Italia, e non si può parlare di un grave rovescio.( … ) In Italia dopo le elezioni europee tutto va avanti come prima”.
3 – Banalità
Raccontava il New York Times:
“ ( … ) Gli analisti dei sondaggi si arrovellano sulle ragioni che hanno spinto gli elettori a decretare la sconfitta di Silvio Berlusconi alle europee, ma il premier italiano ha fornito una spiegazione più semplice: la sinistra ha imbrogliato ( … )”.
E Le Monde di rincalzo:
“ ( … ) Quei quattro milioni di voti persi da Forza Italia dovranno pure essere da qualche parte! Silvio Berlusconi un’idea ce l’ha: molti di quei voti sono stati rubati, dirottati o annullati. ( … ) ”.
A quando gli osservatori internazionali che garantiscano anche nel bel Paese, potenza economica mondiale e democrazia drammaticamente incompiuta, il regolare svolgimento delle elezioni?