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3) Dal carteggio Adam Smith-Berlusconi
Aldo E. Quagliozzi - 02-04-2004
Aldo E. Quagliozzi


Lieve è lo spirito mio nel momento in cui mi accingo a trascrivere la seconda delle lettere intercorse tra quelle due eminenti, straordinarie ed uniche personalità.
E grande è la consapevolezza della meritoria impresa di rendere al pubblico inclito o meno le alte argomentazioni tra il diretto discendente del fondatore del liberalismo e colui che con titanica impresa ha cercato di dare sostanza a quelle stesse teorie che, senza l’egoarca nostro, sarebbero rimaste solo aria fritta.
Spero tanto di reggere l’immane fatica e di rendere al mondo l’intera lettera seconda; la qualcosa non si dia per scontato, stante la difficoltà di dare spesso una corretta lettura ed un senso compiuto.
Ecco il testo della seconda lettera.

Glasgow, 20 dicembre 1993

Caro Cavaliere,
La ringrazio della cortese risposta che mi ha fatto avere tramite la Sua segretaria Giuliana Ferrara ( se leggo bene la firma ). Mia moglie, un po’ per scherzo e un po’ sul serio, sostiene che quel biglietto di tre righe dev’essere un modulo in fotocopia con cui la Sua segreteria personale ringrazia tutti gli ammiratori che Le scrivono.
Ora, è vero che nel biglietto firmato dalla signorina Ferrara non c’è il minimo accenno al alcuno degli argomenti da me trattati nella lettera del 9 dicembre scorso. Ma la mia giovane consorte, che è italiana, ha un po’ la tendenza a valutare i fatti con spirito machiavellico.
(
… frasi illeggibili n.d.r. ) Ho letto giorni fa sul “ Corriere della sera “ un editoriale di Angelo Panebianco, il quale sostiene che la Sua idea di buttarsi in politica procurerebbe più danni che vantaggi alla causa liberaldemocratica.
Mi sembrano argomentazioni desunte da un modo antiquato di leggere la politica. ( … ) Emblematico è il caso del vostro ex ministro Francesco De Lorenzo, del Partito liberale, finito sotto inchiesta e in carcere con l’accusa di aver speculato sul prezzo dei medicinali accumulando miliardi. Non capisco dunque in difesa di che cosa, di quali valori esistenti, si scaldi l’editorialista del “ Corriere “.
(
… ancora frasi illeggibili n.d.r. ) Ora però – crollato nel 1989 il muro di Berlino e sfaldatisi i regimi dell’Est in una generale catastrofe che ha visto la morte del comunismo – abbiamo scoperto una verità ovvia e paradossale: il marxismo è stato benefico all’umanità solo nei paesi dove non è andato al potere. Dove è stato invece forza di governo, ha portato oppressione, sangue e miseria.
( … ) Sul “ Corriere della Sera “ del 10 dicembre, in un articolo firmato da Riccardo Chiaberge, ho letto la Sua risposta ad Angelo Panebianco:
"Uno dovrebbe pensarci due volte prima di dare consigli non richiesti ( trattasi della libera stampa in un libero Paese, pare! n.d.r. ). E se la persona cui si rivolge ha realizzato molte più cose di lui, farebbe bene a starsene zitto".
Accidenti che randellata, Cavaliere. Confesso che quelle Sue parole mi hanno un po’ spaventato. Perché anche il mio sincero incoraggiamento - quello di puntare senza timidezze alla presidenza del Governo - è un consiglio non richiesto, e non vorrei meritarmi una risposta come quella vibrata a Panebianco.
Si direbbe che Lei riconosca il diritto di criticarLa soltanto a chi abbia realizzato un impero finanziario potente come il Suo. Ma quanti sarebbero? Un professore come Panebianco ha prodotto libri, saggi, cultura. Ha creato cioè qualcosa che, se l’unità di misura è il denaro, vale infinitamente meno della Fininvest e del Milan.
Ma proprio la moralità del liberalismo esclude che il denaro sia la misura di tutto.
( … ) So bene che sul Suo conto, caro Cavaliere, circola ( … ) una bibliografia provocatoria e acida. C’è il libello di Claudio Fracassi e Michele Gambino, edito dall’Atritalia, che insiste con monotona ossessività sui Suoi debiti, sul Suo legame con la P2, sulla protezione accordataLe in passato da Craxi.
Ruggeri e Guarino (
in “ Inchiesta sul signor tv “ edizioni Kaos – 1987 - n.d.r. ) sostengono che già per edificare Milano 2 Lei ebbe anonimi finanziamenti ambigui di provenienza svizzera, affermano che ora Lei è in un mare di debiti e che avrebbe fondato Forza Italia per dare la scalata al potere politico esclusivamente allo scopo di salvare dal tracollo il Suo impero finanziario e se stesso dalla prigione.
A tutta questa canea di rancori e invidia io mi permetto di contrapporre, dedicandoGlielo, un celebre verso dell’Alighieri:
Non ti curar di lor, ma guarda e passa .
Col mio rinnovato augurio, Le porgo i migliori saluti. Adam Smith “


( dall’incunabolo “ Lettere di Adam Smith al Cavalier Berlusconi “ di Sergio Turone - Laterza – 1995 )


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