“La scuola fuori”
Arturo Ghinelli - 30-09-2003

Si intitolava così la prima elaborazione del sistema formativo integrato fatta dall’equipe di Frabboni all’inizio degli anni settanta.
Conservo ancora il testo con questo titolo significativo sul quale sono stato interrogato da Luigi Guerra per l’esame di Pedagogia 3°all’Università di Bologna.
Da allora questa idea è uscita dalle aule universitarie, molti comuni le hanno dato gambe ed è così potuta diventare una realtà significativa assieme a quella del Tempo Pieno per il miglioramento della nostra scuola.
Nessuno allora si poteva immaginare che la scuola fuori sarebbe diventata una merce. Invece è successo anche questo.”Gli itinerari scuola/città” che il Comune di Modena offre alle scuole quest’anno sono a pagamento.
Sembra incredibile ma è così.
Portare una classe al museo di zoologia dell’Università costa 37,50 euro, seguire l’itinerario ”un lombrico per amico” costa 270,40 euro, far venire in classe un mediatore culturale a presentare il proprio paese d’origine costa 60 euro all’ora e così via.
Gli itinerari che prevedono l’incontro con un nonno che racconta o che sa fare sono ancora gratuiti, perché questo è volontariato delle “pantere grigie”.
E’ la conferma che a scuola, come a casa, grazie ai nonni si può migliorare la qualità della vita dei nostri bambini.
Qualche ingenuo potrà pensare che se costano così tanto questi itinerari è perché pretendiamo di andare a spasso per la città in taxi. Non è così, per muoverci con le classi utilizziamo gli autobus, dove abbiamo sempre pagato tutti il biglietto.
Dallo scorso anno solo gli alunni delle classi prime hanno ricevuto una tessera gratuita e personale, con tanto di fotografia, ma gli alunni delle altre classi e noi insegnanti, anche se di prima, dobbiamo pagare il biglietto a tariffa intera e sorbirci le invettive degli altri passeggeri perché stipiamo anche 70 bambini sull’autobus.
Infatti i bambini,da quando sono diventati una minoranza, soffrono di tutte le angustie che normalmente colpiscono le minoranze, in particolare verifichiamo ogni giorno che i cittadini adulti sono sempre più intolleranti nei loro confronti soprattutto quando i bambini osano farsi vedere in luoghi come le strade che non possono più frequentare, se non chiusi nell’abitacolo dell’auto di papà e perciò invisibili.
L’organizzazione poi degli Itinerari è farraginosa e complicata. Noi insegnanti, per fare le nostre scelte, dobbiamo leggere le schede di presentazione sul catalogo di 350 pagine ma le prenotazioni si possono fare solo on-line e devono essere fatte da un unico insegnante per tutta la scuola, con le inevitabili incomprensioni che si possono immaginare,aggravate dal fatto che non sempre quello che sta scritto su carta corrisponde pienamente con la risposta on-line. Per attenuare l’effetto ” tagli alle spese per la scuola” l’amministrazione comunale, almeno per questo primo anno di applicazione, ha dotato ogni scuola di un bonus da spendere, superato il quale ogni classe deve sborsare monete sonanti, pagando l’importo con bollettino postale del Comune ed esibire la ricevuta alla guida o all’animatore prima dell’inizio dell’itinerario. Nella mia scuola il bonus diviso per il numero delle classi è diventato di 100 euro per ogni classe, superata questa cifra dovremo chiedere ai genitori di metter mano al portafoglio .

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