breve di cronaca
Berlusconi e Mussolini

Il cosiddetto Premier Silvio Berlusconi ha pronunziato, in una ormai celebre intervista a due giornalisti inglesi, un detto destinato certamente a passare alla storia: Mussolini era meglio di Saddam, non ha ammazzato, e si è limitato a mandare qualcuno in vacanza al confino. Un tale detto merita qualche commento, breve quanto si può, perché anche noi, come lui, abbiamo da lavorare e non possiamo perdere troppo tempo a confutare le sue insultanti e degradanti follìe.
Ci si chiede, anzitutto: secondo Berlusconi, per giudicare se uno è stato o non un buon governante, basta sapere se ha o non ha ammazzato personalmente qualcuno?
In effetti, non risulta che Hitler, Stalin, Franco, Pinochet, Videla, (tanto per citare qualche dittatore) abbiano mai ucciso personalmente qualcuno (a parte, credo, Stalin nei suoi anni giovanili di rivoluzionario, prima di diventare il capo di tutte le Russie).
Tutti costoro, peraltro, hanno dato ordini, o consigli, o approvazioni, e si sono assunta, direttamente o indirettamente, la responsabilità proponendo e imponendo leggi e promovendo apposite organizzazioni, di milioni di uccisioni, individuali o di massa. Non credo che Hitler sarebbe mai stato capace di ammazzare una persona, fosse pure un ebreo: Saddam invece sì, pare proprio che abbia ucciso di sua mano persino dei parenti stretti. Hitler era meglio di Saddam? Anche Mussolini, era meglio di Saddam, in questo senso: ma quanto a far morire individui o masse, volendolo o non prevedendo, per scelta politica o per incompetenza (criminale in un uomo di stato con poteri pressoché assoluti), forse Berlusconi dovrebbe ricordare quali sono state le responsabilità di Benito Mussolini.
I nomi di Don Minzoni, di Matteotti, di Gramsci, di Amendola, di Gobetti, dei fratelli Rosselli – parlo solo delle persone celebri da lui fatte assassinare o con ordini, o con consigli, o con cenni di consenso di stile mafioso, e comunque con responsabilità di capo politico delle squadre e dei sicari fascisti e dei servizi segreti – questi nomi, Berlusconi non li conosce? Ma poi c’è il resto: è per suo ordine e scelta politica che l’Italia ha perso almeno trecentomila uomini e donne tra militari e civili, e ha avuto metà del territorio praticamente distrutta in una guerra voluta e condotta con disprezzo di ogni competenza e intelligenza e serietà politica e militare. In questo, il paragone con Saddam potrebbe anche funzionare: sia il Rais sia il Duce hanno avuto la non buona idea di fare la guerra agli Americani e agli Inglesi messi insieme: benché Saddam sia stato a modo suo più accorto, evitando di fare la guerra anche ai Russi.
Come romano, mi sono sempre chiesto se soltanto il 19 giugno del 1943 alle undici del mattino, Mussolini si sia accorto di quel che stava accadendo, che sette straordinari eroi di quella che lui aveva vantato come la più potente arma aerea del mondo salivano sui loro sette caccia a contrastare seicento bombardieri e trecento caccia di scorta americani che scaricavano un migliaio di tonnellate di esplosivo sulla Città Eterna, capitale dell’Impero “tornato a risplendere sui colli fatali di Roma”.
Io non so se quei tremila morti d’uno dei quartieri più popolari di Roma abbiano altri cui chiedere conto della propria sorte se non a Benito Mussolini; loro, peraltro, non potevano sapere che quel duce era migliore di Saddam: se l’avessero saputo, si sarebbero consolati, assieme ai ragazzi rimasti in Russia, in Grecia, in Africa, e via dicendo, per aver fatto il proprio tragico dovere. E giacché il nostro premier ha parlato con due inglesi, perché non ha chiesto loro cosa facevano i quadrimotori della RAF volando tranquilli nel cielo di Torino, di Genova e della sua Milano, e anche altrove, senza incontrare plausibile resistenza antiaerea nelle notti di quegli anni, quando l’ottimo governante Mussolini vegliava a lampadari accesi sulle nostre sorti a Palazzo venezia? Sulla previdenza del duce, dittatore tanto stimato da Berlusconi, qualche vecchio elettore milanese portrebbe ancora aver qualche commento da fare. Quanto agli ebrei italiani, la loro deportazione e uccisione fu dovuta solo all’alleanza di Mussolini con Hitler e alle sue folli conseguenze: almeno per questo, Saddam deve aver invidiato l’uomo di Predappio.
Insomma, davvero ci si chiede che senso abbia quel paragone tra Mussolini e Saddam, migliore il primo. Perché il nostro cosiddetto premier non studia un po’ di storia elementare, non legge qualche libro, invece di sorridere sempre per fare pubblicità alla bontà del suo dentifricio? Ma vien da pensare che il suo scopo, demagogicamente assai abile quanto politicamente infame, sia di cominciare a insinuare nell’animo della gente due sentimenti, opposti e convergenti: nei suoi seguaci e adoratori, il sentimento dell’ammirazione per tanta proterva audacia e sfrontatezza, prova della stoffa del capo; negli altri, un sentimento che ancora non aveva assunto forma evidente, ma ormai serpeggia crescendo: uno così, fa paura.
Comunque sia, dato che fino a qualche giorno fa, Silvio Berlusconi era in vacanza in una o più delle sue innumerevoli ville faraoniche, perché non fargli provare almeno per qualche giorno, almeno per gioco, come andavano in vacanza al confino gli antifascisti sgraditi a Mussolini? Partivano dal carcere dove erano detenuti, con i ferri, e scendevano in mezzo all’Appennino da qualche scalcinata corriera tra i carabinieri, oppure sbarcavano incatenati in uno di quei bei porticcioli delle isole tirreniche e vivendo in qualche rustica catapecchia, ogni dì si presentavano al commissario di polizia del luogo, e le loro lettere erano aperte, e la loro vita privata inquisita ogni giorno e se provavano a fuggire, gli sparavano... Perché Silvio Berlusconi non prova a fare la vacanze così? Se le meriterebbe proprio, a compenso delle sue grandi fatiche d’uomo della Provvidenza che veglia su di noi.

Giovanni Ferrara segnalato da RAB

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