Libri liberi per la scuola
Redazione - 04-07-2004
L'articolo che ci viene segnalato è un pò datato, ma può ben inserirsi all'interno del dibattito in atto sulla scaricabilità dei libri di testo. Lo pubblichiamo integralmente, nonostante l'impressione "pubblicitaria" che potrebbe dare, perchè ci pare rappresenti "l'altra faccia della medaglia" rispetto alle contestazioni in atto.
Dei librai, che dovranno provvedere alla versione online e che temono una perdita nei guadagni.
Dei docenti, o di molti di loro stando ai giornali, che temono una perdita di valore dell'oggetto cartaceo: ma sarà davvero così?


Da Bilanci di giustizia, gennaio 2004.

Libri liberi per la scuola

Scuola OnLine è un progetto che mira a realizzare libri liberamente utilizzabili in ambito scolastico: libri liberi e gratuiti creati da tutte le persone che vogliono mettere a disposizione un pò di tempo e conoscenze.

Provate a immaginare un libro di scuola che non si paghi. Un libro vero, stampato, con tutto quello che serve per studiare: ma gratuito. Provate a immaginare un libro di scuola che cresca ogni anno, che si arricchisca di nuove proposte, idee, contributi. Provate a immaginare un libro che, prima di finire sui banchi della vostra scuola, nasca da altri banchi, si nutra del pensiero e del lavoro di altre scuole. Provate a immaginare di diventare voi autori di questo libro. In una parola: provate a immaginare Scuola OnLine, a pensare come potrebbe essere.

Il sapere è di tutti, quindi di nessuno. Anche la scuola è di tutti: di chi la frequenta, di chi ci lavora, di chi la fa vivere. Anche Internet è di tutti. La conoscenza ha una metafora privilegiata, la navigazione: dall’andar per mare di Ulisse al navigare nella rete di Internet. Perciò, ecco l’idea: perché non costruire, grazie a Internet, dei libri di scuola senza prezzo di copertina? Perché non mettere insieme le esperienze di chi vive nella scuola, giorno per giorno, anno per anno? Perché non cominciare ad organizzare, almeno in parte, l’enorme flusso di informazioni - che su Internet è già presente, ma che non sempre è facilmente reperibile - in modo che possa trarne vantaggio chiunque, compreso chi di Internet conosce solo il nome?



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 sandra    - 04-07-2004
a me pare però che questo progetto sia qualcosa di molto diverso dall'"uscita" del decreto ministeriale di cui si parla....
Qui si tratta di costruire dei libri, libri fatti dagli insegnanti, dagli alunni, dall'esperienza della scuola...e questo immagino possa avere un senso (anche se non è detto che vada bene per tutti, o che vada bene per tutte le discipline, o per tutti gli ordini si scuola...).
Ma la proposta del governo mi pare un'altra cosa: scaricare i libri, quelli che già ci sono, quelli fatti dalle case editrici (secondo le indicazioni ministeriali), e .... fare le fotocopie...
Non mi pare niente di così costruttivo...
Senza contare i problemi pratici:
Si pensa che tutte le famiglie siano in tal senso autosufficienti?
O toccherà alle scuole? chi scarica?
chi fa le fotocopie? e altre banalità del genere....
come il fatto che non tutte le scuole hanno personale collaboratore scolastico da dedicare a una cosa così, e capace, e magari neppure una adeguata dotazione di fotocopiatrici....
E infine....davvero fra tanti risparmi che si potrebbero fare....proprio l'oggetto-libro diventa uno spreco?
Personalmente - sarà il valore simbolico - ma questa cosa proprio non mi piace...
E mi pare un diversivo....rispetto a ben altri problemi.
Ma forse anche la Moratti al momento ha altri pensieri....se non altro giornali e tv avranno avuto l'argomento per le ennesime chiacchiere ed interviste a vuoto....

 Emanuela Cerutti    - 05-07-2004
Al di là delle difficoltà oggettive che l’attuazione di qualunque innovazione porta con sé, credo che questa dei libri digitali sia un’idea al passo con i tempi. Un’idea alternativa, se ho ben capito, nel senso che non spariscono i libri cartacei ma compaiono anche le versioni on line.
Può verificarsi un risparmio, tutto da studiare indubbiamente, ma già molti studenti scaricano testi da Internet, per non parlare di quelli che studiano su fotocopie di manuali troppo cari o su libri usati.
Non escludo che questa operazione celi manfrine economiche: ma quello dei libri di testo è sostanzialmente un businnes (chi nella scuola non ne ha esperienza?) e di cultural romantico c’è davvero poco. Non escludo nemmeno che il carro sia stato messo davanti ai buoi: siamo sicuri dell’ effettiva realizzabilità su vasta scala? Credo però che la strada, a studiarla bene, potrebbe portare a cambiamenti o aperture nel modo di concepire lo stesso libro di testo, o di costruirlo addirittura.
Cambiamenti che lo stesso mezzo informatico permette di sperimentare senza nulla togliere ad altre e diverse forme di trasmissione del sapere, ma dando una chance in più a metodi di studio e stili cognitivi. Un'opportunità da non lasciar cadere in poche mani.