| In un pollaio ampio e ben curato viveva un gallo atipico e spelacchiato.
Molti galletti e galline attempati, lo desideravano per essere amati.
Il gallo amava tanto farsi desiderare, che camminava..., ma senza parlare.
Essendo però cresciuto e divenuto adulto, ansimava per diventare il gallo capoturno.
Ed allora senza farsi tanti problemi, volle seguire uno dei suoi tanti schemi: cercare di fregarere i tanti galli e galline, illudendoli che sarebbero diventare " re e regine"; che avrebbero avuto di tutto e di più...
mangime di qualità e non il solito menu.
Il nostro furbacchione, riuscì nella sua intenzione.
Divenne il capo-gallo del pollaio, imponendo leggi senza conguaglio.
Pur non sapendo all'inizio tanto parlare, subito pagò dei maestri per imparare.
Imparò così tanto, più del dovuto, che anticipava anche il prevenuto.
Gesticolava con le sue grosse zampe, sottolineando che lui era il comandante.
A volte vedendolo arrivare, così forzatamente elegante, lo pensavi nudo, senza piume e senza mutande.
Ed allora, immaginandotelo così, dalle risate ti scappava la pipì. |
Lo deridevi non perchè fosse diverso, ma perchè era prepotente ed un gallo perso.
Esso non si degnava mai di fare chicchirichì, altri galli e galline lo annunciavano ogni dì.
Il padrone, osservandolo e vedendolo così gasato, si accorse che il suo pollaio aveva sconquassato.
Un giorno stanco della situazione decise di prendere una decisione: lasciare che il gallo-capo continuasse a comandare, o aprire il cancello e permettergli di andare..., andare.
Andare a rovinare altri pollai, con i suoi schemi pieni di guai.
Il saggio padrone optò per quest'ultima decisione.
Il gallo-capo accortosi di quanto stava avvenendo, iniziò a sentirsi molto scontento.
Ed allora se ne andò, portando via con sè, ciò che aveva ottenuto fregando tutti e tre.
Ora il gallo non è più un possente capo, ma un semplice animale...da molti rifiutato.
Vive solo..., mattina e sera fa chicchirichì, sperando che qualcuno lo accolga qua o lì. | |