breve di cronaca
NUOVA CIRCOLARE SUL DECRETINO: RETTIFICA DEL MINISTERO
Il Ministero, in data 8 agosto 03, ha emanato la CM n°68 per rettificare la precedente CM n°62 del 22 luglio scorso, che accompagna il DM 61 di pari data.
Si tratta di una vera e propria marcia indietro, immediatamente successiva alla presentazione del ricorso al TAR della CGIL Scuola contro decreto e circolare su progetto nazionale di innovazione nella scuola elementare.
La nuova circolare cancella tre capoversi della CM 62, dichiarandoli addirittura come “non formulati” e con essi la possibilità illegittimamente prospettata di poter modificare i modelli organizzativi della scuola elementare in assenza di una norma legislativa attuativa della legge delega.
Il Ministero riconosce l’impossibilità per le scuole aderenti al progetto nazionale, comprese le 251 della sperimentazione a.s. 2002/03, di attuare il docente coordinatore – tutor e le altre modifiche strutturali previste dal capitolo “vincoli e risorse” delle Indicazioni Nazionali.
Il Ministero ora precisa che “il progetto suddetto si limita ai contenuti delineati nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio personalizzati relativi alle prime due classi della scuola primaria”.
Quanto è accaduto è abbastanza chiaro: al MIUR “ci hanno provato”, hanno tentato di forzare un decreto ministeriale, già illegittimo, per realizzare il disegno di diffondere il più possibile forme mascherate di attuazione della legge 53/03.
Dal 22 luglio all’8 agosto, in merito al progetto nazionale di innovazione, non vi sono stati confronti né interlocuzioni tra Organizzazioni Sindacali e Amministrazione, ma un unico fatto di rilievo; la presentazione del ricorso della CGIL Scuola contro il DM 61 e la CM 62.
Con la CM 68/03, a fronte dell’impugnativa della CGIL Scuola, il Ministero cerca di rientrare rispetto agli elementi più palesemente illegittimi ma rimangono confermate tutte le ragioni del nostro ricorso contro ilo progetto nazionale di innovazione in quanto non rispondente alle caratteristiche delle sperimentazioni ex art.11 DPR 275/99.
Quest’ultimo episodio conferma modalità di attuazione della Legge 53/03 che lasciano a dir poco allibiti a causa della loro improvvisazione e approssimazione: sembra che il Ministro proceda a tentoni.
Dopo l’approvazione della legge il Ministro annuncia trionfalmente che la riforma sarà attuata dal prossimo ano scolastico nella scuola elementare; poi, scuole,, Organizzazioni Sindacali e Associazioni Professionali respingono la bozza di decreto attuativo, allora il Ministro si ferma. Per cercare di salvare la faccia cerca di far passare una forma di attuazione strisciante e mascherata attraverso un decreto ministeriale di sperimentazione, ma la CGIL Scuola e la Delegazione Valore Scuola esprimono parere contrario al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e promuove un ricorso al TAR. Allora il Ministero fa una parziale ma insufficiente retromarcia, comunque tale da disvelare il tentativo illegittimo in corso di spingere le scuole ad attivare forme di organizzazione didattica in contrasto con i tuttora vigenti ordinamenti della scuola elementare.
Anche a proposito dell’anticipo nella scuola dell’infanzia per il prossimo anno scolastico, era stata data per imminente l’emanazione di una circolare di riapertura delle iscrizioni. Poi l’ANCI ha preso una netta posizione contraria, la CGIL Scuola ha messo in luce l’assenza delle condizioni temporali e organizzative per realizzare interventi adeguati e ha riproposto la priorità di investire per eliminare tutte le liste di attesa nella scuola dell’infanzia. Anche su questo punto il Ministro sembra aver rinunciato, una volta preso atto del dissenso prodotto dall’annuncio delle scelte attuative della Legge 53/03.
Sembra una strategia “stop and go”, in realtà siamo di fronte a un ben più modesto “vorrei ma non posso”.


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 ilaria ricciotti    - 11-08-2003
Eccola la strategia da seguire per far prevarele la ragione ad inadempienze : denunciare, denunciare, denunciare.
Ciò che mi meraviglia tuttavia in questa circostanza è che a denunciare sia stato un sindacato : la CGIL. Di- menticavo che esso è considerato da alcuni il più "rompi", da altri quello che spesso si "affloscia". Resta il fatto che se il Ministro questa volta ha rettificato il "decretino", il merito va ha questo sindacato, tanto amato, ma anche tanto contestato.