A ridatece la Falcucci...!
ScuolaOggi - 16-07-2003
Meno posti di sostegno a Milano e in Lombardia

E' stato emanato, il 14 luglio, il decreto della Direzione generale che assegna alle scuole delle varie province della Lombardia i posti di sostegno “in deroga”, vale a dire i posti di insegnanti di sostegno per gli alunni con handicap più grave che si aggiungono a quelli già assegnati in organico di diritto.
Il dato più eclatante è che a fronte di una richiesta di 9.705 posti avanzata complessivamente dai Gruppi di lavoro sull’handicap delle varie province il decreto della Direzione regionale ne assegna 316 in meno, senza tener conto dell’aumento delle segnalazioni di alunni con handicap (+ 342 allievi) previsto per l’a.s. 2003-2004.
A Milano in particolare si registra la situazione più critica. A fronte di oltre 600 alunni con handicap in più segnalati dalle Unità Operative delle ASL e servizi psicopedagogici vari il Gruppo di lavoro H del C.S.A. (ex Provveditorato) aveva richiesto 4.160 posti in tutto (dei quali 2.741 già assegnati in organico di diritto, il resto "in deroga" per i casi gravi). Il decreto assegna a Milano 3.842 posti in tutto, vale a dire lo stesso numero di insegnanti di sostegno dello scorso anno.
Per capire meglio il meccanismo di assegnazione dei posti in deroga, occorre risalire al DOCUMENTO FALCUCCI del 1975, che costituisce la magna charta dell’integrazione degli alunni portatori di handicap (in essa sono contenuti i principi ispiratori della Legge 517/1977 e della stessa Legge 104/1992). Da allora, dal 1975 e per più di vent’anni, i criteri di assegnazione dei posti di insegnanti di sostegno sono stati grosso modo i seguenti: un rapporto di 1 insegnante ogni 4 alunni segnalati, in fase di organico di diritto; un’aggiunta di posti in deroga, per i casi più gravi, in rapporto 1:1 (es. alunni autistici o psicotici) o 1:2 (es. alunni down).
Dal 1997 (legge 449/97) la dotazione degli organici provinciali per il sostegno è determinata in ragione di un insegnante per 138 alunni complessivamente iscritti alle scuole statali per ogni ordine e grado della provincia stessa. Un decreto interministeriale successivo prevede poi un' ulteriore assegnazione di posti in deroga, su autorizzazione del Direttore generale regionale.

Cosa è successo, di fatto, quest’anno? Pare che nell’assegnazione delle deroghe l’Ufficio Scolastico Regionale abbia tenuto conto di parametri principalmente numerici (rapporto numero totale alunni scuola e numero handicappati, confrontato con il numero di riferimento 1/138). Questo spiegherebbe, come risultato, il contenimento dei posti generalizzato nella Regione e, in particolar modo, così rilevante a Milano. La conferma del totale complessivo di posti assegnati alla provincia di Milano lo scorso anno a fronte di un aumento considerevole di alunni con handicap vuol dire sostanzialmente meno ore e meno insegnanti di sostegno per alunni e scuole (tra le richieste del Gruppo H e i posti assegnati c’è uno scarto di oltre 300 posti!).
Se così è, viene da dire “a ridatece la Falcucci”…! Dal Ministro Falcucci in poi particolare attenzione veniva posta infatti alla tipologia dell’handicap cercando di commisurare le risorse alle effettive necessità, definite in base alla gravità dell’handicap stesso. Un certo numero di ore di sostegno assegnate a tutti gli alunni con problemi ed una successiva integrazione in base ai livelli di gravità accertati e risultanti dalle diagnosi. Così almeno lavorava il Gruppo H ed il CSA di Milano. I parametri di assegnazione in base ai quali ha ragionato l’U.R.P., a quanto pare, sono parametri puramente numerici, aritmetici, che considerano in maniera indifferenziata i soggetti portatori di handicap, senza tener conto delle diagnosi e dei bisogni reali . A questo punto c’è da chiedersi: a cosa serve il Gruppo di lavoro sull’handicap (che fondamentalmente svolge un’attività di analisi, selezione e individuazione dei bisogni ai fini dell’assegnazione delle deroghe)? Per fare quattro calcoli, basta un computer….

Dedalus

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