Anno nuovo...storie vecchie
Maria Nella Rizzo - 09-09-2003
Domani si ricomincia, o almeno si ricomincia con i ragazzi, perchè un assaggio di ciò che ci aspetta l'abbiamo già avuto in questi primi giorni.
Per "tirarsi su" una fa un giro in rete, su Fuoriregistro, e ... cosa trova? Un articolo, anzi due, del sig. Aragno che se la prende con la CGIL scuola.
Ci sono rimasta male.
Io, per esempio, proprio come Vittorio che scrive più sotto, alla CGIL scuola mi ci sono iscritta quest'anno, dopo essere stata un bel po' a guardare.
Mi è sembrato di mettermi dalla parte giusta, perchè questo mi sembra l'unico sindacato che si è mosso in modo coerente contro la politica governativa, a differenza di altri che qualche tentennamento l'hanno avuto (anche se il malcontento dei loro stessi iscritti secondo me si è anche fatto sentire...).
Mi sembra un fatto di miopia e una forzatura poco intelligente dal punto di vista politico continuare a dire che le scelte del governo dell'Ulivo hanno preparato ciò che subiamo oggi.
La politica dell'Ulivo, con tutti i suoi difetti, aveva però al centro il diritto allo studio. Non a caso il primo provvedimento fu l'elevamento dell'obbligo scolastico, oggi cancellato.
Io la continuità proprio non la vedo.
Che poi molte cose non siano andate avanti come si voleva è vero, ma...a che cosa serve, soprattutto a che cosa serve ora continuare con questa litania?
Leggo diversi commentatori politici, e non proprio tutti comunisti, che in questi giorni fanno riferimento alla nascita del fascismo.
Noi che siamo gente di studio e che dovremmo avere la storia come nostra guida non dovremmo dimenticarci che quel regime si affermò anche grazie alle divisioni drammatiche fra le varie componenti del socialismo.
Ma lasciamo pur stare la politica generale...guardiamo ai fatti.
Si parla di scuola privata. Siamo precisi. La presenza delle scuole private è prevista nel nostro ordinamento costituzionale.
Non vedo nessuna continuità fra l'idea di imporre a queste scuole alcune regole e controlli, in cambio - è ovvio - di un riconoscimento, e questa privatizzazione selvaggia di oggi, che dà i soldi alle famiglie, non alla scuola.
E' una sorta di mercato che neppure le scuole private serie apprezzano, perchè le costringerà a rincorrersi non certo sul piano della qualità.
E poi, per quel che ricordo e per quel che ho potuto rintracciare nel sito della cgil scuola, proprio sulla parità vi furono anche iniziative del sindacato contro il governo dell'Ulivo (mi ricordo Cofferati a Bologna).
Mi sembra un fatto di ingenerosità che sconfina nel qualunquismo confondere in questo caso sindacato e partiti e rispettivi ruoli.
Non è un caso se proprio un sindacato non proprio di sinistra e piuttosto filogovernativo, come la Gilda, e quel tal Capponcelli, si aggrappano proprio a discorsi di questo genere.
E' da qui che consegue il ragionamento che ...sono tutti uguali...e quindi naturalmente il più bravo è il governo, purchè tratti bene i suoi clienti...
Così, tornando al punto di partenza...domani si riparte.
L'idea è quella di una lotta impari, quest'anno più che mai, e qualcuno non trova di meglio che cominciare sparando addosso proprio alla CGIL che in questa battaglia vedo in prima fila, e spesso anche da sola.
Viene da chiedersi...perchè?

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 Giuseppe Aragno    - 10-09-2003
Lo so, Marianella, tu ne sei convinta. Lo chiamo “signor Aragno” – ti sei detta - tiro in ballo Vittorio, l’iscrizione recente e però meditata, la miopia e l’intelligenza, che al signore scarseggia, un pizzico di storia – che non fa mai male – col fascismo che fu la costola del socialismo, Capponcelli che è un mito e - perché no? – Cofferati a Bologna, e via: un’altra volta impara questo scriteriato che non bada nemmeno a dove finiscono i soldi, se in tasca alle famiglie che le passano alle scuole o direttamente alle scuole!
Imparo, certo, e ti chiedo un favore: li scrivi ancora due o tre articoli così, che mi risparmi la pena di dimostrare l’assunto? Lo fai tu così bene, che è un piacere leggerti.
Una cortesia poi anche alla Cerutti. Prometto. Non ce ne sarà bisogno. Se però dovessi ricaderci e scrivere ancora di sindacato, ti prego: censurami senza pietà. Me lo merito davvero.
Sign. Aragno

 ilaria ricciotti    - 10-09-2003
Condivido pienamente quanto espresso da Maria, ma non capisco le affermazioni di Aragno. No... Proprio non capisco il perchè le sue analisi dovrebbero essere censurate dalla Cerutti. Fino a prova contraria, siamo ancora in democrazia ed ognuno è libero di esprimere le sue opinioni che poi, se diverse, potrebbero chiarirci le idee o rinforzarcele.
Ad esempio l'articolo di Maria ha rafforzato il giudizio positivo che penso del sindacato CGIL scuola ed ora come neopensionata del sindacato in generale.
Resisti Maria e non essere mai una canna al vento, anche se la CGIL dovesse avere tre iscritti!