232 mila alunni stranieri nelle scuole italiane (3 ogni cento studenti), 51 mila in piu' dell'anno scorso (+28%). La scuola italiana ha sempre piu' colori.
Ecco i "piu'" dell'interculturalita' che si vive nelle nostre aule: la nazionalita' piu' diffusa? Gli albanesi (40 mila). La religione?
Musulmana (90 mila). 189 le nazionalita' rappresentate, 16 le religioni professate oltre quella cattolica.
I dati relativi agli alunni stranieri nelle scuole italiane per l'anno 2002-2003, di prossima pubblicazione da parte del ministero dell'Istruzione, sono stati in parte anticipati dallo stesso ministero nel corso di un
convegno promosso dal CIDII e sono stati elaborati da
Tuttoscuola. Confermano definitivamente la natura strutturale del fenomeno migratorio con tendenza allo sviluppo che potrebbe portare nel 2010 il tasso di presenza degli studenti di nazionalita' non italiana al 6% dell'intera popolazione scolastica, cioe' ai livelli dei principali paesi europei dove l'integrazione si e' ormai stabilizzata a quote per noi impensabili.
Due alunni stranieri su tre si trovano in scuole del nord (Milano ne ha 24.500), anche se la provincia con la piu' alta percentuale di studenti non italiani e' Prato (7,9%).
Dietro ognuno dei 232 mila alunni c'e' una famiglia, prova della crescente situazione di stabilita' e di presenza consolidata degli stranieri.
Le 189 nazionalita' rappresentate dagli alunni iscritti (l'Istat ha censito 195 nazionalita' in tutto il mondo) dimostrano che il fenomeno migratorio non e' conseguenza soltanto di eventi politici straordinari che hanno interessato alcuni Paesi, e non ha quindi valore transitorio, congiunturale.
E' la globalizzazione dell'emigrazione quella che emerge.