Impossibile non reagire
Sara Di Giuseppe - 25-07-2003
Questa la mia replica al quotidiano "il Giornale" a proposito dei docenti italiani all'estero.
Era impossibile non reagire.
Saluti
prof.Sara Di Giuseppe
Lettrice Università Praga 1
Rappresentante GILDA per l'estero



ALLA REDAZIONE DE "il GIORNALE"

A seguito della pubblicazione in prima pagina su "il Giornale" di lunedì 21 luglio 2003 dell'articolo con titolo a quattro colonne I prof italiani all'estero pagati 12mila euro al mese, firma Francesca Angelini, pretendo - secondo l'art.8 della Legge sulla stampa - immediate rettifica e smentita sempre in prima e con uguale rilievo.

Sono Lettrice di ruolo all'estero.
Rientrata da poche ore in Italia per ferie, subito additata come "nababba da 24 milioni al mese", acquisto riluttante una copia del quotidiano (per citare Adriana Zarri, indossando guanti e chiedendo scusa all'edicolante. O se preferite "turandomi il naso").
Proprio questo il titolo. Su un quotidiano a tiratura nazionale!
Io guadagnerei 12 mila euro al mese??

E' falso. Non potete sbandierare un frammento di dato applicato al caso limite ("perso" in undicesima, i 10-12 mila euro mensili di un dirigente scolastico nel costoso Giappone evidentemente con coniuge e tribù di figli a carico) come realtà universale dei prof italiani all'estero.

Purtroppo nella notizia conta il titolo. Chi scrive su certe testate inseguendo facili sensazionalismi lo sa bene.
Poco conta che sviluppando il tema in pagine (molto) interne si inzeppino dati e informazioni frettolosamente copiati dalle circolari ministeriali: il maestro di Graz che prende 3.000 euro, il suo omologo in Giappone che ne becca fino a 7.000 ma per il caro vita se la passa peggio dei colleghi locali, e poi i disagi dell'Africa, le malattie in agguato....
Poco conta che come paravento si pubblichi, insieme, l'articolo di un sindacalista-sottotraccia, complice del vostro misfatto tanto è vago e blando.
Resta quel titolo. In prima pagina!

Completamente falsa anche l'informazione che "gli insegnanti all'estero [...] usufruiscono di una sorta di status semidiplomatico come i dipendenti (pag.11).
Gli insegnanti all'estero non sono per niente equiparati al personale di Ambasciate o Farnesine.
Mendicano invece visti d' ingresso, permessi doganali, di soggiorno e di lavoro in tutto accomunati al lavavetri filippino o al ristoratore messicano in multietnica colorata solidarietà di sfigati nei lugubri corridoi delle polizie locali.
Provare per credere.
Mera utopia pure viaggi-ferie pagati e golose agevolazioni di cui si favoleggia..

Sono lettrice all'estero, da cinque anni. Alcuni sacrifici a parte, sono contenta. Percepisco più dei miei colleghi in Italia (molto, molto meno dei 12 mila euro sbandierati nel titolo con enfasi di strillone). Ma ho superato concorsi. Pochi li fanno. I più intuiscono i reali livelli delle retribuzioni e poi i disagi, il "limbo" di molti docenti all'estero.
I quali - non sapevo! - prendono molto meno di autisti di ambasciate, eccetera. Ma lo strillerete ancora in prima pagina?...

Io penso di guadagnare il giusto. E poi è arduo, oggi, esportare cultura italiana...
Mi sento diffamata.

Allora:

- "il Giornale" rettifichi il titolo in questione e ne faccia pubblica ammenda a norma di legge
- oppure l'articolista, la redazione, mi versino la differenza tra 12000 euro mensili e l'effettivo assegno che percepisco dal dicembre 1998 - e che sono disposta a pubblicare -

Se devono vedermi come indecente privilegiata, che abbia almeno il portafoglio pieno.


Prof. Sara Di Giuseppe
Lettrice Università Carlo IV
Filozoficka Fakulta
nam. Jana Palacha 2
110 00 Praga 1

I - 63013 Grottammare (AP)
Via Fratelli Rosselli 61



Segnalato da Grazia Perrone

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