L'ultimo giorno di scuola
Gianni Mereghetti - 07-06-2004
L’ultimo giorno di scuola mi ha fatto capire ancor più profondamente che la scuola è uno spazio umano, forse quello più estremo, in cui tentare il senso della vita.

E’ per questo che la campanella con cui se n’è andato non l’ho percepita come una liberazione, anzi come una ferita a ricordarmi quanto sia ancora aperta la ricerca della felicità e minacciata dal nulla che incombe, ancor di più nel periodo dell’estate.

L’ultimo giorno di scuola ha portato così dentro la tristezza del mio limite, la percezione della precarietà con cui ho cercato di aprire ogni attimo al fascino delle stelle, la coscienza dell’importanza che ha ogni volto, indelebile segno di un cammino nel quale ho imparato molto di più di quello che ho insegnato.

Così i ragazzi e le ragazze che se ne sono usciti felici dal cancello che si è richiuso vuoto mi hanno ridetto cosa sia la scuola, è che se ne vadano; tutto ciò che abbiamo fatto dentro il limite e l’impaccio di gesti e di parole, è perché ognuno di loro cammini libero sulle vaste distese della vita.

Quando hanno salutato e sono corsi via non è rimasto che un nodo alla gola e la certezza che, ne sia lodato Dio, la loro strada è più grande di quello che ho dato loro.


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 Anna Di Gennaro Melchiori    - 07-06-2004
Ti ringrazio per il richiamo ai limiti di ciascuno di noi; ciò rende ancora più affascinante l'avventura scolastica di chi s'imbatte in persone vere...
Ecco dunque la mia target="_blank">storia professionale che dono volentieri anche a te.