COMUNICATO STAMPA
Scuola: iscrizioni degli alunni entro il 31 gennaio 2004
"Riforma al via con inglese e informatica alle elementari.
Seconda lingua straniera in prima media"
(Roma, 13 gennaio 2004)
Il termine per l'iscrizione degli alunni nelle scuole statali di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2004/2005 è fissato al 31 gennaio 2004. Lo stabilisce la circolare del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca emanata oggi, 13 gennaio 2004.
Il Ministro Letizia Moratti ha inviato una lettera aperta alle famiglie italiane con la quale ha assicurato genitori e alunni sull'attivazione dell'insegnamento obbligatorio della lingua inglese e dell'informatica sin da primo anno della scuola primaria e di una seconda lingua straniera nella prima media, come previsto dalla Riforma.
La circolare ministeriale fornisce, per i vari tipi di scuola, istruzioni che di seguito si riassumono.
Scuola dell'infanzia
Possono essere iscritti, in via ordinaria, per l' anno scolastico 2004/2005 i bambini e le bambine che compiono i tre anni di età entro il 31 dicembre 2004.
Possono essere altresì iscritti i bambini e le bambine che compiono i tre anni di età entro il 28 febbraio 2005, purché venga accertata, d'intesa con le amministrazioni comunali interessate, l'esistenza delle seguenti condizioni:
- esaurimento delle liste di attesa (siano esse costituite al livello di singola istituzione scolastica o al livello comunale, secondo l'organizzazione localmente adottata) delle bambine e dei bambini in possesso dei requisiti di accesso previsti dalla previgente normativa;
- disponibilità dei posti nella scuola interessata sia sul piano logistico che su quello della dotazione organica dei docenti, secondo le istruzioni che saranno successivamente fornite con lo specifico provvedimento annuale;
- assenso del comune nel quale è ubicata l'istituzione scolastica interessata ove lo stesso sia tenuto a fornire, con riguardo all'attuazione degli anticipi, servizi strumentali aggiuntivi: trasporti, mense, attrezzature, ecc.
Ai fini suddetti gli Uffici scolastici regionali e locali stabiliranno intese con le Amministrazione comunali interessate volte a definire l'accertamento delle condizioni su accennate e conseguentemente concordare le modalità di accoglimento delle iscrizioni anticipate. I genitori che intendono avvalersi dell'anticipo della frequenza devono presentare la domanda di iscrizione improrogabilmente entro il 15 febbraio 2004.
La scuola dell'infanzia continuerà a funzionare in un arco temporale compreso tra un orario annuale minimo obbligatorio (875 ore) e un orario annuale massimo opzionale, facoltativo e gratuito (1.700 ore). Tale articolazione oraria è pienamente corrispondente a quella vigente. Tenuto conto della succitata corrispondenza, le famiglie, già all'atto dell'iscrizione, dovranno esprimere, come per il passato, la loro opzione per l'uno o per l'altro dei cennati carichi orario.
Scuola primaria
Hanno l'obbligo di iscriversi alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono i sei anni di età entro il 31 agosto 2004.
Per il prossimo anno scolastico, come già è avvenuto per quello in corso, possono iscriversi anche le bambine e i bambini che compiono i sei anni di età entro il 28 febbraio 2005. L'esercizio della cennata facoltà da parte dei genitori produce un obbligo di accoglimento delle istanze da parte delle autorità scolastiche.
Anche per la scuola primaria viene garantito il funzionamento del tempo scuola obbligatorio (891 ore annue) e del tempo scuola aggiuntivo (99 ore annue pari a 3 ore settimanali), che è obbligatorio per la scuola ed è facoltativo, opzionale e gratuito per le famiglie. Viene altresì assicurata la fornitura del servizio di mensa.
All'atto dell' iscrizione le famiglie devono pertanto esprimere la scelta per il solo tempo obbligatorio ovvero anche per quello facoltativo ed opzionale.
Nelle 891 ore annue obbligatorie sono comprese le attività di alfabetizzazione informatica e lo studio della lingua inglese; le attività facoltative rappresentano invece un ampliamento dell'offerta formativa.
Scuola secondaria di I grado
Il decreto legislativo, in corso di definizione, prevede che la riforma dal prossimo 1° settembre interesserà il primo anno della scuola media.
L'articolazione oraria comprende un monte ore annuo obbligatorio (891 ore) e un monte ore annuo aggiuntivo (198 ore pari a 6 ore settimanali) obbligatorio per la scuola e facoltativo, opzionale e gratuito per le famiglie. Viene altresì assicurata la fornitura del servizio di mensa.
Nell'ambito delle 891 ore annue è compreso anche l'insegnamento obbligatorio della seconda lingua straniera.
Pertanto, all'atto dell'iscrizione le famiglie devono indicare se intendono limitare la frequenza dei loro figli soltanto alle ore obbligatorie ovvero se desiderano che la frequenza comprenda il monte ore aggiuntivo.
Gli alunni che frequentano la scuola primaria in un istituto comprensivo (comprendente scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di I grado) vengono iscritti d'ufficio per la frequenza della prima classe della scuola secondaria di primo grado, a meno che intendano iscriversi ad altra scuola. In quest'ultimo caso le famiglie devono presentare, per il tramite della scuola attualmente frequentata, la domanda di iscrizione alla nuova scuola.
Scuola secondaria di secondo grado
La domanda di iscrizione deve essere presentata, per il tramite della scuola frequentata, ad un solo istituto di istruzione secondaria superiore e può essere prodotta anche via Internet, secondo le medesime procedure dell'anno scorso.
In attesa dell'attuazione della riforma scolastica riguardante l'istruzione successiva alla scuola secondaria di I grado, si ritiene opportuno precisare che gli studenti che conseguono la licenza di scuola media sono tenuti comunque a proseguire il proprio percorso formativo, scegliendo tra il sistema dell'istruzione e quello dell'istruzione e della formazione professionale ovvero il sistema integrato tra istruzione e formazione professionale, sino al diciottesimo anno di età o fino al conseguimento di una qualifica professionale.
A tale riguardo sono stati stipulati protocolli d'intesa con tutte le Regioni.
Gli alunni iscritti alla prima classe delle scuole secondarie superiori statali continuano ad essere esentati dal pagamento delle tasse scolastiche.
Il
testo della circolare è consultabile on line sul sito del
Ministero
Scuola oggi - 14-01-2004
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Il ventaglio della Moratti
Mettendo fine al thriller delle iscrizioni (e alle congetture malevoli di comitati, coordinamenti e opposizioni varie) il MIUR ha finalmente emanato l’attesa Circolare. In pompa magna e senza risparmio di risorse mediatiche. La Circolare (di ben 16 pagine) è infatti accompagnata da una lettera, naturalmente “personalizzata”, del Ministro Moratti ai genitori. Nell’era di Berlusconia non è la prima volta, né sarà l’ultima, che ci si rivolge direttamente al pubblico, all’utenza, in questo caso alle famiglie. Non è la modalità dunque che ci sorprende. Stupefacenti sono piuttosto i contenuti del messaggio (per la verità anch’essi non ci “sorprendono”..).
All’interno dell’auspicato dialogo continuo tra scuola (MIUR) e famiglia, il Ministro Moratti insiste nel sottolineare l’arricchimento delle offerte formative che verrebbe introdotto dalla Riforma. In sostanza: più possibilità di scelte “personalizzate”, un vero e proprio “ventaglio” di opzioni per le famiglie, a cominciare dalla scelta del tempo-scuola. Grandi opportunità quindi, nel libero mercato della domanda/offerta tra genitori e scuole. Il tutto, si sottolinea, gratis et amore dei (“opportunità formative offerte dalle scuole in maniera assolutamente gratuita”). Come se prima la scuola pubblica fosse a pagamento (al di là delle tasse che da sempre i cittadini, in particolare i lavoratori dipendenti, continuano a versare allo Stato).
Nella scuola primaria, com’è noto, vengono dunque offerte ai genitori diverse possibilità di orario: un tempo obbligatorio di 27 ore, altre tre ore facoltative per attività opzionali, eventuali altre dieci ore per il tempo mensa. Ciascun genitore può scegliere il tempo scuola che più gli aggrada. Come rileva il CNPI nella Pronuncia del 17 dicembre scorso, non più un modello educativo e curricolare unitario com’era finora (con possibilità comunque di scegliere fra un orario ridotto, i moduli, e un orario più lungo, il Tempo Pieno), ma una gamma di spezzoni orari e una “differenziazione tra i tempi di apprendimento dell’allievo” che prefigura “un percorso educativo segmentato come parte di un servizio a domanda individuale” (parole del CNPI).
Non solo. Il Ministro precisa che anche le “attività extracurricolari” (quindi le attività che dovrebbero rientrare nelle tre ore facoltative e non nelle 27 obbligatorie) che la scuola ha il “dovere di predisporre” devono essere gratuite per le famiglie. Ora, poiché il comma 4 dell’art.7 del decreto prevede la possibilità di ricorrere, per queste attività, a contratti di prestazione d’opera con esperti esterni, la domanda è: chi li paga? Risposta obbligata: la scuola, attingendo ai fondi del proprio bilancio. E con quali risorse finanziarie? Garantisce il Ministro Moratti (e/o il Min. Tremonti…) i finanziamenti necessari? Diciamo questo perché nella realtà, almeno nelle scuole milanesi, molte di queste attività (es. animazione musicale, attività motorie e pre-sportive, attività creativo-espressive, ecc.) vengono attuate da anni grazie ai contributi volontari degli stessi genitori, data l’esiguità dei fondi a disposizione delle scuole medesime…
Nella lettera ai genitori si ribadisce inoltre (in evidente polemica con coloro che hanno sostenuto e vanno sostenendo che il Tempo Pieno non ci sarà più…) che “il tempo pieno sarà offerto a tutti i bambini della scuola primaria gratuitamente come per il passato e fino a 40 ore settimanali”. La circolare precisa infatti che “per l’anno scolastico 2004-2005 (e dopo?- ndr) le quantità orarie proprie degli istituti del tempo pieno e tempo prolungato nonché del servizio di mensa rimangono pienamente confermate”.
Le “quantità orarie” appunto, non la sostanza educativa, il modello pedagogico didattico. Offerte “gratuitamente” (ma non era così anche prima?..). E tutto questo per venire incontro ai genitori, e “in particolare alle madri che lavorano, delle quali si comprendono le ansie e le preoccupazioni” (sic). Bontà della Moratti.
Tutto questo, naturalmente, in una filosofia di scuola che “pone al centro del processo educativo la persona” e che “aiuta i giovani a sviluppare i loro talenti perché possano trovare un lavoro ben retribuito” (sempre dalla lettera ai genitori).
Non nascondiamo le nostre perplessità. Innanzi tutto non ci convince, sul piano della legittimità, una Circolare che invita ad iscriversi ad “una scuola che non c’è”. Non essendo ancora stato approvato il Decreto manca infatti il presupposto normativo, il fondamento giuridico. Inoltre non è chiaro a che cosa i genitori dovrebbero iscriversi (cosa c’è dentro alle tre ore facoltative, se le attività opzionali non sono state ancora definite, né come “dettagliate istruzioni ed indicazioni” da parte del MIUR né dalle scuole nella loro autonomia…).
Una sola cosa ci appare invece chiara: la determinazione nel voler abbattere il Tempo Pieno così com’è stato sinora (progetto educativo unitario; due docenti una classe, per 44 ore di servizio, con compresenze e ruoli paritari). Le 40 ore di questo “nuovo tempo pieno” appaiono piuttosto, come è stato rilevato più volte, come il risultato di tre diversi spezzoni orari (27+3+10). L’introduzione della figura del docente tutor inoltre (è sempre il CNPI a dirlo) “destruttura il gruppo docente e introduce al suo interno pericolose gerarchizzazioni”. Restano le “quantità orarie” cambia, ripetiamo il concetto, la sostanza. Un ventaglio, quello della Moratti, che continua a non convincerci.
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Alba Sasso - 14-01-2004
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Una scorrettezza politica e istituzionale la circolare sulle iscrizioni nella scuola, emanata mentre le competenti commissioni parlamentari sono ancora impegnate in audizioni e nella compilazione del previsto parere per il primo decreto attuativo della legge Moratti.
Un atto di irresponsabilità far riferimento a una scuola che non c’è, un atto grave continuare a parlare di tempo pieno o prolungato (saremo in presenza di orari parziali che non costituiscono un tempo unitario ), e di gratuità (il decreto non ha copertura finanziaria e il taglio dei fondi agli enti locali non renderà facile la situazione). La gravità della situazione è peraltro testimoniata dalle dimissioni della relatrice di maggioranza in commissione del decreto legislativo, onorevole Angela Napoli.
Una circolare scorretta e illegittima alla quale saprà rispondere l’ampia mobilitazione che darà vita alla manifestazione del prossimo 17 gennaio.
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