breve di cronaca
Pordenone, «Lo sciopero andava confermato»


"Gli studenti difendono la loro scuola, e noi?"

Settore istruzione diviso dopo la firma del contratto del pubblico impiego



(c.b.) «Lo sciopero della scuola sospeso? La riforma Moratti è tanto deleteria per la qualità del servizio educativo che andava mantenuta la giornata di lotta programmata per il 15 febbraio : se ci sono buoni propositi per il rinnovo del contratto — ma siamo sinceri, che fine hanno fatto gli euro-stipendi? — non si può dire altrettanto per l’impianto complessivo previsto per l’agenzia educativa. Non dimentichiamo che il termine del 28 febbraio per le iscrizioni precoci dei bambini alle materne ed elementari è il primo atto applicativo della riforma». Le voci docenti e Ata della scuola militante nelle strabocchevoli assemblee dei sindacalisti provinciali Cgil e Cisl, si intrecciano e gridano vendetta al colpo basso di una riforma portata al traguardo a colpi di maggioranza. Al primo intervento “arrabbiato” di chi si sente orfano del dialogo democratico nel monologo del governo sulla scuola riformata, arriva la bordata alla coscienza di classe docente più debole di quella studentesca. «Soltanto gli studenti medi hanno il coraggio di scioperare — si chiede una insegnante di scienze delle superiori e scuote l’assemblea —? In fondo, i ragazzi con autogestioni, occupazioni e cortei hanno difeso la loro scuola: e noi che facciamo?».
Si revoca lo sciopero, ma non lo stato di mobilitazione del settore scuola. «Difenderemo la scuola dai tagli agli organici — promettono nelle assemblee i sindacalisti confederali di Cisl e Cgil — e non abbassiamo la guardia. Il primo marzo saremo a Roma per una grande manifestazione di protesta».

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