Grazia Perrone - 25-03-2004 |
Tu parli bene Alba eppure ... A Napoli il corteo confederale partirà, alle 9.30 da piazza Mancini per concludersi in piazza Matteotti. Sono previsti i comizi di Amendola (CISL), Rea (UIL) e Carla Cantone (Segretaria Nazionale CGIL). Il corteo confederale si ferma a pochi passi di distanza dalla scuola reale che - pochi metri più avanti - in Piazza Carità manifesta - dalle ore 11 - contro la riforma Moratti. E' un caso? |
pino patroncini - 25-03-2004 |
L’argomento scuola non avrà carattere rituale nello sciopero di domani. La cosa è testimoniata dal fatto che in molte realtà sarà la scuola ad aprire il corteo e i rappresentanti della scuola parleranno alla folla in numerosi comizi. A Reggio Emilia, sarà il segretario generale della Cgil Scuola Enrico Panini a tenere il comizio finale, ed il corteo sarà aperto dagli striscioni della scuola. La scuola parlerà nei comizi e aprirà i cortei anche a Milano, Genova, La Spezia, Brescia, Bergamo, Lodi, Monza, Piacenza, Parma, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì, Rimini, Padova, Venezia, Verona, Villacidro e Cagliari.. A Torino la scuola terrà il secondo posto dopo i metalmeccanici, a Novara subito dopo i licenziati. Rappresentanti della scuola parleranno anche nelle iniziative di Cosenza, Termoli, Pesaro, Firenze, Empoli, Livorno, Piombino, Stia (Ar), Massa, Siena, Crema, Pavia,Vicenza, Belluno, Pordenone, Alessandria, Asti, Cuneo, Vercelli, Verbania e Ivrea. A Bari la giornata del 26 sarà aperta dalla “consegna” delle Agende alla Direzione scolastica regionale e proseguirà con una manifestazione di scuola e università che dall’Ateneo raggiungerà il concentramento generale. A Lecce le iniziative avranno luogo all’università. Anche a Macerata e a Pistoia la consegna delle agende ai Csa caratterizzerà la presenza della scuola nella giornata. A Teramo e all’Aquila ci saranno due manifestazioni della scuola in cui interverranno rispettivamente le segretarie nazionali della Cgil Scuola. |
ilaria ricciottii - 25-03-2004 |
Cara Alba, scioperare venerdì 26 non è soltanto un dovere per quanti dicono che vogliono difendere la scuola pubblica, ma qualcosa che va oltre il dovere stesso. Ci stiamo giocando la Costituzione. Ci saranno tante scuole, AUSL e forse anche tanti tribunali diversi, uno per ogni regione. Questo irrazionale federalismo ci sta portando dritti dritti verso un precipizio, da cui sarà difficile risalire la cima. Nonostante tutto questo marasma, questa crisi istituzionale, politica ed anche storica, c'è ancora chi non vuol capire che manifestare è forse ancora uno dei pochi diritti sanciti dalla Costituzione che ci sono rimasti. Pertanto, a mio avviso, pur rispettando le idee altrui, chi non sciopererà venerdì 26 avrà sulle sue spalle il peso di non aver contribuito minimamente a far naufragare questo decreto e con esso questo governo che sta gerarchizzando l'Italia. |
Licia - 25-03-2004 |
Alla luce dell'odierna approvazione, da parte del Senato, cira la legge sulla devolution, SCIOPERARE il 26 marzo è un imperativo sociale!!! |