Destra di casa nostra
Corrada Cardini - 23-12-2001
Forse c'eravamo illusi, forse credevamo di avere esorcizzato una volta per tutte il profondo, limaccioso sedimento del pensiero di destra, in Italia: Come devono avere sofferto, in questi anni, questi mediocri ma arroganti epigoni del pensiero reazionario e clericale che a suo tempo con tanta naturalezza ha potuto coagularsi intorno al fascismo!Come devono essersi sentiti frustrati mentre vedevano gli intellettuali e gli artisti di sinistra che monopolizzavano il mondo della cultura!! E come devono avere assistito con soddisfazione alla incredibile quantità di errori che la sinistra andava facendo: la demagogia, i personalismi, la conflittualità permanente fra gruppi e partiti, le rigidità e i trasformismi, l'incapacità di rappresenatre decentemente un credibile blocco sociale che si identificasse con una maggioranza del Paese.

Una delle caratteristiche, temo,della nostra storia politica, è la vocazione reazionaria dei ceti medi imprenditoriali, il loro basso profilo culturale.La democrazia in Italia non è mai diventata un ideale veramente condiviso.Il nostro liberalismo si è ridotto ad essere rappresentato da squallidi tecnocrati e faccendieri volpini, il nostro cattolicesimo si è ripiegato su spregiudicate logiche di potere, e mentre parassita sui credenti di buona volontà, resta ben centrato sull'eterno obiettivo di esercitare sulla nostra vita politica, magari indirettamente, quel potere temporale a cui tanto malvolentieri hanno dovuto rinunciare ai tempi di Cavour e del suo tanto disatteso motto:"LIBERA CHIESA IN LIBERO STATO" e che altrove non gli è permesso di esercitare. E' vero, cara signora Letizia, alis Joy Moratti, nel nostro paese ci sono delle anomalie:

- Non si è mai affermato un pensiero liberale laico e progressivo, e il pensiero conservatore è regolarmente degenerato in reazione.

- Abbiamo prodotto un regime fascista che lo dimostra

- Abbiamo prodotto un governo Berlusconi che lo dimostra.

- Abbiamo gli insegnanti di religione nella scuola pubblica, scelti dalle diocesi e pagati dallo Stato e mentre si parla di eliminare dai curricoli alcune discipline di chiaro valore didattico-formativo, si vogliono mettere di ruolo questi anomali docenti che dovrebbero esercitare la loro rispettabilissima opera di formatori, in piena libertà, nelle apposite strutture della Chiesa Cattolica, come avviene per le altre religioni..E anche questo lo dimostra.




interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Alfio Simeoni    - 26-12-2001
Lo so che voi possessori della verità non volete che altri pensino diversamente. Io non ho un pensiero di destra o sinistra; ho un pensiero e questo mi basta. Solo che spesso non è il vostro di sinistra, ma voglio che rimanga mio pensiero e non considerato delirio da eliminare!!

 Alberto M. Onori    - 30-12-2001
Francamente, Corrada, avrei preferito maggiore misura. E' estremista il tuo dire, e storiograficamente assai discutibile quel che affermi. Grave in un insegnante... pensaci. Con amicizia
Alberto

 Caelli Dario    - 01-01-2002
Mi spiace che ci sia anocra gente che pensa e scrive certe stupidaggini. Pensa prima di scrivere e rileggi quanto hai scritto. Hai offeso molte persone che hanno il solo torto di fare onestamente il loro lavoro come tu il tuo. Su queste besi non si può costruire un futuro migliore.

 Silvana Strazzera    - 06-01-2002
E' vero che Corrada ha usato toni piuttosto aspri, ma ritengo sia un'umana reazione da parte di chi si era sentito dire:"... sarà una riforma concordata con gli operatori del settore!" e poi si sente Berlusconi affermare sorridendo:"... i fischi non fanno altro che confermarci nella volontà di andare avanti. LA RIFORMA SI FARA' COMUNQUE!".
Scusate, sembrerà che si voglia far della demagogia o quello che vi pare, ma Corrada ha ragione da vendere. Un saluto,
Silvana