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Il Sacro, il Viaggio e il Sogno
Elpidio Iorio - 12-03-2004
Prima giornata nazionale di studio sulla maschera di Pulcinella


“Pulcinella: il Sacro, il Viaggio e il Sogno”: è il titolo del progetto triennale curato dallo scrittore e giornalista Edoardo Sant’Elia che a partire da quest’anno convoglierà in Sant’Arpino (Caserta) operatori culturali e studiosi della maschera partenopea. Sabato 13 marzo alle ore 10.00, nello splendido scenario del Palazzo Ducale “Sanchez De Luna”, si terrà il primo appuntamento. L’iniziativa apre la lunga sequenza di eventi che fanno da sfondo alla rassegna “Pulci Nella Mente”, tra i più prestigiosi appuntamenti di Teatro Scuola in Italia. La prima giornata di studio sarà incentrata sul “Sacro”, una tematica complessa quanto affascinante sviscerata da studiosi di indiscussa fama nazionale e internazionale. Porteranno i saluti il presidente dell’Unione dei Comuni di Atella Salvatore Tessitore, il sindaco di Sant’Arpino Giuseppe Savoia e il direttore di “Pulci Nella Mente” Elpidio Iorio. Il filosofo Aldo Masullo invece interverrà su “Pulcinella e l’ambigua simbolica del sacro: il pieno e il vuoto”; il professore Pasquale Sabbatino su “Pulcinella e la sacralità del Parnaso in Giulio Cesare Cortese”; la professoressa Giuseppina Scognamiglio su “Pulcinella, amico del diavolo?”; lo scrittore Romeo De Maio su “Pulcinella e il silenzio di Cristo”. La mattinata sarà introdotta dall’ideatore dell’iniziativa Edoardo Sant’Elia che spiega : “il progetto è un percorso attraverso le metamorfosi di una maschera che ha attraversato linguaggi, paesi, culture, che ha attecchito nei più disparati contesti rimanendo, comunque, irriducibilmente fedele a sé stessa. Un percorso in tre tappe, scandite da tre temi ricorrenti e mutevoli tanto nell’immaginario collettivo quanto nella poetica pulcinellesca: il Sacro, il Viaggio, il Sogno, ciascuno oggetto di una giornata di studio rispettivamente nel marzo 2004, marzo ‘05, marzo ‘06. Attraverso il filtro filosofico, simbolico e antropologico di questi temi, dodici studiosi di varie discipline – i cui interventi saranno poi raccolti in volume - tracceranno nuovi profili della maschera, attingendo al repertorio stratificato nei secoli ma anche ai risvolti creativi celati nella contemporaneità. Confrontarsi con la figura di Pulcinella, con il suo fascino, con il suo enigma, con le pieghe più controverse e sorprendenti del suo mito, significa riflettere sulla nostra tradizione, sulle nostre radici: piantate (perché no?) in un luogo come il Teatro, dove una maschera dalle incerte origini, dall'ampio camicione bianco, ha sempre coltivato con istintuale naturalezza, come poteva, come sapeva, il vizio – basso, spudorato, comico - della verità”.


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