Crocefisso e laicitā
Scuola e Costituzione - 04-12-2003
A proposito dell'esposizione del crocifisso nelle scuole, ancora una volta si č deciso di non decidere.

Al di lā delle motivazioni tecniche del Tribunale dell'Aquila, dal quale ci saremmo piuttosto aspettati un rinvio alla Corte Costituzionale, si deve mettere in rilievo che questo č un comportamento costante ogni qualvolta vi sia un'iniziativa politica o giudiziaria su temi, prassi e comportamenti che tocchino la libertā di coscienza, l'uguaglianza dei cittadini, quali che siano le loro convinzioni, la laicitā dello Stato.

In questo modo, in realtā, non si sospende il giudizio, ma si ribadisce di fatto la legittimitā di situazioni discriminanti e in contrasto con i principi costituzionali, nonché con sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione, e si contribuisce a mantenere un clima irrazionale di scontro e di crociata su temi che in altri Paesi dalla storia e la cultura simili alle nostre, come la Spagna e la Germania, sono stati e sono oggetto di pacato e civile dibattito.

Il Comitato nazionale Scuola e Costituzione auspica che politici e intellettuali cessino di andare a rimorchio degli atteggiamenti irrazionali e della tendenza allo scontro che la durezza e l'incertezza dei tempi favoriscono e che si apra finalmente un sereno e serio dibattito sulla laicitā dello Stato, necessaria e insostituibile premessa per una convivenza basata sul rispetto delle differenze storicamente presenti nella cultura e nella storia di questo Paese e sull'accoglienza delle culture con cui il presente e il futuro multietnico ci mettono a confronto.


Roma, 30 novembre 2003


COMITATO NAZIONALE SCUOLA E COSTITUZIONE
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