breve di cronaca
Arresti
Nuovomunicipio - 13-01-2003

COMUNICATO STAMPA


Desta preoccupazione ed inquietudine la notizia dell'operazione repressiva scatenata stamane (12 gennaio)nei confronti del movimento dei disobbedienti a Roma.

A distanza di oltre quattro mesi dai fatti, si è proceduto per ordine della Magistratura romana a dodici arresti di attivisti del movimento per la manifestazione del 4 ottobre: un'azione grave e sproporzionata rispetto agli stessi fatti contestati, che si inserisce in un clima velenoso e pericoloso, come testimoniato dai gridolini di gioia lanciati dagli esponenti della destra governativa.

Ancora più grave che tra gli arrestati vi sia il consigliere comunale Nunzio D'Erme, attivo nel nodo romano della nostra Rete, conosciutissimo protagonista delle lotte per la casa e per i diritti dei cittadini più deboli nella capitale, ma non solo. L'attacco della destra nei confronti di Nunzio aveva già ottenuto il ritiro della sua delega al bilancio partecipativo da parte del sindaco Veltroni. In quell'occasione, in rapporto aperto con l'esperienza di Action, Nunzio si era assunto, in modo trasparente e pubblico, la responsabilità politica di azioni di lotta e di occupazioni di case.

I dodici arrestati devono essere immediatamente rilasciati, ma soprattutto tempestiva ed energica dev'essere la risposta di quanti tra sindaci, assessori, consiglieri comunali abbiano a cuore gli spazi di libertà e democrazia nelle nostre città: il conflitto sociale, anche quello più radicale, è risorsa preziosissima per la vita delle nostre comunità locali e la possibilità di una sua libera espressione va difesa in ogni modo e a tutti i livelli.


per l'associazione del nuovo municipio hanno sottoscritto

Beppe Caccia assessore a Venezia
Salvatore Amura assessore cultura a Pieve Emanuele
Massimiliano Smeriglio presidente Municipio Roma XI
Gabriele Del Monte assessore a Pesaro
Alberto Tarozzi. università Bologna
Gianluca Peciola assessore Municipio Roma XI
Giorgio Ferraresi politecnico di milano
Italo Di Sabato consigliere regionale PRC Regione Molise
Luciano Ummarino consigliere Municipio Roma XI
Cristina Ganini assessore servizi sociali a Pieve Emanuele
Massimo Rossi presidente consiglio comunale grottammare
Gigi Sullo direttore di Carta
Franco Piperno assessore a Cosenza
Valerio Monteventi Consigliere indipendente Gruppo PRC di Bologna
Marco Gelmini esecutivo ANM
Francesco Bova assessore alla cultura e Lacchiarella
Dante Franchi capogruppo P.R.C. Marzabotto (bo)
Olol Jackson consigliere di Circoscrizione 3, Vicenza
Odorici Marco CapoGruppo PRCCasalecchio di Reno
Gabriele Bollini
Francesca Lillia
Redazione radio onda d’urto
Gruppo di progettazione la città che partecipa



per aderire: salvatore.amura@libero.it


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 Redazione    - 14-01-2004

No global arrestati: D'Erme smentisce i riconoscimenti


«Non mi sono riconosciuto nelle foto che mi sono state mostrate e che fanno riferimento agli scontri del 4 ottobre. E osservando quelle nelle quali, invece, mi sono riconosciuto, si vede chiaramente che non sto aggredendo nessuno». Davanti al gip il consigliere comunale Nunzio D’Erme ha respinto ogni accusa. Dopo le misure cautelari, il magistrato ha sentito ieri i disobbedienti arrestati per i disordini scoppiati durante il vertice Ue e per i quali sono accusati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Hanno tutti rivendicato l'appartenenza al movimento, ma negato di agire per seminare violenza. Soltanto tre di loro se la sono sentita di ribattere alle accuse contestate dal gip: d'Erme, Valerio Porcelli e Andrea Alzetta hanno voluto spiegare a chiare lettere di non riconoscersi nei fotogrammi che sono stati loro mostrati. «Hanno ammesso di aver preso parte alla manifestazione del 4 ottobre scorso - ha spiegato il loro difensore, l'avvocato Marco Lucentini, parlando con i giornalisti - ma hanno ribadito di non avere avuto a che fare con gli incidenti. Le stesse fotografie scattate dagli investigatori durante gli scontri non sono nitide e sono state fatte ad una certa distanza. Nessuno degli indagati, insomma, si è riconosciuto tra quelli che alla manifestazione avrebbero preso parte alle aggressioni armati di bastoni, catene e scudi».

Gli altri hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Anche loro, però, come gli altri tre, hanno fatto mettere a verbale il «significato politico» della loro iniziativa: «Facciamo parte del movimento dei Disobbedienti - hanno detto - e il nostro obiettivo è porre in essere azioni di valore civile che non hanno nulla di offensivo o di aggressivo nei confronti dei rappresentanti delle forze dell'ordine o comunque nulla che configuri un'ipotesi di reato». Dopo gli interrogatori il Gip Marina Finiti e il pm Salvatore Vitello hanno convalidato gli arresti per sette delle 14 persone sottoposte da ieri a diverse misure di restrizione. Le altre sette, è stato spiegato, saranno interrogate domani mattina. Intanto domani si prepara una giornata bollente. «Arriveremo fin sotto casa di Silvio Berlusconi - hanno annunciato i Disobbedienti romani. La manifestazione prevede la sosta finale in Piazza Venezia. È stato cambiato, invece, il luogo per il concentramento dei manifestanti: non più sotto casa del leader dell' antagonismo romano, Nunzio D'Erme, ma piazzale Tiburtino da dove il corteo si muoverà alle 16.30.

La casa di D'Erme si trova al Tuscolano, un quartiere troppo lontano rispetto alla meta finale. Non sarà solo un corteo di solidarietà con gli esponenti del movimento finiti ai domiciliari per gli scontri avvenuti durante il corteo del 4 ottobre, ma anche una manifestazione per rilanciare il programma politico dei Disobbedienti. «Manifesteremo tutti insieme dietro questo striscione per chiedere la libertà per Nunzio D'Erme e per gli altri attivisti arrestati e sottratti alla possibilità di svolgere attività politica - dicono i Disobbedienti - ma manifesteremo anche per le libertà democratiche e per il diritto e la necessità di contestare un governo autoritario responsabile di un progressivo impoverimento del paese. Manifesteremo perché venga salvaguardato il diritto di sciopero e quello ad avere un reddito dignitoso. Manifesteremo per i diritti sociali a cominciare da quello alla casa».


L'Unità