Cronaca semiseria di un Collegio Docenti...
Vittorio Delmoro - 05-07-2003
...ovvero...
c’è un Brian nel mio istituto,
solo che assomiglia tanto al signor B.


Ore 16 del 30 giugno.

Ultimo Collegio Docenti; all’appello risultano assenti alcune maestre di scuola materna, ovviamente in ritardo, visto che il loro servizio scolastico termina tra le 16 e le 16 e trenta (una dimenticanza, la prima).
Si dà inizio ad un ordine del giorno molto nutrito, ma il dirigente si dilunga sui risultati di un paio di corsi di formazione tenutisi nell’anno.
- Perché non ci sintetizza le relazioni che ci ha richiesto?
- No, tutto il Collegio deve essere informato direttamente.
E così tre, quattro, cinque docenti si sentono in dovere di esplicitare le proprie osservazioni sul metodo e sul merito dei corsi frequentati, suscitando altrettanti commenti da parte dell’uditorio.
Dopo oltre un’ora (delle due previste), si avvicina al tavolo la prima F.O. per presentare la propria relazione, ma il dirigente chiede una pausa per sbrigare un suo affare capitato all’improvviso.
Si riprende dopo dieci minuti con la relazione dell’F.O. area 1 (gestione Pof); tutto bene, solo che un mese fa si è dimesso dall’omonima commissione (ultimo di un folto gruppo di dimessi da vari incarichi) e anche da F.O. dichiarando di rinunciare persino al proprio compenso. Il dirigente sottolinea che le dimissioni non esistono, dal momento che lei non ha ancora risposto alla lettera, anzi chiede all’F.O. di esplicitarne la causa, ma visto che l’interessato glissa parlando di un proprio disagio e di diverse sensibilità, il dirigente traduce in un risentimento dovuto al fatto di aver corretto i questionari di autovalutazione dell’istituto su cui l’F.O. aveva assiduamente lavorato; un puntiglio dunque, segno di eccessiva sensibilità.
- A proposito di questionari, preside, che fine ha fatto quello per gli alunni della scuola elementare?
- Perché, non vi è arrivato?
- Mai, e l’abbiamo tempestivamente comunicato all’ufficio…
- Ah, io non ne so nulla! (dimenticanza)
Comunque si vota : unanimità, tranne un astenuto, l’F.O. medesima.
- Come, ti astieni! E che senso ha?
- Per una questione di sensibilità…
- Ma se anche Andreotti diceva che bisognava votarsi per sé! Questa proprio non la capisco!

Seconda relazione : F.O responsabile del Progetto d’Istituto; tutto bene, voto unanime, con un astenuto, l’F.O.
- Anche tu! Ma allora siete proprio duri; non ha senso!
La relazione della terza F.O. responsabile di un secondo Progetto d’Istituto, inizia quando scadono le due ore previste per il Collegio; una grossa fetta di professori passeggia nei dintorni per difendersi dal caldo e dalla noia.
Tutto bene, solo che il dirigente non ha conosciuto il progetto come avrebbe desiderato e l’F.O. avrebbe potuto conferire con lei molto più spesso di come invece ha fatto. Comunque si vota : unanimità col solito astenuto, l’F.O. in oggetto.
- Ma allora siete tutti fuori! Questa è una cosa che non capirò mai!
- Mi scusi, preside, dimenticavo di riferire che il concorso sulla raccolta della carta ha visto vincitrice una nostra scuola materna : un viaggio a Parigi la cui fruizione l’insegnante ha voluto devolvere alla bidella, riconoscendole gran parte del merito per il risultato ottenuto.
- Sono allibita! – rivolta alle maestre della scuola - Voi vincete un premio così e non me lo dite! Mi sento gravemente offesa. Non sapevo neppure di questo concorso.
- Ma preside, è stata lei ad incaricare l’F.O. di seguirlo e vi hanno partecipato tutte le scuole dell’Istituto…
- Io non ne sapevo nulla, soprattutto che c’erano dei premi di questa entità.
- Ma preside, se la classe che ha vinto il concorso sull’ipertesto non ha avuto da lei neppure il permesso di andare a ritirare il premio!
-
- Noi veramente credevamo che l’organizzatrice del concorso gliel’avesse comunicato il nostro risultato…
- Non è questo! E’ che toccava a me decidere del viaggio e io mi sento offesa! Comunque procediamo.

Alle 18 e trenta arriva al tavolo la quarta F.O., colpevole, secondo un precedente Collegio tenuto in assenza del dirigente impegnato con gli esami, di organizzazione verticistica e di eccessiva personalizzazione del ruolo.
L’F.O. si presenta con una pietra in mano, la posa sul tavolo ed inizia la propria relazione, consistente nel resoconto di un questionario compilato su sua richiesta dai docenti che hanno realizzato il Progetto d’Istituto di cui l’F.O è referente. I dati sono positivi, ma il Collegio solleva (di nuovo) una serie di rilievi.
Il dirigente minaccia di andarsene, sostenendo invece non solo la correttezza dell’operato dell’F.O., ma anche la sua massima disponibilità, un lavoro encomiabile, una dedizione estrema e soprattutto un fatto che sovrasta per importanza tutti gli altri :
- E’ stata capace di trovare i soldi!
Dal Collegio si alza un mormorio in cui meraviglia e disapprovazione si mescolano indissolubilmente.
Il dirigente si alza contrariato e fa per andarsene, mentre il Collegio ribolle in un chiacchiericcio indistinto.
- Dobbiamo votare! – si sollecita qua e là.
Il dirigente torna sui suoi passi e dopo una salva di accuse al Collegio che non capisce, che non sa valutare, ecc., chiede all’F.O. della pietra posata sul tavolo.
- Forse significa che dobbiamo metterci una pietra sopra! – sibila il Vicario, uno tra i più strenui oppositori dell’operato dell’F.O.
Risate e altri sommessi tentativi di interpretazione :
- Chi è senza peccato scagli la prima pietra…
- Se sei bello ti tirano le pietre… (forse riferito all’avvenenza dell’F.O.)
Dopo altro trambusto, alla fine si vota : 35 favorevoli, 6/7 contrari, 28 astenuti; (i soliti fuori all’aria).
L’F.O. se ne torna al suo posto disgustata, ma più disgustato ancora è il dirigente, che si agita, battibecca con le file davanti, polemizza.
Alle 19 prende la parola la penultima F.O., seguita a breve dall’ultima; ambedue promosse a pieni voti, con la solita personale astensione, commentata dallo scollar di capo del dirigente, sempre più incredulo.
Alle 19 e trenta si è a metà dell’ordine del giorno e siccome proprio in quel momento una collega chiede il permesso di andarsene a casa per poter servire la cena all’anziana madre non autosufficiente, il dirigente chiede di rinviare i restanti punti a settembre, dimenticando che un 20/30 per cento di Collegio sarà rinnovato per trasferimenti e pensionamenti.
Il Collegio, ormai esausto, naturalmente acconsente, ma prima dell’interruzione, quando già molti sono sulla via dell’uscita, il dirigente richiama tutti.
- Ho qui un volantino su un concerto che ho organizzato al mio paese, un avvenimento che vedrà presente anche la RAITV, se volete prenderne una copia… Ma come, ve ne andate! Non lo volete? Peggio per voi allora, tanto è questo il vostro livello… - e se ne va sdegnosamente senza salutare nessuno.
- Aspettate, aspettate! – è il Vicario che richiama i docenti in fuga – mi sono dimenticato… Salutiamo i colleghi che stanno per andare in pensione…
Il successivo applauso, tributato da meno della metà rimasta del Collegio, è indirizzato ai due maestri di scuola elementare che se ne vanno per raggiunti limiti.
Veramente ci sarebbe anche una maestra di scuola materna, ma di quella non si ricorda proprio nessuno…

Avete capito chi è il Brian del mio istituto? E perché somiglia al signor B?


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 ilaria ricciotti    - 05-07-2003
Abbiamo capito si,
ma non in tutti i Collegi le cose vanno così.
Per fortuna!