Il 15 maggio è già un successo
Omer Bonezzi - 08-05-2004
Partito della Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi, Democratici di Sinistra, Partito dei Comunisti Italiani, La Margherita, Movimento repubblicani europei ed Italia dei valori hanno aderito alla manifestazione del 15 di Maggio promossa dai movimenti degli genitori e degli insegnanti. Il cui primo punto è: PER L’ABROGAZIONE DELLA “RIFORMA” MORATTI.

Questa è la vera novità, una risposta e insieme un importante sostegno politico per i movimenti.
C’è un impegno preso con le migliaia e migliaia di persone che aderiranno alla manifestazione ad abrogare la legge. Non è un fatto di poco conto è un risultato in sé il cui merito va ai movimenti, al sindacato e all’associazionismo. Vengono dunque sconfitti coloro che pensavano possibile una politica emendativa alla legge. Questa legge per materialità ma anche per il valore simbolico che ha assunto non può infatti che essere abrogata.

Questo risultato è importante e non va sottovalutato. I movimenti – in una società come la nostra – hanno anche e soprattutto questo ruolo: porre il mondo della politica di fronte alle proprie responsabilità, far sì che ognuno giochi il suo ruolo.

Inoltre, se, come risulta da un recente sondaggio, almeno un terzo dei cittadini italiani pone la scuola al primo posto fra i settori in cui occorre investire risorse, e se quasi il 70% non ha fiducia nell’operato del ministro Moratti, è anche perché il lavoro di questi mesi ha portato la scuola al centro dell’attenzione.
E non è un caso se anche il presidente Ciampi torna ad occuparsi di scuola, ed in particolare degli istituti tecnici, e della formazione, non semplice addestramento al lavoro, che deve essere assicurata a tutti i cittadini.

Ora i collegi docenti sanno di non essere soli quando decidono di confermare i POF, respingere i libri di testo pro riforma, non accettare il tutor.

Il lavoro di questi mesi, quindi, ha già dato alcuni frutti. Ora è importante andare avanti.

La risposta professionale è quella che fornisce alla lotta le armi più forti, perché sono possibili una serie di risposte diverse, articolate a seconda delle diverse realtà scolastiche, ma tutte finalizzate a mettere i bastoni fra le ruote all’attuazione della riforma.
Già da quest’anno per alcune scelte, come quella sui libri di testo. Anche le case editrici sono costrette a prendere atto della resistenza professionale dei docenti.
E’ importante conservare il massimo di unità, nel movimento, fra le organizzazioni sindacali, e soprattutto nelle scuole, chiamando anche i dirigenti scolastici ad un comportamento rispettoso del loro ruolo di funzionari al servizio dello Stato e non di una parte.

Nel frattempo tutti in piazza il 15 e poi ancora il 21, per dimostrare alla politica che non ha sbagliato nell’esporsi contro la riforma e spingerla ad andare oltre, cominciando a confrontarsi con il mondo della scuola e della cultura nel costruire le proprie idee e proposte, per quando verrà il momento di abrogare questa riforma e i suoi autori.
Noi ci saremo.


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 gp    - 08-05-2004
Il 15 maggio sarà pure un "successo" - come dice Bonezzi - ma gli insegnanti sono un po' perplessi
... diciamo così.




 Giuseppe Aragno    - 08-05-2004
Caro Bonezzi, va bene: tutti in piazza il 15.
Ma come?
Te ne sarai dimenticato, ma il sabato, in Italia, gli insegnanti che lavorano sono tantissimi. Io, per esempio, che, iscritto alla Cgil - lo so, dovrei dire... iscritto ancora - sarò costretto a chiedere aiuto ai Cobas ed a scioperare con loro.
Tutti in piazza, Bonezzi? Va bene, ma per dimostrare alla Cgil - ti rubo le parole - che "ha sbagliato a non esporsi contro la riforma e spingerla ad andare oltre".
Indurla a chiedere, per farti un esempio concreto, che con l'abrogazione della riforma Moratti, si domandi l'abrogazione del finanziamento pubblico alle scuole private - ora si dice paritarie - disposto sotto qualsiasi forma: diretta (soldi alle scuole) e indiretta (soldi alle famiglie che scelgono la scuola privata).
In quanto ai collegi, credimi: si sentirebbero molto meno soli se sapessero che non ci sono trattative sulla progressione di carriera.
Tutti in piazza il 15, Bonezzi, va bene così.
Va bene davvero?



 Anna Tempestini    - 08-05-2004
Quintali di carta (o di banda) consumati a lamentarci che i partiti e i sindacati non chiedevano il ritiro della legge Moratti...

Finalmente lo chiedono apertamente....e noi via a lamentarci e a sospettare che qualcuno stia trattando di progressione di carriera (notoriamente noi insegnanti invece aspiriamo a una ... regressione di carriera...)

Su con la vita, gente

 Giuseppe Aragno    - 08-05-2004
Uno dice: il 15 a Roma, se non fosse per quelle anime pie dei Cobas, ci potrebbero andare solo Panini, i genitori e gli insegnanti... romani, ma c'è quello che risponde va bene così.
Uno dice ancora: non vai da nessuna parte se con i soldi dello Stato paghi le scuole private. Silenzio: va bene anche questo... e non state a rompere con la Costituzione!
E va benissimo, lo sanno tutti , anche il nostro stipendio. I sindacati, perciò, possono trattare tranquillamente di carriera. Con chi? Ma con la Moratti naturalmente, il ministro che Bonezzi vorrebbe... abrogare!
Che dire?
I quintali di carta (o di banda) consumati non sono bastati sinora ad evitarci tonnellate di sciocchezze.
Su con la vita? Certo. Ma i piedi per terra è meglio tenerli.


 Anna Tempestini    - 08-05-2004
Gli insegnanti del tempo pieno il sabato non lavorano, idem per molti genitori (e questi sono gran parte del movimento), poi ci sono le ferie, le sostituzioni dei colleghi, e i permessi sindacali....
Volere è potere.

Quanto al resto...certo c'è sempre "un altro problema", ma intanto margherita,e gli altri, specialmente i ds (dalemiani compresi, almeno finchè il partito è quello) hanno chiesto il ritiro della legge Moratti....

Quando verrà il momento...carta canta, no????

 ilaria ricciotti    - 08-05-2004
Chi vuole veramente che il decreto controriforma sulla scuola venga eliminato? Da certi interventi non si evince.
Chiarezza, onestà ed unità. Sono questi tre requisiti, a mio avviso che ci permetteranno di dimenticare un brutto spaccato di "innovazione scolastica" ed anche di cancellarlo, considerandolo un brutto ricordo che ha attanagliato molti cuori.

 Giuseppe Aragno    - 09-05-2004
Ho capito e chiudo: tutti a Roma il 15 significa gli insegnanti del tempo pieno scortati da masse di genitori. Per chi non lo sapesse, sono la nuova e più agguerrita categoria organizzata dalla cgil scuola. Seguono a ruota i lavoratori del volere, che, com'è noto, sono da sempre vicini al... potere. Anna Tempestini non lo dice, ma è dirigente sindacale a tempo pieno: Cgil, funzione pubblica, Toscana.
Lo so. Le carte cantano. E' una vita che cantano.


 Anna Tempestini    - 09-05-2004
temo proprio sia un caso di omonimia, per la cronaca.

 Roberto Ferraris    - 10-05-2004
Se ad Aragno proprio non va bene nulla, ci provi lui ad organizzare qualcosa di diverso.
Ma che non sia l'ennesima manifestazione flop indetta dall'ennesimo coordinamento fantomatico! Non ci interessa percorrere la strada della sconfitta, con l'unica certezza di essere rimasti NOI, DURI E PURI.
Qua è in gioco la sorte della scuola italiana, a cui tutti noi teniamo strenuamente. E' per questo che ogni9 pezzo di movimento che la salvaguardi va costruito unitariamente, e questo signiifca con mille sforzi, perchè di mille anime è fatto questo movimento.
Ci interessa convolgere ogni volta qualcuno in più di quei colleghi e di quei genitori che, se informati di ciò che sta succedendo, possono unirsi a noi, anche se non avvezzi alle piazze e alla politica (di questo si tratta!!!)
E non dimentichiamo che nella scuola lavorano 250.000 tra bidelli, tecnici e amministrativi: la lotta deve coinvolgere anche loro...

 Maria Grasso    - 10-05-2004
Ci vuole davvero una bella faccia tosta caro Ferraris a comportarsi come fate voi della Cgil. E non dire pure tu che si tratta di omonimia per favore perché a te non ti crede nessuno. Perché non rispondi alle obiezioni di Aragno invece di fare lo spiritoso sui mosci e sugli impuri dei quali ti proclami campione?
Vuoi provare a rispondere?
Uno: come fai a negare che senza lo sciopero tecnico dei cobas gli iscritti alla cgil che sabato lavorano non possono partecipare alla manifestazione alla quale Bonezzi ci invita a partecipare in massa?
Due: non è vero che il nostro stipendio fa schifo e che, prima di contrattare la progessione di carriera, il sindacato dovrebbe lottare per farcene avere uno più dignitoso?
Tre: tu pensi che sia giusto finanziare con risorse della collettività le famiglie che vogliono mandare i figli alle scuole paritarie (cioé private)?
Quattro: se davvero tu e la tua organizzazione pensate che questo ministro vuole distruggere la scuola dello Stato con una riforma incostituzionale, perché gli date legittimità continuando a trattare?

 ilaria ricciotti    - 10-05-2004
Mi sembra che certi toni siano troppo forti ed inopportuni, data la situazione. Prego la redazione di provvedere.
La rivista che mi ha permesso di esplicitare i miei pensieri, sta diventando a mio avviso un campo di battaglia.
Questo non mi piace. Peccato!

 Vittorio Delmoro    - 11-05-2004
Che fuoriregistro diventi un campo di battaglia non è certo un fatto negativo; anzi : molto meglio questo tipo di battaglia, che la piattezza degli interventi senza alcun commento. La battaglia (che poi battaglia non è, ma confronto sincero) è ricchezza e quindi foriera di crescita e non pericolosa.
In questo dibattito, per quanto aspro, personale e controverso, ci sono idee che servono a tutti coloro che leggono : non bisogna mai aver paura del confronto, caso mai dell'unanimismo.
Quindi, magari continuasse questo dibattito!
Quanto a me, non avrei mai pensato che la CGIL (i dirigenti CGIL) fosse così invisa a docenti di varia estrazione; ma cosa avete mai combinato, voi dirigenti CGIL (che fra l'altro io neppure conosco), per attirarvi addosso tali critiche?
Lo so, la politica pre morattiana non è stata proprio un bel vedere, ma da tre anni mi pareva aveste riconquistato tutte le posizioni (compresa la mia); che aveste capito errori ed omissioni; che vi foste rimessi sulla strada giusta diventando la più grossa (e credibile) organizzazione di massa ad affiancare il movimento.
Eppure pare che non basti (forse non basta mai) e venite visti con diffidenza.
Se questo è frutto della tanto denunciata logica frazionista e minoritaria, per la quale va bene solo ciò che dice la mia organizzazione, lo capisco, anche se non lo approvo. Se invece si volesse tentare di espellere dal movimento, come si tentò contro i buonsensisti (io fra questi), anche la CGIL, ebbene l'operazione, oltre che sbagliata, sarebbe pure perdente, la già citata sindrome Tafazzi.
Stare vigili, dunque, va bene; prestare attenzione anche a questioni che sembrano cavilli, va bene, come sostiene anche Anna Pizzuti; denunciare eventuali tentativi trasformisti, se si scorgono, va benissimo; opporsi solo perché fino a tre anni fa si diceva e si faceva diversamente, non va affatto bene.
Benvenuti nel movimento antimoratti la Margherita, la CISL, i buonsensisti e chiunque altro abbia anche cambiato opinione : più si è, meglio è.
Mettersi sul cancelletto e chiedere di esibire la tessera di appartenenza per entrare, non va affatto bene.
Dunque uniti a Roma e oltre Roma, ma all'interno di un dibattito che più ricco è, meglio è.

 ilaria ricciotti    - 11-05-2004
Dibattito sì, purchè non vengano offese persone e dette un sacco di baggianate che alimentano una strategia della tensione e della confusione.