Antonia Belletti - 21-12-2003 |
La scuola deve essere concepita per fornire un servizio e non per fornire posti di lavoro, per cui ogni commento o critica a qualsivoglia riforma dovrebbe tenere presente solo questo. Ciò premesso mi sembra ottima l'idea di avere un monte ore con discipline di base su cui costruire le classi e un'offerta formativa differenziata rivolta a quanti, indipendentemente dal gruppo classe, siano interessati all'argomento trattato. In quest'ottica aggiungo che sarà possibile, a parità di argomento trattato, che un docente, perchè bravo nella sua professione, sia preferito ad un altro. Ben venga tutto ciò. Al momento non vedo ragione per essere contraria a questa proposta, sono disponibile comunque a considerare altre opinioni, e anche a modificare la mia opinione se mi si dimostrerà che tale proposta è deleteria per il sistema scolastico. Non ho votato per questo governo, considero le sue azioni catastrofiche per l'Italia, tuttavia non voglio cadere nella trappola di oppormi sempre e comunque solo perchè le proposte vengono da una parte che non gode della mia stima. Desidero mantenere la sua lucidità di giudizio e invito chi opera nella scuola a fare altrettanto. Tanti auguri a tutti Antonia Belletti |
Elena Miglietta - 22-12-2003 |
Cara Antonia, quando giro tra i collegi docenti e i comitati genitori a spiegare in sintesi i contenuti delle indicazioni nazionali, delle raccomandazioni e degli esempi di moduli orari allegati alla CM 100 sulla sperimentazione, mi trovo sempre davanti una platea (parlo di 100/150 genitori a riunione) di gente allibita che mi fa sempre le stesse domande incredule. Antonia, quando sono invitata a queste riunioni non sono l'unica relatrice eppure la gente che non è stupida e comincia a capire e discriminare le informazioni, arriva sempre alle stesse conclusioni. Io non ho mai avuto preclusioni rispetto a questa riforma, proprio per questo sono andata a studiarmi le notizie alla fonte e quindi la mia opinione è quella di una persona informata e non di chi ha sentito dire... Aggiungo che la molla che mi ha fatto passare le nottate su questi documenti non è stata l'interesse in sè ma la rabbia per le informazioni che arrivavano dagli esponenti politici, informazioni assolutamente false oppure studiate per confondere le idee, che utilizzavano parole alle quali noi davamo un significato e loro un altro. Ti posso dire per es. dell'on.Mauro che chiudendo il suo intervento di 15 minuti esatti per poi fuggire dal palco delle suore, ha affermato: "Io vi assicuro che non ci saranno tagli agli insegnanti di sostegno!" (che ne dici?) Oppure della sig.ra Aprea che ormai non ascolta più nessuno che ha affermato che noi oppositori siamo dei bugiardi e poi alla fine del suo intervento di 20 minuti sulla pedagogia della scuola prima di lei (uno schifo, una scuola troppo sindacalizzata) e sull'idilliaca situazione della scuola dopo di lei ( finalmente moderna, vicina all'Europa) ha affermato (lo fa sempre): "Il tempo pieno non verrà abolito!" riferendosi ovviamente alle 40 ore e non al nostro tempo pieno. E l'Ispettore Modini ora anche provveditore? Ai nostri corsi di formazione sulla riforma continua ad affermare stancamente la stessa cosa tra i mugugni di platee di insegnanti e dirigenti di Milano e provincia. Tutto ciò mi dà la nausea. Perchè prenderci in giro così? E' possibile che ce lo meritiamo? Eppure io ho lavorato sempre seriamente sia come insegnante che come genitore. Mah, così è la vita. Ma non chiedetemi di stare zitta. |
Elena Miglietta - 22-12-2003 |
PS Riguardo ai posti di lavoro, mi sembra che per funzionare bene la scuola abbia bisogno di risorse non di tagli. Secondo me è necessario avere un giusto equilibrio anche nel personale: se ce n’è troppo è sprecato, se ce n’è troppo poco si perde la qualità dell’insegnamento, la quale “qualità” ha “anche” lo scopo di far star bene i bambini a scuola e passare loro degli insegnamenti. In tutta questa confusione mi pare che una delle bugie più grosse sia proprio la centralità dell’alunno, oltre i percorsi individualizzati e la collaborazione della famiglia col tutor riguardo ai “processi di apprendimento” del loro figlio: a parte che i genitori non sono colleghi quindi si chiede loro ciò che non è dovuto, ma quando ci sarà la riforma degli organi collegiali e loro spariranno quasi completamente dalla scuola cosa gli racconteranno per condirli? Tu scrivi: ”In quest'ottica aggiungo che sarà possibile, a parità di argomento trattato, che un docente, perché bravo nella sua professione, sia preferito ad un altro.” Bene, io mi ritengo molto brava nell’insegnamento della lingua italiana, finalmente potrò essere preferita ai miei colleghi (per fare cosa?!?) da…ah a proposito…da chi? Con lucidità di giudizio Elena |
Annagb - 22-12-2003 |
La scuola non è soltanto un "servizio"; la scuola è il luogo in cui si impara e ci si educa; i gruppi che si sciolgono e si riformano vanno bene per una pizza al ristorante o per andare al cinema, non per fare un percorso di crescita. A meno che non si voglia dar ragione a questo "nuovo" modo di pensare di questo governo e parlare di clienti, e non di allievi. Annagb |
Ines Bartoletti - 28-12-2003 |
Anche io ho cercato di tenermi informata su questa "riforma". Ancora però non sono riuscita a capire diverse cosette, forse marginali ma per me molto importanti. La prima: come si fa a mettere al centro l'alunno se questo viene sballottato nei diversi gruppi che necessariamente dovranno soddisfare le esigenze di un istituto sempre più povero di risorse? La seconda: come e dove verranno reperite le competenze di un tutor tutto ancora da inventare? Nella scuola media cambiano anche le cattedre: io insegno ora scienze matematiche, dovrò poi insegnare anche tecnica? Con quali competenze? Come potranno i comuni assicurare trasporti differenziati a seconda delle opzioni dei ragazzi? I laboratori opzionali, proprio a causa della opzionalità che potrebbe coinvolgere ragazzi di classi diverse, saranno tutti attivati al pomeriggio? Così però al mattino non ci saranno solo ore pesanti ma addirittura dovremo nel pomeriggio contenderci quei miseri spazi laboratoriali che le scuole hanno a disposizione ( a meno che la scuola sia sempre aperta, faremo anche gli ata)! E potrei andare avanti così per un bel pezzo, con il rischio di passare per una cieca oppositrice di questa riforma. Ma al fondo... c'è una domanda di fondo: si vuole portare avanti una impostazione che superi le discipline per rispondere alle esigenze di unitarietà del sapere e a quelle individuali dei ragazzi. Ma chi dovrebbe farlo se non gli insegnanti, che ancora non sono stati non dico coinvolti ma nemmeno adeguatamente informati? Non va meglio per i genitori, gli educatori con cui dovremmo confrontarci per individuare il percorso dei figli. Il prossimo anno "sembra" che anche in prima media ci sarà la "riforma". Su che cosa faranno le loro scelte i genitori che devono iscrivere i loro figli a gennaio? Ines |
Carmen - 28-12-2003 |
Mi riferisco alla nostra situazione. Gli alunni di prima e seconda elementare usufruiscono di 28 ore, quelli di terza, quarta e quinta di 30 ore. Inoltre, a richiesta, (ciò avviene in due plessi su cinque) vi sono alunni che usufruiscono della mensa. (1.40 per prima e seconda. 3.20 per terza, quarta e quinta). L'anno prossimo tutti a 27 ore. Abbiamo previsto l'inserimento di un'ora opzionale al mattino, in modo da mantenere, se possibile, le 28 ore. Opzionale un pomeriggio di 2 ore. Conclusione: chi decide di non usufruire delle opzionali (da I a V) avrà solo 27 ore, per cui -1 e -3!!!! Per non parlare dei gruppi che si creeranno! Caos totale! Ciao |
Ottavia - 01-02-2004 |
Caro Antonio anche noi delle elementari siamo molto preoccupate/i (non tutte/i per la verità...), ma spesso parlare (a scuola intendo) "rovina" la carriera personale. E in questo momento in cui anche la carriera comincia a diventare importante è meglio tenere la bocca chiusa...Tu dirai che sono una codarda, ma vedi? Ho pagato troppo per finire la mia "carriera" come insegnante di serie C2 (o peggio ancora come non insegnante). |