Pierangelo Indolfi - 07-06-2004 |
Su Repubblica di Bari, domenica 6 giugno: Elezioni, nessuno pensa ai tagli nella scuola Sono questi giorni tristi per i lavoratori. E ancor più per noi della scuola che trasciniamo faticosamente i nostri alunni, in odore di vacanze, speranzosi di poter raccogliere qualche frutto finalmente "maturo". Ma non è sempre facile recuperare l'attenzione tra il desiderio di andare al mare e i tanti momenti di svago alternativo che negli ultimi tempi si realizzano nelle nostre città della Puglia (concerti, spettacoli, feste, convention, incontri culturali, dibattiti, passeggiate ecologiche). Il tutto gratis, ossia in cambio di un voto o della distribuzione di gadget e volantini. Oppure, ancor meglio, di tante, tante promesse. Nel frattempo, però, i problemi avanzano e "scartano" a destra e a sinistra i candidati per andare avanti inesorabilmente con danni irreparabili per chi del lavoro ha bisogno perché ci vive. Sono certa che pochi sanno dei numerosi "bidelli" che la nostra provincia perderà, nonostante il nostro intervento e quello più autorevole del prefetto di Bari, che, a tutt'oggi, non ha sortito alcun effetto sia nel nostro territorio, sia nella lontana Roma. (Vicenda analoga al personale docente, passata quasi tra l'indifferenza anche degli addetti ai lavori, oltreché dei numerosi candidati). Tornando ai collaboratori scolastici: forse 100 famiglie non sono un buon elettorato? O forse il disinteresse è motivato dal fatto che non li rappresenta "un grande elettore" e, per questo, non sono difendibili? Certo, non hanno nome e cognome. Possono esser Tizio o Caio, di Bari o di Barletta. E, per questo, possiamo abbandonarli, tanto sarà solo dopo le elezioni che qualcuno scoprirà di non avere più un posto né i soldi per campare. Per non parlare delle politiche sulla scuola, che attraversano trasversalmente i programmi e i contratti, ma che fissano in poche parole chiave l'idea di contenitori e non di contenuti: qualità, impresa, generalizzazione, pari opportunità, tecnologie: sono parole utilizzate da tutti, con punti di vista diversi ma di come si faccia, nessuno parla. Di questi tempi, come sindacato, ho sentito più vicino Montezemolo che ha parlato di «ricerca, innovazione, concertazione» che non i tanti candidati. Se penso che non si conoscono i bisogni formativi e professionali del nostro territorio, e che si parla di rapporti con le imprese senza che ci siano le condizioni per introdurre un sistema di alternanza scuola-lavoro, o che si promuova il recupero delle periferie mentre perdiamo anche quei piccoli riferimenti finalizzati a garantire all'interno delle strutture scolastiche sicurezza e sorveglianza, non mi rimane che urlare. Ma credo che oggi più che mai serva ai lavoratori un forte sindacato che sia solo sindacato. Finita la festa, i conti torneranno e noi saremo pronti ad affrontarli con i lavoratori e per i lavoratori senza se e senza ma. Chiunque sia l'eletto. Maddalena Gissi Cislscuola Bari |