La fretta fa i figli ciechi
Grazia Perrone - 01-03-2004
Nel sito ufficiale di una grande Organizzazione Sindacale leggo:

“CGIL Scuola, CISL Scuola, UIL Scuola hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola e hanno richiesto, in data 27 febbraio 2004, l’esperimento della procedura di conciliazione così come previsto dalle leggi 146 e 43 relative agli scioperi nei servizi pubblici.
Lo stato di agitazione è motivato:
· dall’approvazione del decreto legislativo applicativo della legge 53/2003 per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo primario, che interviene su materie riservate alla contrattazione, in violazione dell’accordo del febbraio 2003;
· dall’esigenza di ottenere dal Governo impegni chiari e risposte precise su tutti gli aspetti che hanno ricadute sul lavoro del personale della scuola e sulla qualità della scuola, in particolare gli organici, organizzazione del lavoro, questioni inerenti il rapporto di lavoro, tempo scuola, qualità della didattica, valorizzazione dell’autonomia didattica, rispetto di tutte le tutele contrattuali;
· dalla mancanza di chiarezza in merito alla determinazione delle risorse destinate alla contrattazione per il secondo biennio contrattuale 2004-2005. (…)”

Non entro nel merito dei contenuti … che farò successivamente.
Per il momento mi limito a rilevare alcune incongruenze.
La prima: l’accordo di cui si parla nella nota è quello siglato (revocando uno sciopero unitario della scuola programmato per il 15 dello stesso mese) il 4 febbraio 2002 (e non 2003);
la seconda: le leggi che regolamentano (ma io direi che … limitano) il diritto di sciopero sono:
1. la legge n. 146/90:
2. la legge n. 83 dell’11 aprile 2000. e non … quarantatré.

Comprendo perfettamente lo stato di agitazione nel quale versano i dirigenti confederali ma li pregherei vivamente di visionare i documenti ufficiali prima di … renderli pubblici.



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 gp    - 01-03-2004
Noto con piacere che - alle ore 20,30 del 1° marzo 2004 - la grande Organizzazione Sindacale citata nella nota ha corretto gli "strafalcioni normativi e contrattuali".