Ingiustizie per i precari storici: è ora di finirla!
Francesco Paolo Catanzaro - 02-08-2003
La nuova sentenza del Tar Lazio sulla condizione dei precari scolastici lascia orribilmente spiazzati tutti coloro che avevano creduto nella giustizia statale.
I precari storici sono stati di nuovo maltrattati, prima illusi con i passaggi in ruolo poi con le abilitazioni. Sono stati traditi dalla promesse politiche e devono soccombere a chi con i soldi riesce ad appellarsi ad ogni diritto del precario storico, riconosciuto in altro tempo . Trenta punti di bonus per i Sissis sono troppi . 18 punti per i precari storici avrebbero riequilibrato la situazione. Sembra un match senza fine, con arbitri purtoppo che parteggiano solo per una squadra.
Ma chi sono i precari storici?
Insegnanti che hanno cumulato a piccole dosi punteggio nelle scuole legalmente riconosciute in quegli anni quando il punteggio era dimezzato ma che ora è stato riconosciuto uguale a quello della statale anche se no retroattivo.Insegnanti che lavorano da un decennio nella scuola , che hanno cumulato punteggio ed esperienza non riconosciuta perché bastano trenta punti in più come bonus dati ad altri insegnanti abilitati con altre strategie didattiche per occultare sforzi sofferenze e speranze. Insegnanti che hanno una famiglia, figli , mogli e che hanno in media una quarantina di anni. Cosa ne facciamo di questi? Li portiamo ai "forni crematori" dell'ingiustizia o lavoriamo per loro, per dare dignità e speranze a queste famiglie italiane, che oltre a vivere in situazione precaria da una vita,si vedono scavalcati da giovani di belle speranze ma che hanno avuto la fortuna di abilitarsi in un tempo che vede la ricchezza come forte arma per sopraffare il debole economicamente.
Ecco,allora, cosa bisogna fare:
Accontentare i due diversi fronti degli insegnanti ristabilendo la giustizia.
I sindacati, invece che dormire o perdersi in chiacchiere , parlino tra di loro ,si uniscano e trovino soluzioni legittime da indicare al ministero.
Solo con un accordo tra le parti si potrà giungere ad una soluzione che non calpesti i diritti degli altri e la scuola ne trarrà vantaggio.

SINDACATI: FATE SENTIRE LA VOSTRA VOCE.

E VOI, PRECARI STORICI ,GRIDATE IL VOSTRO SDEGNO PER PROVVEDIMENTI CHE FINORA HANNO OFFESO LA DIGNITA' DEI DOCENTI PLURIABILITATI.

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 ilaria ricciotti    - 01-08-2003
E' proprio ora di finirla con questa guerra pilotata, tra poveri che sono diventati di serie A e di serie B. C'è chi ride e forse malignamente è contento di quanto avviene ai" vecchi", rispetto agli ultimi arrivati, che sono diventati i primi, quelli privilegiati. E' scandaloso, inaccettabile ed inconcepibile che un insegnante quarantenne, con diversi anni di esperienza, si veda scavalcato da chi ha sostenuto una scuola di specializzazione, non un concorso, ed abbia insegnato soltanto da uno o due anni . Il Governo deve intervenire, legittimare una situazione non certo giusta. Lo stesso devono fare i sindacati, ma anche noi docenti di ruolo che non viviamo ancora sulla nostra pelle questa abominevole situazione carica di un indecoroso ping pong, che ti fa sentire sospeso in un limbo dove dovrai rimanere forse per sempre. Ed allora che si dica chiaramente che i precari storici non potranno più accedere all'insegnamento, in modo tale che uno si inventa o cerca un altro lavoro. Perchè coloro che pensano che gli insegnanti sanno soltanto insegnare, si sbagliano. Anche noi abbiamo creatività e risorse diverse. Ed allora continuiamo a lottare, ma anche ad attingere ad altre fonti lavorative, diverse dall'insegnamento. Potremmo cominciare a creare reti di scuole private, consorziandoci insieme, dare lezioni e creare, in base alle proprie ed altrui competenze, intrattenimenti pomeridiani per bambini e giovani. Insomma io avrei tante altre idee che si potrebbero benissimo attuare.
Chi vi parla non è nè un'insegnante storica nè una sissina, ma un'insegnante di ruolo con diversi anni di insegnamento che ne ha viste e subite di "cotte e di crude". Perciò non vi scoraggiate, anzi non ci scoraggiamo, ma continuiamo a chiedere giustizia.

 eva alessadrella    - 03-08-2003
La questione è: come poterci organizzare? inoltre gli insegnati che sono di ruolo manifestano solidarietà oppure nicchiano pensando solo al fatto che loro si sono " accasti?" Secondo me il problema principale è quello di non far andare avanti questo uomo, altrimenti non ci sarà neanche più possibile parlare. Pensate che quando siamo andate in provveditorato a scegliere per l'incarico, il 50% cento delle fortunate, c'erano 2 camionette delle polizia. Che cosa si vuole dimostrare con questo? Per me è davvero un cattivo segnale, volevano incutere il timore. Altro segno? Il parcheggo di solito aperto era stato chiuso, di conseguenza abbiamo dovuto parcheggiare fuori, dove, guarda caso, era sorto un divieto di sosta. E dove guarda caso, c'era un esercito di vigili a mettere multe. Questo secondo voi, non è intimorire?

 ilaria ricciotti    - 03-08-2003
Ciò che ha scritto Eva è veramente assurdo. Da brividi. Ed allora non posso fare a meno di chiedere, essendo iscritta alla CGIL, dove erano i rappresentanti sindacali in quella circostanza. Questo interrogativo comunque vale anche per tutti gli altri esponenti dei vari sindacati che dovrebbero tutelare i diritti dei lavoratori, in questo caso degli iscritti al sindacato, ma disoccupati. Se erano lì presenti perchè non hanno, come Eva, denunciato i fatti che in molti hanno vissuto? E se non erano presenti, perchè hanno lasciato soli questi insegnanti ? Sembra che tutti siano andati in ferie e che esse sono talmente sacrosante ed intoccabili che, anche se dovesse cadere il mondo, non interessa a nessuno.
Tutto ciò è molto triste e senza giustificazioni, in quanto sappiamo benissimo che con i mezzi telematici, anche dalle ferie uno può far sentire la sua voce.