1^ marzo: un singolare pluralismo
U.S.I. AIT - 21-02-2004
1° MARZO 2004: GIORNATA DI LOTTA E DI SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO L'UNIONE SINDACALE ITALIANA ESTENDE LO SCIOPERO DELLA SCUOLA ALLE ALTRE CATEGORIE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, DEI SERVIZI ESTERNALIZZATI E IN APPALTO E DEI SETTORI PRIVATI

L'Unione Sindacale Italiana USI AIT, con nota del 9 Febbraio comunicata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero del Lavoro, alla Funzione Pubblica, ha formalizzato la proclamazione dello sciopero generale e generalizzato per il 1° Marzo, per l'intera giornata, per tutti i lavoratori e le lavoratrici delle categorie del privato e delle Pubbliche Amministrazioni.
Si è così rimasti coerenti con l'impegno preso nei confronti dei comitati di genitori e del personale della scuola, in lotta contro la riforma Moratti e per la scuola pubblica.
Una giornata di sciopero unitario nella scuola, assieme ai COBAS e all'Unicobas e di coinvolgimento delle altre categorie di lavoratori e lavoratrici, come estensione del conflitto e di resistenza all'attacco all'istruzione pubblica, al progressivo inserimento dei meccanismi della Legge 30/03 nelle scuole e nei luoghi della formazione, alle esternalizzazione e privatizzazioni dei servizi pubblici, alla lotta per salari dignitosi e per un reale recupero del salario dall'inflazione, contro la logica di guerra permanente.
La miglior forma di difesa è l'estensione delle lotte, non siamo più disponibili a lasciare isolati i genitori, gli studenti e il personale della scuola pubblica, è facile intuire che sconfitti coloro che si oppongono al controllo e dominio capitalista sull'asse istruzione/formazione/collocamento della forza lavoro incardinata dalla riforma Moratti e di quella universitaria, sarà sempre più difficile contrastare precarietà lavorativa e sociale, resistere allo sfruttamento delle persone e della natura, opporsi ad una logica di guerra e di dominio e mantenere in piedi anche quel sistema di diritti e garanzie individuali e collettive oggi messo in forte discussione in tutta Europa, comprese le libertà e le agibilità sindacali e il diritto costituzionale di sciopero.
Organizziamo assieme ai Cobas, ai comitati di genitori agli studenti e ai lavoratori precari e garantiti, manifestazioni e cortei a livello regionale il 1° marzo (a Roma ore 10 da Piazza della Repubblica), con al centro le questioni dell?istruzione, della scuola e della sanità pubblica, del salario/reddito sociale, delle pensioni, del contrasto alla precarietà per assunzioni negli organici dei tantissimi precari delle P.A., contro una precarietà sociale che smantella ogni discorso sulla qualità della vita e per una cultura di pace e di autodeterminazione dei popoli.
L'USI AIT esprime ancora una volta la necessità di percorsi unitari di lotta, e invita tutte le organizzazioni di base, le strutture ed i lavoratori e le lavoratrici a partecipare allo sciopero del 1° marzo.

UNITI SI PUO' VINCERE,
DIVISI SI FA IL GIOCO DI PADRONI E PADRONCINI
.

Solidarietà alle mobilitazioni L'UNIONE SINDACALE ITALIANA esprime la propria solidarietà alle lotte universitarie contro le riforme della Moratti e partecipa con una sua delegazione alle iniziative intraprese dai ricercatori precari dell?Università e degli Enti di Ricerca per ottenere una stabilizzazione lavorativa.


Segreteria nazionale generale collegiale confederale


Hanno già dato l'adesione alla giornata di lotta e di sciopero del 1° Marzo l'Associazione nazionale di difesa e tutela utenti e consumatori USICONS, l'Associazione Culturale Iside, Laboratori Sociali di Roma e coordinamenti di precari e intermittenti dei servizi.


UNIONE SINDACALE ITALIANA USI AIT
ROMA Via Iside 12 00184 Roma
Tel. 06/70451981 Fax 06/77201444
MILANO Via Isonzo 10 20136 Milano
Tel. 06/54107087 Fax 06/54107095
UDINE T. Cell. 347/4264674



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 Mirco Pieralisi    - 21-02-2004
Il primo marzo a Bologna anche la Gilda con gli insegnanti in sciopero

Dopo due assemblee affollate dalla presenza di centinaia di insegnanti anche la Gilda proclama a Bologna lo sciopero per il primo marzo.

E' ormai chiaro che gli appelli che tutti abbiamo lanciato per lo sciopero unitario non sono stati raccolti dai sindacati confederali, per motivi che probabilmente poco hanno a che fare con le ragioni della scuola. Continuiamo a dire che questo sarà il nostro sciopero, lo sciopero di chi la scuola la fa tutti i giorni, al di là delle sigle sindacali, come dimostrano le adesione dichiarate da moltissimi iscritti anche ai sindacati confederali in tutte le assemblee di istituto.

Non vogliono indire lo sciopero unitario? Facciamo vedere a tutti, non solo alla Moratti evidentemente, che noi siamo uniti.
Ecco il comunicato della Gilda bolognese.

GILDA DEGLI INSEGNANTI BOLOGNA

ALL’ALBO SINDACALE
ALLE RSU GILDA
AI DELEGATI SINDACALI BOLOGNA 20/2/04

LUNEDI’ 1 MARZO 2004
SCIOPERO E
MANIFESTAZIONE A BOLOGNA

GILDA DEGLI INSEGNANTI
PARTECIPA
ALLA MANIFESTAZIONE DI TUTTA LA SCUOLA
PIAZZA XX SETTEMBRE - ORE 10


- Contro l’istituzione del “tutor” e la gerarchizzazione della funzione docente;

- Contro la concezione di “scuola-supermercato”;

- Contro la soppressione del tempo pieno;

- Contro il declassamento e la precarizzazione della funzione docente;

- Contro la cultura “opzionale” e la riduzione del tempo scuola.

MANIFESTIAMO FERMAMENTE IL NOSTRO DISSENSO NEI CONFRONTI DELLA RIFORMA MORATTI CHE DETERMINERA’ UN DANNO PROGRESSIVO ALLA SCUOLA PUBBLICA ED UN ULTERIORE SVILIMENTO DELLA FUNZIONE DOCENTE

INTERVENIAMO NUMEROSI: FAREMO SENTIRE LA NOSTRA PRESENZA DALLA DIREZIONE SCOLASTICA REGIONALE A PIAZZA NETTUNO!!


 Grazia Perrone    - 21-02-2004
1 MARZO 2004: IL SAM-GILDA della Regione CAMPANIA SCIOPERA CONTRO LA RIFORMA MORATTI

a sostegno delle seguenti richieste:

- revoca o radicale modifica del decreto legislativo di attuazione della riforma;

- richiesta di garanzia di mantenimento degli organici, in relazione alla riforma;

- apertura delle trattative per il contratto biennale;

- copertura dei posti attualmente scoperti con l’immissione in ruolo del personale precario che ne ha titolo.

ore 9,30 CORTEO da piazza MANCINI (Napoli)
e MANIFESTAZIONE conclusiva a piazza PLEBISCITO


La riforma agisce pesantemente sull’organizzazione scolastica destrutturando l’attuale assetto, finendo per essere decisamente dannosa; la prevista riduzione oraria delle discipline obbligatorie, infatti, produrrà un abbassamento della qualità degli studi, e le riduzioni, a regime, degli organici avrà ulteriori effetti negativi sulla qualità complessiva del sistema.

Irrisolte tutte le questioni di merito su cui il SAM-GILDA ha espresso giudizi negativi e chiesto una sostanziale revisione e modifica, in particolare sono stati mantenuti: una astratta e inattuabile personalizzazione dei piani di studio, l’introduzione surrettizia di forme gerarchiche di carriera, l’assurda commistione di responsabilità e l’aumento di burocrazia del portfolio, l’attacco alla libertà di insegnamento attraverso l’imposizione di metodologie didattiche confuse e impraticabili, l’invasione di spazi demandati alla contrattazione.

Allo sciopero seguiranno altre azioni di protesta:

- Assemblee sindacali territoriali in orario scolastico, con sospensione delle lezioni;

- Occupazione simbolica delle Scuole, senza interruzione del servizio scolastico;

- Promozione di incontri con le famiglie di informazione sui contenuti della riforma;

- Iniziative tese alla costituzione di un comitato referendario per l’abrogazione della legge 53 di riforma della scuola;

- Petizione alle Camere per la revisione radicale degli articoli istitutivi del tutor, del portfolio e per l’abolizione dell’introduzione dell’opzionalità delle discipline.

 Claudia Fanti    - 21-02-2004
A mani giunte: Sciopero unitario, per favore!

In molte/i auspichiamo, preghiamo, imploriamo (cosa dobbiamo altro dire e fare per ottenere?)...affinché tutti i Sindacati, nessuno escluso, indicano lo sciopero per il 1°marzo. Siamo tanti e diversi a chiederlo, dai "comunisti" ai cattolici, dagli "apolitici" ai fanatici della politica, dai "sempre indecisi" ai "leoni" storici della ribellione.
Non si può non tenerne conto!
I Sindacati maggiori dovrebbero passar sopra alle "differenze", alle riflessioni sui numeri dell'adesione, alle tattiche... per consentire a tutte/i di poter aderire allo sciopero con la tranquillità che dà l'avere la condivisione del proprio Sindacato.
Lo dico nell'assoluta e serena convinzione che le/i docenti di tanta parte d'Italia, che ancora non s'é fatta visibilmente "sentire", sarebbero orgogliosi di dire: "il mio sindacato non si tira indietro, quindi io aderisco!".
La percezione del "sonno" del Sud e di parte del Centro é falsata dall'atteggiamento che molta parte della categoria ha ancora nei confronti delle manifestazioni di piazza, preferendo l'"attendismo" per verificare le azioni dei propri Sindacati, ma basterebbe una parola soltanto (via!) e si verificherebbe una mobilitazione senza precedenti. Invece, in questi giorni, il fatto di non sentire nominare la parola "sciopero" dai propri Sindacati, bensì soltanto la parola "manifestazione" (per di più il sabato!), o di essere ancora in attesa degli esiti dei colloqui sindacali con il Ministro, induce nei più "tiepidi" una considerazione (controproducente anche per le future "lotte" che dovremo sostenere su didattica e organizzazione all'interno dei Collegi): "se il Sindacato non vuole lo sciopero per e della scuola, probabilmente, la situazione non é poi così compromessa!"
In alcuni Collegi, lo so per certo, già sta passando l'idea che tanto nulla cambierà: ciò pare impossibile a chi come noi é sempre al corrente di quello che sta accadendo e dei vari documenti ministeriali, ma è esattamente questo che si va dicendo in giro. So che ha dell'incredibile, ma é proprio così!

21 febbraio 2004
Claudia Fanti


P.S : dimenticavo! Io comunque aderirò (con tanta malinconia, nel caso non fosse unitario), anche se, nel futuro, vorrei che si avviasse una riflessione su una modalità di sciopero alternativa alla classica nei settori dei servizi rivolti alle persone (ma questo é un problema che va sicuramente rimandato, in quanto ora non c'é più nemmeno un attimo per discutere!).




 grandecuore    - 21-02-2004
Se uniti manifesteremo,
sicuramente vinceremo.
Ma a quanto pare qualcuno non la pensa così,
ed allora continuiamo a protestare notte e dì.
Continuiamo pure a massacrarci,
continuiamo pure a criticare ed a odiarci.
Così faremo il gioco del "sapiente padrone",
e di chi strumentalmente vogliono il decretone.
Pertanto lasciamo da parte i dissapori,
pensiamo alla nostra povera scuola senza ori.

 Giuseppe Aragno    - 21-02-2004

E se fosse un primo marzo a Venezia?

 Vittorio Delmoro    - 22-02-2004
Cara Claudia, il tuo appello finirà nel vuoto, come tutti gli altri, daltronde.
Quello che mi arrovella è : il 2 marzo, quando avranno scioperato il 20/30 per cento di insegnanti, saremo più forti o più deboli?
Quanto a me, deciderò se aderire (dopo aver deciso di non aderire) quando tornerò dalla manifestazione di Roma, da cui attendo qualche ulteriore elemento.

 Patrizia    - 22-02-2004
Alcune associazioni di categoria hanno proclamato lo sciopero per il 1° Marzo. Peccato! Bello, ma peccato, perché molti insegnanti che, come me, lavorano in piccoli istituti comprensivi di provincia, hanno poche notizie, e talvolta confuse, su che cosa succeda nelle città, soprattutto in quelle del Nord. Le informazioni fornite dai "media" sono state e continuano ad essere scarse, se non addirittura distorte. L'informazione tramite Internet non è alla portata di tutti i docenti per molteplici motivi, tra i quali la mancanza di mezzi, di capacità ad usare la rete (non stupitevi, perché è così), di voglia, di interesse. Peccato, perché molti docenti si sentono impotenti, esclusi da una protesta che vorrebbero condividere. Molti miei colleghi aderirebbero sicuramente allo sciopero, se ad indirlo fossero anche Confederali, SNALS, GILDA. Questi, invece, sono ancora attendisti, possibilisti, anche per certi versi ottimisti circa una soluzione negoziata dei problemi sollevati dalla riforma Moratti.
A me, che sono RSU Gilda, i colleghi chiedono: "Che facciamo?". Non è un atteggiamento da pecoroni, badate bene; è il disorientamento dovuto alla mancanza di un progetto comune dell'universo scuola nei confronti di una riforma che ci ha trovati spiazzati; è il disorientamento di fronte al comportamento del nostro Dirigente che indice "riunioni di servizio" (sic!) ed attende nostre decisioni sull'attuazione concreta della riforma Moratti, ripetendo: "Ho tante cose da fare! Non ho il tempo di leggere il decreto! Portate voi le proposte".
Probabilmente è proprio in virtù di tale diffuso disorientamento che tutti i grandi Sindacati sono in stallo; nel corso delle poche assemblee sindacali tenute nella mia provincia (Arezzo), questi hanno affermato che uno sciopero allo stato attuale delle cose riscuoterebbe un consenso al massimo del 30%. Sarebbe un fallimento. E allora? Allora continuiamo noi docenti a togliere le castagne dal fuoco ai Dirigenti, ci affidiamo all'interpretazione del decreto di qualche collega "no problem", arriviamo a deliberare in Collegio l'offerta formativa per l'anno prossimo, tanto chi non sa si fida? Oppure speriamo in qualche RSU di buona volontà che, Internet alla mano, diffonda volantini sullo sciopero della Gilda Bologna, o del SAM Campania, o della CGIL CISL UIL Milano, con il commento aggiunto "Beati loro!", per sensibilizzare le coscienze e potere un domani rispondere "te l'avevo detto"? O, ancora, facciamo ostruzionismo individuale nei Collegi docenti nella speranza di strappare una delibera di protesta, che magari potrebbe andare ad aggiungersi alle altre pubblicate in rete, tanto una più una meno?
In giro c'è tanto sconcerto, c'è tanta disinformazione e quindi tanta strumentalizzazione, ma c'è anche voglia di fare e di fare bene.

Se qualcuno della mia scuola volesse scioperare il 1° Marzo, dovrebbe farlo aderendo a quelli indetti (COBAS, UNICOBAS, USI AIT, CUB).

Diversamente sarebbe silenzio-assenzo.

Peccato!
Un'insegnante di Lettere di 54 anni, che non rischia di perdere né posto, né ore, ma la fiducia nel Sindacato.

Fonte: Forum Gilda

 Emanuela    - 22-02-2004
Ma la notizia segnalata qui (v. commenti) secondo cui il 16 ci sarebbe lo sciopero confederale è confermata? E perchè non l'1? E perchè solo Milano?

 grandecuore    - 22-02-2004
E quelli espressi sarebbero gli obiettivi di certi sindacati come la GILDA?
Vedremo, anche se è spiacevole, molto spiacevole come è successo per le RSU, da quale parte si schiereranno i diversi operatori scolastici italiani.

 gp    - 23-02-2004
Lo sciopero provinciale di Milano del 16 marzo prossimo è confermato come testimonia questo post di Retescuole

Sul perché abbiano scelto una data diversa e sul perché solo Milano non so dirti ma … sono domande alle quali mi piacerebbe avere delle risposte …

 Anna Pizzuti    - 24-02-2004
Quello che mi sta infastidendo veramete di questa situazione, è la mancanza di spiegazioni.
Forse è colpa mia che non frequento le sedi sindacali e quindi non vado a porre, direttamente, la domanda.
Ma prese di posizione, risposte pubbliche, analisi, è proprio da illuminista della politica aspettarsele?

Come tanti altri, penso ad uno sciopero unitario e compatto come al segnale più forte che la scuola potrebbe dare.

Come tanti, allo stesso modo, non avverto intorno a me la ventata forte che ti porta avanti e che ti fa "sentire" che è l'ora.

Ma non è la mia personale sensazione, che conta.

E' una strategia non dire nulla, non intervenire, quando pezzi di categoria, al di là delle appartenenze sindacali, si stanno pronunciando? Ma allora dovrebbe essere pubblicamente motivata e sostenuta. Anche per valutare, dalle risposte, fino a che punto è condivisa.

Si aspetta la manifestazione del 28? Una delle tante o "la manifestazione" per eccellenza? E se poi non riesce a darlo il segnale che dovrebbe aprire la strada allo sciopero, proprio perchè una delle tante?

E lo sciopero in Lombardia c'è perchè lì il "movimento" se lo è conquistato? Solo lì?

Che non ci sia in tutta la categoria l'avvertimento forte della disgregazione in atto della scuola pubblica è un fatto. Ma forse io sono rimasta a tempi antichi della politica, quando la coscienza ci si impegnava anche a crearla.