breve di cronaca
Protocollo tra Regione Umbria e Ministeri
USR Umbria - 05-08-2003
Mantenere i ragazzi a scuola e attivare, per chi lo richiede, percorsi personalizzati integrati che, in prospettiva, consentano un pieno successo scolastico e crediti validi per la formazione professionale. Prevenire, quindi, contrastare e recuperare gli insuccessi e la dispersione scolastica e formativa di quei giovani che, dopo la terza media, non intendono proseguire gli studi.

E' l'obiettivo che si prefigge il Protocollo d'intesa stilato da Regione Umbria, Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica e Ministero del lavoro e delle politiche sociali e siglato a Roma venerdì dall’assessore umbro all’istruzione Gaia Grossi e dai sottosegretari Valentina Aprea e Pasquale Viespoli, alla presenza della direttrice dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria Anna Maria Dominici.

Il Protocollo è un provvedimento ‘ponte’, conseguente alla mancata emanazione dei decreti attuativi della legge delega ‘Moratti’ che, con l’abrogazione della legge ‘9/2000’, riportava l’obbligo scolastico alla terza media. Veniva così preclusa, almeno per un anno, la strada della formazione professionale (l’età minima per accedere è di 15 anni) a quanti non intendevano proseguire l’iter scolastico normale. Si determinava il cosiddetto ‘anno vuoto’, che con il provvedimento ‘ponte’ della Regione viene colmato, almeno temporaneamente.

Il sottosegretario Aprea ha detto che “il Protocollo si inserisce in un quadro nazionale che vuol ricercare moduli flessibili di integrazione scolastica, di istruzione e formazione professionale, nell’ottica di un’offerta che sia rispondente alle esigenze ed alle aspettative dei ragazzi”.
L’iniziativa è conseguente all’accordo quadro, fortemente voluto dalle Regioni, siglato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni a giugno, che stabiliva l’attivazione di un’offerta formativa sperimentale triennale, già a partire dall’anno scolastico 2003-2004, in attesa dell’emanazione dei decreti attuativi della legge delega sull’istruzione (“legge Moratti” n.53 del 28/03/2003).

Le attività previste nel Protocollo saranno realizzate dalle istituzioni scolastiche regionali attraverso apposite convenzioni con i Centri di formazione professionale o con le Agenzie formative accreditate nell’obbligo formativo. Sono previsti corsi di durata triennale che consentiranno di acquisire competenze di base e tecnico-professionali, assicurando a tutti pari opportunità per raggiungere elevati livelli culturali e per sviluppare competenze, conoscenze ed abilità adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche tenendo conto delle vocazioni del territorio.

I titoli, le certificazioni e i crediti formativi acquisiti nei corsi saranno riconosciuti a livello nazionale, e saranno validi ai fini dei passaggi, sia orizzontali che verticali, nel sistema formativo. Le modalità operative per la realizzazione degli interventi previsti nel Protocollo saranno definite in un successivo accordo tra la Regione Umbria e l’Ufficio scolastico regionale: "Si dovrà tener conto - fa sapere la Regione - dell’esigenza di coinvolgere le autonomie locali e le parti sociali, secondo le prassi già in atto in Umbria per ciò che riguarda l’integrazione tra sistema scolastico e formativo".

segnalato da RAB
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