breve di cronaca
Federalismo: sì ...
Federalisti in aula
Ai giovani piace
la scuola regionale
BOLOGNA — Ancora non si sa bene se sarà né cosa sarà. Fatto sta che il federalismo scolastico raccoglie pareri positivi tra la maggioranza dei giovani dai 18 ai 24 anni.
La fonte
E' parola dell'Istituto Cattaneo di Bologna, la cui ricerca — eseguita su un campione di oltre 2 mila e 300 persone — verrà presentata al salone della comunicazione pubblica (Compa) che si svolgerà a Bologna dal 17 al 19 settembre.
Risultato: il 56% degli intervistati dice sì alla devoluzione alle Regioni di maggiore autonomia in campo scolastico (anche se all'interno di questa fascia solo il 18,9% è molto favorevole), mentre il 7,9% non sa che cosa rispondere e il 35,6% osteggia apertamente questa prospettiva.
Interessante l'analisi sociologica del campione: l'idea di una scuola gestita dalle Regioni incontra simpatie, percentualmente parlando, soprattutto tra coloro che non hanno conseguito un diploma di scuola superiore e tra i giovani che lavorano, mentre favorevoli e contrari si bilanciano tra i ragazzi che ancora studiano. Insomma gli oppositori del federalismo scolastico, percentualmente parlando, sono soprattutto quelli che sui libri ci stanno.
La bocciatura
In particolar modo la bocciatura arriva dai liceali piuttosto che dagli iscritti agli istituti tecnici e magistrati. Il che, secondo i ricercatori del Cattaneo, si presta a una doppia lettura: «Da una parte è un segnale positivo il fatto che proprio coloro che sono stati delusi dall'attuale assetto della scuola fino ad abbandonare gli studi, oppure che hanno frequentato tipi di scuola ritenuti meno qualificanti, ripongano le loro speranze in una riforma in senso federalista. Dall'altra è negativo che proprio il segmento più qualificato degli utenti della scuola manifesti maggiori perplessità».
I pasdaran del federalismo scolastico, ca va sans dire, si annidano soprattutto al Nord Ovest, dove la differenza tra favorevoli e contrari ammonta addiruttura a 37,5 punti percentuali. Questo risultato è dovuto di fatto al sostegno molto marcato per il federalismo scolastico registrato in Lombardia (+44,6%).
I distinguo
E il Sud? Il Meridione sembra guardare perplesso le annunciate rivoluzione del ministro Bossi in materia di scuola. Il giudizio, in questo caso, non è di natura politica. A preoccupare infatti i giovani che vivono nella parte meno ricca del Paese è lo stato delle loro scuole in rapporto al resto dell'Italia. I numeri non mentono. Il Cattaneo ha posto tra gli altri anche il seguente quesito: «Indipendentemente da come la pensi sul federalismo scolastico, ritieni che la tua regione sia più capace o meno capace di gestire le scuole rispetto alle altre regioni?». Sconfortante l'alta disistima per le proprie scuole dei giovani del Sud e delle isole: il 40,9 % (contro il 12,7% del Nord Ovest e il 14,4% del Nord Est) le ritiene meno capaci della media nazionale. Riflessione indotta: che ce ne facciamo del federalismo scolastico se le cose qui non vanno?
Equilibri consolidati
C'è chi invece pur avendo molta autostima 'rema contro' la rivoluzione leghista. Si tratta del Trentino Alto Adige. «Quei giovani rileva il Cattaneo — forse temono che una riforma federalista possa compromettere l'attuale assetto». Ossia: meglio non toccare equilibri ormai consolidati. D'altra parte il Trentino Alto Adige è già una 'repubblica a parte'. Ma il cammino del federalismo scolastico è ancora lungo.
m. asc.