Coordinamento Liberi Precari Calabria - 23-09-2003 |
Si è costituito a Lamezia Terme il Coordinamento Liberi Precari Calabria, durante un incontro a cui hanno partecipato i referenti delle province di Reggio Calabria, Lamezia Terme, Cosenza e Paola. Nel corso della riunione sono state ribadite le rivendicazioni dei Veri Precari Storici della scuola alla luce dell’attuale ‘’fumoso’’ contesto istituzionale e dell’evidente empasse in cui versa l’attuale governo. Il coordinamento Precari Calabria, vicino alle rivendicazioni portate avanti dal MIIP, chiede il riequilibrio del valore delle abilitazioni nella garanzia di equità nei riguardi dei veri precari della scuola, vessati, maltrattati e bastonati da una normativa iniqua e ingiusta che ha gravemente leso la dignità professionale e umana di migliaia di professori scavalcati nelle graduatorie dai non-precari specializzati dalle scuole SISS. Chiede inoltre che vengano ripulite le graduatorie, in modo da garantire una corretta valutazione di quanti siano i precari storici in Italia, inoltre avanza una nuova proposta ad integrazione di quanto già rivendicato da più parti: ‘’I VERI PRECARI, hanno la ‘sfortuna’ di avere un punteggio frazionato su più classi di concorso, noi ci domandiamo e chiediamo, perché, non pensare ad una Legge e/o un Decreto Legge d'urgenza che ci dia la possibilità di poter trasferire il proprio punteggio all’interno delle proprie abilitazioni, in modo da poter concentrare lo stesso (in modo facoltativo), a vantaggio della classe e/o delle classi di concorso, quindi anche più di una fra quelle possedute, e sulle quali si punta maggiormente il proprio interesse. Cioè, avere la possibilità di far migrare all'interno delle proprie abilitazioni il punteggio costruito in anni di lavoro per lo Stato.’’ (tutto quanto proposto non vuole essere e non è un ‘bizzantinismo’) Questo, certamente non rappresenta un modo organico di ri-equilibrio del valore dei diversi metodi di abilitazione, ma certamente secondo il nostro modesto parere ci darebbe l’opportunità immediata di poter combattere su alcune classi di concorso con un’arma in più ‘il punteggio maturato’, contro la corazzata SSIS. Cosi forse, i Sissini e il Governo capirebbero che siamo professionisti davvero storici, e non meritiamo di essere sacrificati, visto che non si capisce bene (si fa finta) a quale scopo e per Dio. Questa opportunità, darebbe la dimensione effettiva degli anni di lavoro sostenuti in ''Valore Assoluto'' da noi Veri Precari della Scuola, senza togliere nulla a nessuno visto che la migrazione del punteggio riguarderebbe esclusivamente il servizio effettivamente svolto da ciascuno di noi, una sorta di cumulo dei contributi per come fa ad esempio per il sistema pensionistico. Premesso che le rivendicazioni in oggetto non vogliono rappresentare una contrapposizione netta e polemica ai non-precari specializzati SSIS, né tanto meno insistere sulla folcloristica “guerra tra poveri” che tanta parte di stampa ha tratteggiato, fornendo del problema una visione comunque riduttiva e caratteristicamente distorta, va detto con forza che questa è una Battaglia Imperniata sulla Giustizia, sulla Dignità e sul Concetto stesso di Cultura. Di fatto, ci chiediamo quale trattamento lo Stato, abbia riservato a coloro che hanno sostenuto un concorso pubblico sia esso riservato, che per titoli ed esami, studiando a fondo e lavorando, con sacrifici, impegno e dedizione, e conseguendone il titolo di abilitazione, ed in molti casi anche più di una, all’insegnamento, e dunque l’accesso al mondo del lavoro, secondo regole fissate dalla Costituzione e dallo stesso Stato che, improvvisamente, poi, quando il treno era già in corsa ornai da anni, cambia le stesse regole, sostituendole in itinere con l’istituzione delle Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (SSIS), e non risulta mai di troppo ricordare, che il loro unico scopo era quello di dare il solo titolo di accesso ai concorsi ordinari, il quale, purtroppo per noi vetero-precari, si è trasformato per una sorta di magia, che farebbe impallidire il mago Udinì, in titolo abilitante del tutto autoreferenziale, e come se non bastasse, concedendo a queste, come compenso risarcitorio 30 pt. (12+12+6) di bonus, visto, che la quasi totalità dei giovani frequentatori di queste ‘altissime scuole di specializzazione di livello astrale, non sono riusciti, mediante i normali canali dei concorsi ordinari o di quelli riservati, a superare le prove di un Vero Esame di Stato. Il resto è cronaca di oggi. Se ancora, ce ne fosse bisogno, si concede un’ulteriore chiarimento, dedicato naturalmente a chi non ha il coraggio di sentire, pensare ed agire nella logica e nella giustizia, si riporta così per intero una storia tanto emblematica quanto raccapricciante, raccontata su ‘IL NUOVO’ di Martedi 09 Settembre 2003; ecco la storia: ‘’Ho 2 sorelle gemelle di 33 anni: una ha vinto il concorso un paio d'anni fa, l'altra è stata bocciata e ha fatto la SSIS. Se avesse vinto il concorso, pensate che avrebbe fatto la SSIS? E cosa dovrebbe dire la prima, che si vede ora scavalcata dalla seconda (e da altri 26enni)? Non è giusto che dei neolaureati di primo pelo o gente bocciata all'esame di stato ora abbia la meglio su chi davvero merita, per esperienza o per bravura.’’ (firmato) Nome Cognome Questa è la VERITA’ dei fatti! Caro Presidente del Consiglio, così facendo si è creata, una corsia preferenziale, una scorciatoia, un’altra strada per chi il concorso, in taluni casi e sono molti, non l’ha superato, o non lo ha neanche tentato per incapacità! Quale trattamento, dunque, quale dignità per noi PROFESSORI abilitati da quella stessa istituzione, che ora, nei fatti, non ne riconosce il valore, anzi sembra voler avvalorare, con i recenti provvedimenti legislativi, e quelli potenzialmente futuri, che solo la specializzazione conseguita a seguito delle SSIS, abbia valore immediato nel conferimento degli incarichi, e di elevazione a rango di professori, di questi ragazzi che spesso, come peraltro si è verificato, sono nostri ex alunni. A nostro avviso questa è, e lo ribadiamo con forza, una corsia preferenziale che ci ferisce profondamente nel nostro essere uomini, donne e cittadini di una repubblica matura e democratica, prima che insegnanti, puniti solo per aver seguito con rigore, senso del dovere e delle regole, la via indicataci dallo Stato. Ma forse questa, non è più una Repubblica democratica normale, visti i fatti, si sarà trasformata in una REPUBBLICA DELLE BANANE. Poveri Noi! Tutto questo in Calabria si fa decisamente più cupo, con gravissime ripercussioni sociali oltre che economiche, con una larga fascia di cittadini numericamente corposa, 15000? Forse di più?, in possesso di diritti, e anche di diritto elettorale, calpestati e vilipesi, a cui nessuna istituzione politica né alcun partito ne tanto meno la CHIESA, ha mai teso una mano. Per non parlare dei sindacati il cui operato finora sembra essere teso alla salvaguardia di diritti e posizioni già acquisiti per demeriti sindacali. La scuola è uno degli ultimi baluardi di libertà, formazione, civiltà, progresso e pluralismo. Una classe docente immotivatamente, ma volutamente penalizzata ed azzerata, da meccanismi di reclutamento iniqui ed elitari, una classe docente umiliata e vessata da questo Stato, e si sottolinea questo, al quale in realtà presta il migliore dei servizi, garantendo nei fatti il pluralismo delle idee, e quindi la libertà di pensiero, a volte anche in condizioni di estremo disagio, rappresenta inevitabilmente, un patrimonio di competenze e valori che le istituzioni dovrebbero valorizzare e incentivare. Ma, forse è questo il nostro peccato originale, cioè essere liberi, a meno che, non si voglia far passare ed avallare una cultura di piatto e ferreo allineamento al potere precostituito, modificando drasticamente, ovviamente in peggio, lo scenario culturale dei prossimi anni, privatizzando le idee ed i servizi, effetto ‘’Cancun’’, per come stabilito dal WTO. Forza Colleghi, non ci butteranno via come delle vecchie pantofole bucate, per essere sostituiti da pantofoline alla loro ‘’prima volta’’, non lo permetteremo a nessuno, noi Calabresi in modo particolare, ci ricordiamo di chi ci ha mancato di rispetto, e verrà il momento di pareggiare i conti. Il Coordinamento dei Precari della Calabria, ribadisce con forza, il pieno sostegno, sempre se accettato, visti i malintesi passati, ai colleghi del MIIP, e lancia un appello ai colleghi precari calabresi a mobilitarsi per difendere i propri diritti, in prima persona ed in prima linea, perché non è più il tempo di firmare deleghe in bianco sulla nostra vita, o di continuare ad avere un comportamento psedovigliacco, perché, tanto ci sarà qualche altro a risolvere il nostro problema. Oggi non è più così. Lamezia Terme 09.09.2003 Coordinamento Liberi Precari della Calabria |
posta.casa - 28-09-2003 |
0Il DdL è un pasticcio che scontenta tutti, ma soprattutto è l'ennesimo "ribaltone" a posteriori. I precari, comunque abilitati, che negli ultimi anni abbiano lavorato su più classi di concorso contemporaneamente (per ovviare all'annullamento della metà del punteggio precedentemente attribuita per le graduatorie in cui, pur non lavorando, erano inseriti) si vedono strappare di mano decine di punti acquisiti spesso con molteplici impegni e sacrifici in più scuole contemporaneamente. I sissini vengono bellamente presi in giro, con la ridicola pretesa di trasformare in legge l'opinione ormai comune che il punteggio di 30 punti corrisponda legalmente a 24 punti di servizio + 6 di effettiva abilitazione. Sebbene tale stupidaggine non compaia in alcuno statuto universitario, nell'era dell'improvvisazione e dell'approssimazione, l'opinione diviene legge e i diritti acquisiti sono brutalmente calpestati. Per di più il punteggio di 30 punti viene attribuito ad una sola graduatoria, sia pure a scelta. Si dovrebbe almeno spiegare perché le abilitazioni del medesimo ambito, acquisite con procedura ordinaria o riservata, diano invece automaticamente diritto ai 6 punti in tutte le graduatorie interessate. Per equità (vera e non solo sbandierata!) si dovrebbe almeno consentire ai sissini di far valere il punteggio di servizio eventualmente acquisito durante il la durata legale delle siss nelle graduatorie in cui usufruiscono solo dei 6 punti garantiti a tutti. E che fine ha fatto la propagandata graduatoria di merito per gli specializzati siss? Gli ordinaristi che parlano di graduatorie di serie A e B, onestamente, in quale serie si sentono? Quanto all'abilitazione riservata ai docenti i possesso di titolo di specializzazione, si dovrebbe innanzitutto chiedersi quale perversa politica occupazionale abbia consentito a persone prive di abilitazione nelle materie d'insegnamento di conseguire la specializzazione sul sostegno. Sarebbe senza dubbio più sensato e corretto nei confronti di chi è già abilitato e specializzato, pensare prima ad immettere in ruolo docenti che già sono in regola da anni. Per concludere con le osservazioni essenziali, visto che su questo indecente DdL si dovrebbero scrivere chilometri di indignazione, che fine faranno i punti di quei poveretti non specializzati che tuttavia hanno passato anni sul sostegno, con la speranza di veder valutato il punteggio acquisito nelle altre classi di concorso in cui sono inseriti? A dire il vero, anche per gli specializzati sul sotegno si era parlato di graduatorie di merito separate per l'immisione in ruolo. Sarebbe ora che al MIUR si cominciasse a dar retta a gente competente, invece che ai soliti politicanti propagandisti, con le tasche piene di parole e vuote di fondi per la scuola pubblica e per il suo bistrattato personale. |