Le foto degli iracheni torturati dall'esercito statunitense possono scandalizzare solo chi ha davvero creduto che la guerra scatenata dai petrolieri fondamentalisti fosse uno strumento di liberazione dalla dittatura di Saddam Hussein. Essa, invece, costituisce un'altra importante tappa del progetto di imposizione all'intero pianeta dell'ideologia liberale. Uno dei fondamenti culturali dell’imperialismo americano è l’idea che le attuali democrazie rappresentino non il
migliore ma l’
unico sistema politico possibile. I diritti dell’uomo trasformati in una vera e propria ideologia costituiscono ormai uno strumento formidabile per imporre questa concezione totalizzante - e forse anche totalitaria - della politica mondiale.
L’enfasi che viene continuamente posta sui diritti dell'uomo è funzionale all’etnocentrismo e ai processi di acculturazione favorevoli alla parte del mondo in cui tali diritti sono stati inventati. E dicendo
inventati sottolineo che essi costituiscono il frutto di ben precise posizioni storiche e culturali e non sono, come spesso si dà per scontato, dei principi naturali, universali, intrinsecamente giusti. In realtà, anche i diritti dell’uomo rappresentano una delle forme mediante le quali nei conflitti contemporanei il nemico viene criminalizzato e privato - paradossalmente - della sua dignità di uomo. Chi non rispetta i diritti umani, o viene accusato di non rispettarli, è per ciò stesso un nemico dell’umanità, contro il quale nessun’arma è illegittima. Non c'è nulla di contraddittorio, quindi, nella realtà di una guerra scatenata anche in nome dei diritti umani e che
proprio per questo non riconosce l'umanità dei nemici: bombardandoli, distruggendo i loro musei e infine torturandoli. Già l'anarchico Proudhon, con una affermazione su cui Carl Schmitt ha meditato a lungo, comprese che «chi dice
umanità sta cercando di ingannarti».
Immagino le reazioni che si sarebbero scatenate se le foto delle torture perpetrate dai
marines avessero riguardato, invece, i regimi comunisti, nazisti, islamici; la condanna sarebbe stata implacabile e di tipo metafisico (il
male assoluto o analoghe formule). Poiché, invece, sono i "liberatori dal comunismo e dal nazismo" a esserne protagonisti, è già cominciata l'operazione mediatica tesa a circoscrivere e a nascondere il reale significato di questi fatti e cioè la disumanizzazione del nemico attuata dai vincitori liberal-democratici. Se questa è la democrazia - lo sterminio delle culture e dei popoli perpetrato dagli Usa e dai loro alleati - mi dichiaro orgogliosamente antidemocratico, alla maniera di Platone.
Alberto Biuso