breve di cronaca
Organi collegiali, una riforma già a rischio
Gazzetta del Sud - 22-02-2002
ROMA – Riforma degli organi collegiali appena partorita e già a rischio. Ieri la commissione cultura della Camera ha licenziato il testo del provvedimento che ha provocato malumori anche all'interno della maggioranza. Punto dolente la non equilibrata presenza dei docenti all'interno del consiglio di scuola rispetto a quella dei genitori. Lo scontento di An rispetto alla distribuzione delle rappresentanze potrebbe portare anche ad un'astensione al momento del voto in aula previsto per i primi giorni di marzo. E se questo accadesse la legge rischierebbe di arenarsi. Il progetto prevede un dirigente scolastico, il consiglio della scuola, il consiglio dei docenti, gli organi di valutazione collegiale degli alunni e il nucleo di valutazione. A parte il ruolo del dirigente, quello del consiglio della scuola consiste in compiti di indirizzo e programmazione compresa l'adozione del Pof, piano offerta formativa. Dura in carica tre anni ed è costituito da undici membri: il dirigente scolastico; cinque genitori e tre docenti nella scuola materna, elementare e media. Tre genitori, tre docenti e due studenti nella scuola superiore. Fanno parte dell'organismo, poi, il direttore dei servizi amministrativi e un rappresentante dell'ente tenuto per legge alla fornitura dei locali della scuola (entrambi con diritto di voto). Il garante dell'utenza è il primo degli eletti tra i genitori e assume la funzione di rappresentare il punto di vista e le esigenze degli utenti. È membro di diritto del nucleo di valutazione e lo presiede. Il collegio dei docenti ha compiti di indirizzo, programmazione e coordinamento. Gli organi di valutazione collegiale degli alunni si devono pronunciare sui singoli studenti. Possono anche stabilire diverse forme di partecipazione dei genitori e degli studenti. Infine i nuclei di valutazione del funzionamento dell'istituto operano tenendo conto delle finalità fissate dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell'istruzione. Ne fanno parte il garante dell'utenza, un docente e un soggetto esterno all'istituzione scolastica nominato dal consiglio della scuola. Questo il provvedimento nel quale fa notare il senatore Giuseppe Valditara di An, «non c'è equilibrio di rappresentanza tra genitori e docenti». Il rapporto, infatti, è di cinque a tre a favore dei genitori. «Senza una maggiore responsabilizzazione dei docenti, che vogliamo presenti in misura paritaria, ogni riforma rischia di arenarsi» ha commentato il parlamentare.
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