Assemblea sindacale alla Ferraris
Mario Menziani - 05-03-2004
Il personale docente e non docente della Scuola Media Ferraris di Modena, riunito in Assemblea Sindacale il giorno 4 marzo 2004,

preso atto che il Decreto Legislativo di attuazione della legge 53/2003 licenziato dal Consiglio dei Ministri il 23 gennaio 2003:

* quantifica un tempo scuola su base annua corrispondente a 27 ore settimanali;
* attesta che in queste 27 ore è compresa la quota riservata alle Regioni, quella riservata alle scuole e all’insegnamento della religione cattolica;
* introduce la figura dell’insegnante tutor e il portfolio;
* attesta che si aggiungono facoltativamente e opzionalmente altre 198 ore annue corrispondenti a sei ore settimanali;
* introduce una seconda lingua comunitaria e l’insegnamento dell’informatica

rileva quanto segue:

* un tempo scuola di 27 ore settimanali non può che corrispondere ad un impoverimento dell’offerta formativa (la scuola attualmente si articola su orari che vanno da un minimo di 30 ore per il tempo corto ad un massimo di 36 per il tempo prolungato). La perdita di tempo scuola, rispetto all’attuale calendario scolastico del così detto “tempo normale”, è di circa 100 ore annue;
* nelle 27 ore vengono compresse tutte le discipline esistenti e ne vengono introdotte altre con riduzione degli orari di insegnamento di tutte le materie scolastiche; conseguenza immediata si avrà sulle cattedre dei docenti e dunque sui posti di lavoro. Di particolare gravità la situazione riguardante i docenti di educazione tecnica (cattedre accorpate a matematica e scienze; insegnamento della tecnologia di un’ora sola alla settimana)
* l’introduzione della figura di tutor gerarchizza la funzione docente, riducendo, o addirittura eliminando, sia la collegialità sia la cooperazione educativa; confuse e incerte nelle stesse definizioni del decreto restano le finalità del portfolio
* si introduce il concetto di scuola a domanda individuale, proponendo una “personalizzazione” del piano di studi che nulla ha a che fare con l’individualizzazione dell’insegnamento, proposta didattica da affidarsi ai docenti in quanto professionisti dell’insegnamento;
* mentre introduce l’insegnamento della seconda lingua comunitaria, sempre all’interno delle 27 ore obbligatorie, dimezza il tempo di apprendimento della prima lingua (si passa da 3 ore a 1.40 ore circa).
* L’introduzione dell’opzionalità facoltativa avrà pesanti ripercussioni sull’organizzazione oraria delle scuole, con disagi e per le famiglie (l’entrata e l’uscita da scuola potranno avvenire in momenti anche piuttosto diversi dagli attuali, sia antimeridiani che pomeridiani) e per i docenti, in particolare per quelli con più scuole e pendolari.

Rileva inoltre:

* La scuola media, ora ridefinita “secondaria di primo grado”, subirà nel prossimo futuro le ripercussioni dell’anticipo scolastico, e si troverà a dover progettare attività rivolte ad alunni con differenze di età anche fino a sedici mesi (senza pensare a differenze anche maggiori per eventuali ripetenze)
* Con la scuola media si conclude di fatto l’obbligo scolastico, tornando, come in passato ad una scuola dell’obbligo di soli otto anni.

Per questi motivi:

propone ai docenti delle altre scuole modenesi una giornata di confronto
, per cercare di realizzare un coordinamento territoriale con la finalità di costruire, almeno a livello locale, una proposta che non penalizzi la scuola pubblica;

auspica la massima diffusione di un tempo scuola che comprenda l’intero monte ore a diposizione (obbligatorio e opzionale, dunque a 33 ore settimanali) perché sia consentita l’organizzazione delle attività didattiche in tempi più idonei alle necessità di apprendimento degli studenti.

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