Domenica a Modena si è svolto il
festival della scuola, organizzato dal comitato provinciale per la scuola pubblica. Sono state 12 ore intense di spettacoli teatrali, canti, laboratori, mostre, e, per finire, una gremita tavola rotonda per discutere del ruolo della scuola pubblica oggi.
Quello che maggiormente ha colpito è stata la grande partecipazione. C’è stato un momento in cui non si sapeva più dove sistemare tutte le persone che volevano entrare agli spettacoli e alle mostre.
In tanti hanno avuto voglia di partecipare ad una festa per la scuola. Segno, questo, che la scuola sta nel cuore di molti cittadini
Una festa per la scuola? Certo. È chiaro che la scuola che la giornata di domenica ha voluto mettere al centro non è la scuola della Moratti, ma a questa politica scolastica si è risposto con una festa, non solo con una protesta.
Perché una festa? Una festa perché la scuola è un posto dove le persone si ritrovano e stanno assieme, e tante persone assieme, liberate da obblighi di produzione, sono una festa. Una festa per provare a dire che la scuola esiste solo se è un luogo collettivo nel quale ciascuno ci mette i pensieri per progettare, insieme, il mondo del futuro, e ciascuno ci mette il corpo, le mani, perché è anche con le mani che curiamo quello che ci sta a cuore.
Per il comitato provinciale scuola pubblica
Cristina Contri