breve di cronaca
Raccolta di firme a favore della riforma scolastica del ministro
Corriera della sera - 10-12-2001
Adornato: si comincerà il 15 dicembre, non possiamo lasciare la rappresentanza di questo settore ai «no global»

«Raccolta di firme a favore della riforma scolastica del ministro»

di Giulio Benedetti

ROMA - «Non perdiamo l’occasione di cambiare la scuola». E’ uno slogan, ma non sarà scandito in corteo. E’ uno slogan che vorrebbe coagulare studenti, genitori e insegnanti che sostengono i processi di riforma dell’Istruzione del centrodestra. Se «no global», Cobas e associazioni studentesche di sinistra hanno organizzato cortei, proteste e occupazioni contro le proposte del ministro Letizia Moratti e contro gli Stati Generali dell’Istruzione, in programma a Foligno il 19 e 20 dicembre, c’è anche chi sta cercando di dar voce a quanti non vedono in quella riforma la morte della scuola pubblica. L’idea è del presidente della commissione Cultura della Camera, Ferdinando Adornato, che con la Moratti ha un legame solido. La prima uscita è prevista appena quattro giorni prima dell’appuntamento di Foligno: sabato 15 dicembre davanti a tutte le scuole italiane sarà presentato un manifesto e chiesta «una firma per la riforma». L’iniziativa ha subito trovato importanti adesioni: Francesco Alberoni, Fabio Roversi Monaco, Antonio Baldassarre, Carlo Secchi, Pupi Avati e altri ancora. Ne parliamo con Ferdinando Adornato.
A chi vi rivolgete ?
«A chi non accetta che la scuola sia rappresentata solo dagli occupanti novembrini. La maggioranza di genitori, studenti e professori sta dalla nostra parte. Il consenso di quanti hanno a cuore il futuro della scuola e quindi dei ragazzi l’abbiamo già. Ma occorre che qualcuno abbia il coraggio di parlare. La rappresentanza del mondo della scuola non può essere lasciata a Casarini».
Che cosa proponete ?
« Far emergere una cultura della riforma che superi la strumentalizzazione ideologica».
Che cosa vi preoccupa ?
« Oggi c’è l’occasione per una riforma della scuola. Il nostro timore è ch e possa essere condizionata, perlomeno a livello delle manifestazioni pubbliche e delle rappresentazioni mediatiche, da occupazioni novembrine, battaglie ideologiche e pseudosindacali che fin qui hanno sempre impedito la trasformazione della scuola. Basta pensare a quello che si è visto in questi giorni: 15 mila studenti in corteo che diventano 200 mila, volantini davanti alle scuole dove si invita a manifestare contro Bush come se fosse il ministro dell’Istruzione, appelli a favore della scuola pubblica che starebbe per essere smantellata, un vero falso. Non prevale, insomma, una visione moderna dei bisogni del Paese, ma una strumentalizzazione in chiave bellica, no global o vetero ideologica».
Addio riforma?
«Qualcosa di peggio. Se non si interviene subito, e davanti a noi non c’è molto tempo, andremo incontro a una decadenza radicale dell’intero sistema pubblico dell’istruzione, della formazione e della ricerca».
Pensate che il vostro appello sarà accolto?
«Siamo convinti che la maggioranza del mondo della scuola , al di là del dissenso o del consenso sulle proposte, non vuol perdere l’occasione di una riforma. Discutiamone buttando via il contorno folkloristico, da Bush allo smantellamento della scuola pubblica, e parliamo di proposte di riforma, senza farci paralizzare dall’ideologia».


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 Daniela Giovannini    - 13-12-2001
L'idea del15 dicembre mi sembra ottima per contattare la vera base della scuola e per fornire a studenti e docenti informazioni sulla proposta di riforma. Purtroppo spesso si protesta senza conoscere i contenuti contro cui ci rivolgiamo. Sono sicura che molti docenti e studenti motivati cambierebbero idea sulla proposta Moratti se solo sapessero che viene previsto uno stop per chi non recupera tutti i suoi debiti formativi e che si ritorna a dare un valore al comportamento disciplinare: due aspetti che, deteriorandosi sempre più, hanno contribuito all'abbassamento della qualità della vita scolastica.
L'importante è rassicurare i docenti sul "posto di lavoro" e garantire contemporaneamente una "carriera" per meriti.