breve di cronaca
Farmaci e salute mentale
Redattore Sociale - 17-05-2004



Non demonizzare, ma indurre a un "consumo critico" degli psicofarmaci che devono essere impiegati come una modalità di tutto un percorso terapeutico e riabilitativo complesso e condiviso della malattia mentale e che invece costituiscono sempre più spesso una facile scappatoia che riguarda , purtroppo anche i bambini. Questo il leit motif del convegno " Farmaci e Salute mentale ", tenutosi a Roma, presso l'Istituto Superiore di Sanità, nell'anniversario della legge 180, che 26 anni fa chiudeva i manicomi aprendo nuove strade alla terapia e alla riabilitazione del disagio mentale.
L'Istituto ha infatti presentato il Registro Italiano dell' ADHD, la sindrome da iperattività con deficit di attenzione, una patologia "molto di moda" alla quale si tende sempre di più a dare una risposta farmacologica, ricorrendo al metilfenidato (il famigerato Ritalin così in voga negli Usa).

La risposta italiana, alla quale anche gli esperti americani presenti, Elliot S. Valenstein e David Cohen hanno dato lusinghieri apprezzamenti è molto più rigorosa. Il Registro è infatti l'unico in Europa.
Ed è soprattutto frutto di un'attività di ricerca. Dalla quale risulta che il problema ADHD si manifesta prima dei sette anni di età, con una sintomatologia che comprende distrazione, disattenzione, loquacità, impulsività, tendenza ad intromettersi ed a interrompere. "Ma solo se 6 dei 9 sintomi di disattenzione sono presenti contemporaneamente a 6 dei 9 sintomi relativi all'iperattività si può veramente parlare di ADHD", dicono prudentemente gli esperti. La sindrome deve essere inoltre pervasiva, durare da almeno 6 mesi, impedire le capacità funzionali del bambino e non deve coincidere con altre patologie psichiatriche. Gli studi finora effettuati - che devono essere ancora approfonditi - parlano di una presenza della sindrome nel 6,8% della popolazione infantile , con una prevalenza quattro volte più alta nei maschi rispetto alle femmine (9,2% contro 3%).

Anche in Italia è stato compiuto uno studio, su un campione molto esiguo di bambini (232), in base al quale, il 3,9% dei piccoli italiani sarebbe affetto da ADHD. E se nel nostro Paese sarebbero quindi 70 mila i bambini a rischio, l' Iss si affretta a sottolineare le criticità ancora presenti nell'impiego del Ritalin che da maggio è in commercio nelle nostre farmacie: rallentamento della crescita, dimagrimento, scarsezza di informazioni su eventi avversi nel lungo periodo. Per questo in Italia si cerca un approccio multidisciplinare che coinvolga la scuola e le Regioni nella formazione e nell'informazione e nell'individuazione di centri terapeutici che possanointerfacciarsi con la famiglia.
"Ovviamente", hanno ribadito gli esperti dell'Iss, "la gestione della sindrome non dovrà essere solo farmacologica, piuttosto bisognerà agire sul contesto e stabilire un follow up molto stringente per stabilire meglio anche l'eziologia di questo disagio infantile che è tutt'oggi oscura".
"Che però una cosa sia chiara", hanno proclamato gli esperti in coro, "non vogliamo una classe di sottobambini a cui si dà la droga per merenda! ".

Nel ricordare questo importante evento l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma, Raffaela Milano, ha dichiarato che "quello dei farmaci è un tema di frontiera che non può essere lasciato nelle mani dell'industria e del mercato, ma nell'interesse dei cittadini deve essere sottoposto a una tutela da parte del pubblico". A porre l'attenzione su come oggi il ricorso al farmaco non venga effettuato solo per strategie terapeutiche, ma ancora per esigenze di "controllo sociale" è stata Giusy Gabriele, presidente della Farmacap, l'azienda che gestisce le farmacie comunali capitoline, co-promotrice dell'incontro. "Nei centri che non esito a definire di 'detenzione per gli immigrati' oggi si somministrano psicofarmaci a persone che non soffrono di nessuna malattia psichiatrica", ha denunciato. "Non solo, ma vittime di questo stato di cose sono anche donne, bambini ed anziani, le tre fasce di popolazione più 'a rischio' di essere sottoposte a trattamento farmacologico, senza che vengano realmente compresi i bisogni sottesi al disagio".

Alessandro Ricci, del Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica dell' Università di Verona e di Gianni Rognoni del Mario Negri Sud, hanno evidenziato come da recenti studi in materia sia possibile sfatare molti miti sugli psicofarmaci di ultima generazione, che seppure presentano senz'altro una maggiore tollerabilità da parte dei pazienti, non hanno tuttaviaquei risultati miracolistici che troppo spesso sono proposti dal marketing farmaceutico.
Per quanto riguarda il consumo degli psicofarmaci in Italia, secondo l'Osmed dal 2000 al 2003 l'uso di antidepressivi è cresciuto del 75%. Cala invece il ricorso agli antipsicotici (-5% rispetto al 2000), ma questo dato complessivo è però differenziato per sottogruppo terapeutico, con una riduzione del 24% per gli antipsicotici tipici e un incremento del 61% degli atipici. I farmaci ansiolitici-ipnotici, che vengono acquistati nella quasi totalità dei casi direttamente dai cittadini sono rimasti stazionari. Anche se a livello europeo l'Italia si posiziona nella media dei Paesi Ue, la necessità di monitoraggi migliori soprattutto rispetto ai possibili effetti avversi ha fatto concludere, ironicamente il direttore del Dsm della Asl Rm C, Luigi Attenasio, con una frase di Mark Twain: "L'acqua, bevuta moderatamente, non è nociva".



Per saperne di più:

Linee-guida per la diagnosi e la terapia farmacologica del Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività (ADHD) in età evolutiva

http://www.edscuola.it/archivio/handicap/adhd.htm

Chimica o Pedagogia? di V. Bocchini e E. Taracchini http://www.edscuola.it/archivio/handicap/chimica.html

A proposito di Ritalin di Enza Poltronieri http://www.edscuola.it/archivio/handicap/ritalin.pdf



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 Paola Capozzi    - 18-05-2004
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