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Va a fér quel'eter
Clarence - 14-11-2003


Onorevole Roberto Calderoli,

questa mia per attestarLe tutta la stima e l'appoggio incondizionato alla Sua iniziativa di sottoporre gli immigrati ad un "Esame di Naturalizzazione". A tal proposito ho deciso di darLe man forte e mi sono attivato per produrre un documento ad uso delle autorità amministrative della mia zona di origine (la Bassa Bolognese, in particolare l'enclave dei Marafoni del triangolo San Pietro in Casale, Galliera, Pieve di Cento). Trovando geniale la Sua idea di controllare quanto gli stranieri siano competenti in materie vitali quali il dialetto locale, mi è sovvenuto di lanciare presso le (anzi, sulle) popolazioni autoctone di quell'area un esame di Fedeltà al ceppo Marafonico, così da individuare, una volta per tutte, chi ha diritto e chi no di risiedere in quell'ameno distretto emiliano.

E quale strumento più puntuale, più speculativo può esistere della Lingua Vernacola dei nostri Padri?
Per approntare il test, mi sono avvalso della collaborazione di due consulenti di chiara fama: la Signora Angela Boriani e il Signor Raffaele Grassilli, noto in zona come Dante. Le credenziali dei suddetti parlano da sole: Boriani è fiola dla "Cecca" d'l'Ape ed Sampìr, Grassilli è calzuler fiol d'Alfredo d'San Venanz. Sapevo, dati i costumi in uso presso la formazione di governo di cui Lei fa parte, che nulla avrebbe avuto da eccepire stante il fatto che i due consulenti sono anche miei genitori. Purtroppo, in corso di stesura del documento, si sono evidenziate divergenze fra i due esperti tali da imporre una sospensione dei lavori.

Il fatto è, Onorevole, che mia madre è di San Pietro mentre mio padre ha avuto i suoi natali 6 km. più a nord, a San Venanzio. Nella prima località, ad esempio, "stasera" si dice "stasìra", mentre presso la seconda diventa "stasèrra". Così ancora, sempre per spiegarmi, la declinazione "copriti" suona "crivet" in un borgo e "quacet" nell'altro. Non trovando una visione univoca sui parametri da applicare per l'esame linguistico, i due luminari hanno finito purtroppo per rivolgersi epiteti che preferirei non ripetere in questa sede. Impossibilitato come sono a stimare una data di ripresa dei lavori, propongo nel frattempo, qui on-line, un piccolo test, rivolto a chi, fra i lettori, appartiene alla Nazione Emiliana, invitando però anche tutte le altre etnìe italiche a misurarsi con esso. Trovate qui sotto un elenco di parole in dialetto nord-bolognese: scrivete nei commenti quella che per voi è la loro traduzione in italiano.
Lasciateci anche un vostro recapito, in modo da sapere dove mandare le Ingiunzioni di Espatrio per non comprovata Italianità. Nel prossimo post, la soluzione del quiz.

DAL DIALETTO NORD-BOLOGNESE, ceppo Marafonico:

scrana
zenc
zobia
strumnèr
tèccia
coo
sgarujé
moj
sfalèstra
cùmpagn
a vrèv cinàz




per solutori più che abili:

"T'ii pais comm'a l'eib di bu"

Roberto Grassilli


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