Parti e controparti
Giuseppe Aragno - 24-10-2003
Il capo di Gabinetto del ministro Moratti, interpellato per un parere su RSU e diritto di assemblea, si è rivolto all’ARAN che si è pronunciata in un burocratese singolarmente chiaro:

operando il dirigente scolastico con i poteri del privato datore di lavoro – scrive l’Agenzia – la sua posizione è di controparte contrattuale”.

Può apparire superfluo, ma l’Agenzia è pignola e tiene a dirlo: il dirigente scolastico è escluso dalle assemblee dei lavoratori.
Un dirigente scolastico che non sia sindacalista, aggiungerei per completezza dell’informazione.
E se lo è, se è sindacalista?
Se lo è, pazienza: la controparte diventa parte, con buona pace di docenti ed ATA che militano nelle organizzazioni “non rappresentative”, quelle che, sembrerà strano, sono l’unica parte ad esser controparte di se stessa.
E' incredibile, ma su questo garbuglio sono d’accordo tutti, parti e controparti: il Ministro, il capo di Gabinetto, i sindacati “rappresentativi”, i partiti di riferimento e l’ARAN. La maggiominoranza al completo.
E i lavoratori?
Scusate, ma che c’entrano i lavoratori?
Ordine nuovo.
E’ la democrazia che cresce.







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 ilaria ricciotti    - 24-10-2003
Giustissimo, "...la democrazia cresce...". Sta crescendo sempre più, e la gente, ogni giorno che passa, dato che non è stupida, sa chi è dalla sua parte e chi al contrario sostiene la sua controparte.

 Giuseppe Aragno    - 24-10-2003
L'amore eccessivo, cara Ilaria, è una luce abbagliante: rende ciechi.

 Grazia Perrone    - 24-10-2003
Hai perfettamente ragione, caro Giuseppe.

L'Aran è veramente "molto pignola" quando - recependo totalmente l'articolo 8 del "buon" contratto sottoscritto il 24 luglio scorso decreta:

(omissis)
"Non hanno titolo ad indire la assemblea:
- le organizzazioni sindacali non rappresentative nel comparto, ancorché
presenti nell'istituzione scolastica;
- le organizzazioni sindacali non rappresentative nel comparto presentatrici
delle liste i cui candidati sono stati eletti nelle precedenti elezioni
delle RSU che scadono il prossimo dicembre, in quanto la RSU, come sopra
precisato, assume tale iniziativa nel suo complesso e non per il tramite dei
singoli componenti (...)".

La "democrazia" (della maggioranza) cresce.

La minoranza si arrangi o ... si adegui.

Un caro saluto
Grazia


 ilaria ricciotti    - 24-10-2003
Meglio accecarsi d'amore, caro Giuseppe, che amare proteggendosi gli occhi con spessi occhiali neri.

DEDICATA A TE

Tra noi ci sono a volte delle schermaglie,
vuoi forse che si allarghino i buchi delle maglie?

Ciò che hai scritto in questo commento,
è piacevole, per me è come farsi accarezzare dal vento.

Gli input che tu ed altri mi offrite quotidianamente,
non fanno arrugginire il mio cuore e la mia mente.

Quindi ti (vi) ringrazio, caro Giuseppe per i tuoi profondi pensieri,
ma, ti prego, cerca di vedere la vita colorata e, limitati, nell' usare occhiali neri.

Io come vedi, a volte, amo ancora moltissimo giocare ,
per questo penso che AMARE tanto non mi possa proprio accecare.

Nella mia vita, forse da quando son nata, l'ho fatto quasi quotidianamente,
ed ancora non ho bisogno di occhiali neri per vedere negli occhi l'anima della gente.

Spero che tu non cestinerai e non ti offenderai di ciò che è scaturito spontaneamente dal mio cuore,
ma che ti farai una risatina, mentre leggerai testi più meditati, ma forse impregnati di meno calore.

Ciao, Ilaria

 Sandra    - 24-10-2003
Se il dirigente va a trattare con le RSU di scuola, per forza che deve avere i poteri del datore di lavoro (con l'avvertenza, non trascurabile, che gran parte delle cose sono decise più in alto, ma questo è un altro discorso), altrimenti non potrebbe trattare nulla non avendo nulla da decidere.

Che c'entra questo con il fatto che un dirigente - ponendosi, mettiamo, in distacco sindacale, diventi sindacalista?

A quel punto fa semplicemente un altro mestiere.


 Grazia Perrone    - 24-10-2003
Da quando - cara Sandra - fare il sindacalista è diventato ... "un mestiere" (!?)

E poi ...

Quali "scuole" consiglieresti di frequentare per ... "esercitarlo" al meglio?

 sandra    - 25-10-2003
Facciamo pure., cara Grazia, questioni di linguaggio, se vuoi...è ovvio che "mestiere" sia un modo di dire o se preferisci una semplificazione.

Avrei dovuto dire "svolge un altro ruolo".

Il che non toglie che fare il sindacalista, e quindi porsi - per un periodo breve o lungo della propria vita - in questa che considero una posizione *di servizio* rispetto alla propria categoria e quindi agli altri lavoratori, sia un lavoro diverso dal fare, poniamo, il docente, o il dirigente, o l'ATA.

Un lavoro nel fare il quale quell'esperienza professionale è ovviamente preziosa, ma che richiede competenze e capacità specifiche, e - visto che mi suggerisci un tema che da sempre mi è caro - anche momenti specifici di formazione, che peraltro il sindacato, (almeno il mio, ma credo anche gli altri) ha, anche se in misura non ancora sufficiente, a mio parere.

Ma mi pare non fosse questo il nocciolo della discussione.

 Enrico Evola    - 26-10-2003
Non si può stare con due piedi in una scarpa.
Non ho mai sentito parlare di dirigenti aziendali che difendono i diritti dei loro dipendenti.Ma fatemi il piacere!

 Grazia Perrone    - 24-10-2003
La questione non è terminologica ma di merito. Ovvero di sostanza politica.

I dirigenti scolastici sono - giuridicamente parlando ovvero "de jure" - dei "datori di lavoro" a tutti gli effetti.

Non a caso hanno - tra le attribuzioni loro assegnate GIURIDICAMENTE - la TITOLARITA' delle relazioni sindacali a livello di singola istituzione scolastica.

E non è una cosa da poco poiché si trovano - di fatto! - nella condizione GIURIDICA e CONTRATTUALE di ... controparte sociale dei lavoratori della scuola.

Una contraddizione che non ha alcun precedente in nessun altro comparto di lavoro in Italia. All'estero non so ma .... non escluderei che, in qualche sperduta "isola delle banane", ciò sia possibile ...

Potrei rammentare, polemicamente, che nessun operaio metalmeccanico (di qualsivoglia sigla sindacale) accetterebbe mai di avere alla guida del proprio sindacato un dirigente aziendale (o "quadro intermedio" ... se preferisci) ... ma sarebbe, dialetticamente, troppo facile.

Sul tema dei dirigenti/manager (nonché datori di lavoro) ho intenzione di scrivere qualcosa di più articolato per stimolare la riflessione ed il dibattito.

Con l'auspicio che - i soggetti sindacali e politici che chiamerò in causa - non si sottrarranno al confronto dialettico come hanno sempre fatto finora.

Con viva cordialità
Grazia

P.S.: Colgo l'occasione per rammentare ai lettori di Fuoriregistro che i miei interventi - qui come altrove - sono - opinibilissime - opinioni personali e - pur essendo un'iscritta GILDA - non rappresentano la posizione ufficiale di questa o quella OOSS.