5 linee d’azione per ridurre
l’effetto serra in Italia e tagliare del 50% i combustibili fossili al 2020
Due i campi d'azione strategici: efficienza energetica e trasporti
Il
Coordinamento COP9 Italia, formato da una trentina di associazioni per la lotta ai cambiamenti climatici
(**), ha recentemente presentato a Milano il
“Libro Bianco sull’effetto serra in Italia”. Alla presentazione del documento scientifico ha fatto seguito una tavola rotonda tra il terzo settore, il mondo politico, l'industria, il mondo economico, quello cattolico e quello del lavoro.
Scopo del documento scientifico, che a dicembre verrà sottoposto ai delegati che interverranno alla COP9, è quello di orientare le politiche nazionali verso azioni concrete per la mitigazione dei cambiamenti climatici.
Il cambiamento climatico non è solo una minaccia per il futuro, ma una realtà del presente. La temperatura globale è aumentata di 0,7°C nell’ultimo secolo ed esiste una forte correlazione con la curva di aumento dei gas serra. Sulle Alpi la superficie dei ghiacciai si è ridotta di oltre il 40% nell’ultimo secolo.
L'adempimento del protocollo di Kyoto, pur così limitato nei suoi effetti, costituirebbe il punto d'avvio di una politica globale che fronteggi questa grande sfida. Sarà il primo passo per riportare nei prossimi decenni le concentrazioni di CO2 in atmosfera ai livelli di equilibrio attraverso una drastica riduzione delle emissioni globali.
Il Coordinamento pone all’Italia l'obiettivo di ridurre del 50% i consumi di combustibili fossili nell'arco dei prossimi 20 anni. Questo è il futuro. Mentre a livello europeo si riscontra una riduzione del 2%, nel nostro Paese, con 545.000 tonnellate di CO2 eqivalenti, dal 1990 al 2001 le emissioni lorde sono cresciute del 7,3% e complessivamente nel 2001 lo scarto rispetto all'obiettivo del protocollo di Kyoto è ormai pari a c.a. il 15%.
Per conseguire gli obiettivi del Protocollo di Kyoto proponiamo
5 linee d'azione:
· efficienza nell'uso delle risorse energetiche, dei processi e dei prodotti. Oggi, attraverso interventi di maggiore efficienza, sono conseguibili risparmi del 30% dei consumi finali.
· sviluppo delle fonti rinnovabili e conversione ambientale del parco termoelettrico tradizionale con l'uso di tecnologie più efficienti. Può essere l'occasione per sviluppare una rete di impianti decentrati, basati in primo luogo su cogenerazione e micro-cogenerazione e che alimentino reti di teleriscaldamento.
· conversione del sistema della mobilità, attraverso il contenimento della mobilità privata e la riduzione dei bisogni di mobilità e attraverso reti efficienti di trasporto collettivo che siano in grado di riequilibrare il sistema dei trasporti.
· gestione dei meccanismi flessibili, cioè dei crediti di emissioni ottenuti attraverso azioni nei paesi in via di sviluppo.
Per l'Italia la strada di Kyoto è la strada dell'innovazione ambientale, della ricerca e delle nuove tecnologie, dell'economia della conoscenza, dei servizi immateriali, di una nuova industria che guarda alla qualità e non alla concorrenza sul costo del lavoro.
Due le strade da percorrere: quella dell'efficienza energetica e quella di una mobilità sostenibile.
Di fronte alla figuraccia del black-out che dimostra l’incapacità di gestire il mercato libero dell’energia e di organizzare una rete con la necessaria flessibilità è necessario operare un’intelligente selezione delle proposte di “nuove centrali” Nel processo di localizzazione il il semplice criterio di mercato non è sufficiente. Allora occorre governare l'offerta energetica e la sua distribuzione territoriale assegnando alle Regioni in maniera coordinata, la funzione di operare una selezione basata su criteri di efficienza energetica e di compatibilità ambientale e riduzione complessiva delle emissioni climalteranti. La nuova offerta energetica deve essere anche sostitutiva di vecchi impianti inefficienti e inquinanti
La crescita della mobilità è il principale fattore di incremento delle emissioni climalteranti in Italia, come negli altri paesi sviluppati. Il nostro paese ha bisogno di interventi per la riduzione dei bisogni di mobilità (attraverso telelavoro, teleservizi, revisione degli insediamenti, politiche degli orari ecc.), interventi di contenimento della mobilità privata (ticket di ingresso, aree pedonalizzate etc), per il potenziamento dei trasporti pubblici in ambito urbano (metropolitane e tram), il trasferimento su ferro (rotaia)e su acqua (cabotaggio) di una parte cospicua del trasporto merci e passeggeri, dell'adozione di biocombustibili e di carburanti a più basso contenuto di carbonio, dell'introduzione di veicoli a bassa emissione (metano, ibridi..), di una conversione ambientale della fiscalità (come l'eliminazione dei benefici fiscali al trasporto merci, la detassazione dei biocombustibili, l'agevolazione fiscale degli abbonamenti al trasporto pubblico e ferroviario etc).
Per realizzare questi obiettivi occorre innovare con decisione anche sotto il profilo dell'uso degli strumenti economici e fiscali. La prima urgenza è quella di procedere - oltre una carbon tax che non è di fatto mai stata in vigore - ad una revisione generale della fiscalità sulla produzione energetica, modulando l'insieme della fiscalità secondo il principio della minimizzazione degli effetti ambientali. Insieme ai ticket d'accesso nei centri urbani delle aree metropolitane e alla tassazione del trasporto su gomma nelle aree alpine si può convertire il sistema della mobilità urbana e incentivare le alternative su ferro e su acqua nel trasporto merci.
In secondo luogo occorre prevedere, potenziando e affiancando il meccanismo dei certificati verdi e dei certificati bianchi, specifici strumenti di incentivazione e agevolazione all'uso delle fonti rinnovabili (ad esempio per il solare termico e la micro-cogenerazione), anche per il sostegno alla ricerca e all'innovazione.
Il documento e gli appuntamenti del coordinamento sono scaricabili su: www.cop9italia.org
Milano, 8 novembre 2003
Ufficio stampa WWF Italia onlus Sara Bragonzi tel 0283133233 – 329 8315718
Ufficio stampa Legambiente Lombardia onlus Laura Biffi tel. 02 45475777 - 349 5768894
Ufficio stampa Amici della Terra Lombardia Francesca Biagi tel.0227201315 - 3482714931
(**)Fanno parte del Coordinamento COP9Italia:
Acea, ACLI Anni Verdi, Ambiente e Lavoro, Amici della Terra, Arciragazzi Milano, Associazione la Freccia, Campagna per la riforma della Banca Mondiale, Chico Mendes, CGIL Milano, Cipra Italia, Codacons, Ekoclub Internarional, Federazione Nazionale Pro Natura, FIAB, Fondo per la Terra, Libera, Italia Nostra, ListeDiSinistra Bicocca, Legambiente, Lifeventuno, Lipu, L’Officinadellambiente, Olduvai, Retelilliput Milano, ROBA dell'altro mondo, Studenti Umanisti, Sinistra Ecologista, Terranostra, Touring Club Italiano, VAS, WWF Italia.