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Per i minori affidati
Save the children - 13-07-2003
I minori stranieri in tutela potranno ottenere un permesso di soggiorno per studio o lavoro al compimento dei 18 anni come i minori affidati. Lo ha stabilito una sentenza della Corte Costituzionale (n. 198 del 23.5.2003) in risposta a una questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tar Emilia Romagna nello scorso anno. Il Tar, spiega l'organizzazione Save the Children, che dedica una newsletter periodica alla situazione dei minori stranieri non accompagnati in Italia, aveva sollevato eccezione di legittimità costituzionale dell'art. 32 del Testo Unico sull'immigrazione (d. lgs. 286/98), che stabilisce la possibilità di convertire il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni solo per i minori affidati: secondo il Tar non prevedere tale possibilità anche per i minori in tutela implicherebbe un'irragionevole disparità di trattamento rispetto ai minori affidati.



La Corte Costituzionale ha affermato che l'art. 32 del Testo Unico sull'immigrazione si applica a tutti i minori affidati ai sensi della legge 184/83: "Questa disposizione viene pacificamente interpretata, [...] come relativa ad ogni tipo di affidamento previsto dalla legge 4 maggio 1983, n. 184, e cioè sia all'affidamento "amministrativo" di cui al primo comma dell'art. 4, che all'affidamento "giudiziario" di cui al secondo comma dello stesso articolo 4, sia anche all'affidamento di fatto, di cui all'art. 9 della medesima legge." Potranno quindi convertire il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni i minori affidati con provvedimento del Tribunale per i minorenni (affidamento giudiziario); i minori affidati con provvedimento dei servizi sociali e del Giudice Tutelare (affidamento amministrativo) ed i minori affidati a parenti entro il quarto grado senza che sia stato disposto alcun provvedimento formale (affidamento di fatto).




"Fino ad oggi molte Questure non consideravano i minori affidati di fatto a parenti entro il quarto grado (fratelli, zii, cugini) come minori affidati ai sensi della legge 184/83, - spiega Save The Children - ritenendo che fosse necessario un provvedimento formale di affidamento, e quindi non applicavano in questi casi l'art. 32, co. 1, rigettando di conseguenza le domande di rilascio del permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni. La sentenza della Corte Costituzionale ha dunque importanti implicazioni anche per questi casi".

L'organizzazione ora auspica che in tempi rapidi il Ministero dell'Interno dia alle Questure indicazioni conformi alla sentenza ed per sollecitare questo, insieme ad altre organizzazioni impegnate nella promozione dei diritti dei minori non accompagnati, invierà una lettera al Ministero.
Inoltre invita tutti coloro - privati o associazioni - che incontrano difficoltà a ottenere il permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni, di contattare la Questura di competenza facendo presente la recente sentenza della Corte Costituzionale e, in caso di rigetto della domanda, di presentare ricorso.

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Save the Children è il più grande movimento internazionale indipendente per la difesa e la protezione dei diritti dei bambini. Opera in più di 100 paesi del mondo con una rete di 30 organizzazioni senza fini di lucro e un ufficio di coordinamento internazionale: la International Save the Children Alliance. L'organizzazione è nata nel 1919 a Londra e la Convenzione sui Diritti del Bambino (1989), sottoscritta dai maggiori Paesi del mondo, è stata elaborata sulla base della prima carta mondiale scritta dalla fondatrice di Save the Children, Eglantyne Jebbe. Oggi l'organizzazione mondiale è presieduta dalla Principessa Anna D'Inghilterra. In Italia è presente dalla fine del 1998 e dalla primavera del 2000 ha una sede operativa a Roma. Save the Children si prefigge l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma dei bambini che vivono gli orrori della guerra, della povertà e delle malattie in tutti i paesi del mondo. Fin dagli anni '20 Save the Children è intervenuta nei periodi di maggiore necessità e in occasione di catastrofi naturali per portare direttamente il suo aiuto o per finanziare attività di sostegno rivolte ai bambini. L'organizzazione punta a migliorare la vita dei bambini in ogni aspetto - salute, educazione e sicurezza - sviluppando programmi di emergenza e a lungo termine e promovendo cambiamenti radicali e duraturi.

Segnalato da Rolando A. Borzetti da Sociale-edscuola
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