breve di cronaca
Studenti italiani, "somari" mondiali
Il Nuovo - 04-12-2001
Studenti italiani, "somari" mondiali

Uno studio dell'Ocse sugli adolescenti di 31 Paesi classifica i quindicenni italiani tra i peggiori per risultati ottenuti tra i banchi. I cervelloni? Finlandesi, anglosassoni e giapponesi.


PARIGI - Gli studenti italiani di quindici anni bocciati senza possibilità di appello. Secondo uno studio dell’Ocse se la cavano male con la lettura, sono disastrosi in scienza, e ignoranti in matematica. Il confronto con i coetanei di altri trentun Paesi, effettuato dall'Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica, li vede decisamente perdenti. Per quanto riguarda la comprensione di un testo gli adolescenti italiani sono risultati ventesimi. Nei test sulla cultura scientifica si situano al ventitreesimo posto. Per la matematica sono pericolosamente vicini alla maglia nera: ventiseiesimi.

L'obiettivo dell’Ocse era “valutare in quale misura gli studenti, al termine della scuola dell'obbligo, possiedono le conoscenze e le qualificazioni richieste per avere un ruolo a pieno titolo nella società”. Se il test è attendibile (sono stati valutati 265 mila ragazzi) è proprio il caso di preoccuparsi.

Nella comprensione dello scritto i più abili sono i ragazzi della Finlandia, davanti a Canada, Nuova Zelanda, Australia e Irlanda. Per le scienze e la matematica la scuola più efficiente è quella di Giappone e Corea, seguiti ancora dalla Finlandia e da Nuova Zelanda e Gran Bretagna. Mediamente, nei Paesi più ricchi del pianeta, circa il 10 per cento dei ragazzi di quindici anni ha manifestato capacità molto elevate: “comprensione di testi complessi, valutazione di informazioni, costruzione ipotesi, mettendo a profitto conoscenze specializzate”. Il dato sale fino al 15-19 per cento in Australia, Canada, Finlandia, Nuova Zelanda e Regno Unito, ma l’Italia è lontana anni luce: appena il 5 per cento. Stati Uniti e Francia sono nella media.

Tra i ragazzi che sono decisamente più “somari” della media, i dati sono ancora più sconfortanti: in Finlandia sono solo il 7 per cento, in Italia si sale al 19 per cento. Come se non bastasse, la scuola italiana non solo fallisce nel suo compito di istruire i ragazzi, ma non si fa nemmeno benvolere, magari perché particolarmente lassista: L'Italia è anche tra le nazioni dove è più alta la percentuale degli studenti che hanno in odio la scuola: oltre il 38 per cento.

Per consolarsi non resta che ricorrere al mezzo comune, mezzo gaudio: in fondo alla classifica della preparazione scolastica, con i ragazzi italiani, oltre a greci, polacchi, portoghesi e russi, ci sono anche i tedeschi. I peggiori in assoluto però sono Messico e Brasile. L’Ocse azzarda anche una spiegazione del fenomeno riconducendola a una serie di fattori: presenza di insegnanti specializzati, grado di autonomia dei presidi, morale dei professori e disciplina delle classi. In genere, secondo l’Organizzazione, la resa tra i banchi è tendenzialmente maggiore tra i ragazzi provenienti da “ambienti sociali privilegiati”.




  discussione chiusa  condividi pdf