breve di cronaca
I Sindacati contro la Riforma
Corrado Barachetti - 28-06-2003
CGIL CISL UIL SCUOLA CONTRO L'ATTUAZIONE DELLA RIFORMA MORATTI NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA ED ELEMENTARE

I sindacati confederali della scuola hanno fatto una scelta molto importante: insieme chiedono al governo di non attuare la legge 53/03, a partire dal prossimo settembre, nella scuola dell’infanzia ed elementare.

Come è noto, subito dopo l’approvazione della legge, il Ministro Moratti aveva annunciato l’avvio della riforma dal prossimo anno scolastico nelle prime due classi della scuola elementare. A questo proposito è stata predisposta una bozza di decreto, ma il Consiglio dei Ministri, fino ad oggi, non l’ha approvata.

Nelle scuole sta manifestandosi un crescente dissenso nei confronti dei contenuti del decreto, a partire dal rifiuto di un inesistente piano di formazione su norme attuative mai approvate e stanno sempre più diffon-dendosi mozioni votate dai collegi docenti contro i modelli di organizzazione didattica in esso previsti.

CGIL-CISL-UIL SCUOLA con il documento che segue mandano al Governo e alle forza politiche un mes-saggio molto chiaro:

- la legge 53/03 a settembre non può partire: mancano le condizioni minime di fattibilità e, soprattut-to, manca il consenso sulle proposte;
- · la scuola reale deve essere consultata democraticamente e deve poter esprimere liberamente le valutazioni e le proposte provenienti dalla esperienza professionale;
- vi sono aspetti di qualità e obiettivi, appartenenti alle migliori esperienze del percorso della scuola dell’infanzia ed elementare, che devono essere garantiti, quali il tempo pieno, la corresponsabilità del gruppo docente, la generalizzazione quantitativa e qualitativa della scuola dell’infanzia, la con-temporaneità docente, gli organici funzionali, ecc..
Il governo ora dovrà decidere, se cercherà di imporre un decreto che le scuole respingono, troverà inevitabilmente sulla sua strada uno schieramento sindacale unitario molto consistente. (Fa.Dc.)

Documento CGIL CISL UIL Scuola
sull'attuazione della legge 53/03 nella scuola dell'infanzia ed elementare


L’avvio del prossimo anno scolastico si delinea denso di incognite e di incertezze.
All’annuncio del Ministro Moratti di avviare l’attuazione della L.53/03 dal prossimo settembre nella scuola dell’infanzia e dalla prima e seconda elementare, non ha fatto seguito l’emanazione del decreto delegato in tempi utili per l’avvio nel prossimo anno scolastico.
Non essendo chiarito, ad oggi, il quadro ordinamentale per il prossimo anno scolastico nella scuola dell’infanzia ed elementare, si va diffondendo tra gli operatori uno stato di confusione e di inquietudine.
Le scriventi organizzazioni sindacali, nel fare proprie le preoccupazioni espresse dal mondo della scuola, ritengono che debbano essere evitati provvedimenti affrettati e improvvisati, privi del coinvolgimento e della condivisione, indispensabili per la realizzazione di cambiamenti positivi.
A questo proposito, ritengono importante il riconoscimento della piena autonomia decisionale dei collegi dei docenti nei confronti di un piano di informazione /formazione sulla L.53/03, attivato con una comunicazione di servizio, in assenza dell’approvazione del decreto attuativo e per il quale non sono stati previsti specifici finanziamenti.
Se il personale deve essere protagonista del cambiamento deve poter confrontare gli orientamenti attuativi del governo con la propria esperienza professionale e deve poter esprimere autonomamente le proprie valutazioni e proposte con tempi e modalità coerenti con le esigenze professionali.
Per questo ritengono inaccettabile l’ipotesi, non ancora del tutto scongiurata, di una attuazione affrettata e forzosa del primo decreto delegato, i cui contenuti della bozza, diffusa in modo informale, hanno destato dissensi e preoccupazioni.
Nel merito dell’avvio della L.53/03 per l’a.s. 2003/2004 le scriventi organizzazioni sindacali ritengono in primo luogo che alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria debbano essere fornite le opportunità per svi-luppare nel nuovo quadro ordinamentale le caratteristiche e le esperienze più qualificanti maturate all’interno del proprio percorso.
Ad ogni istituzione scolastica deve essere data garanzia e certezza delle dotazioni organiche e delle risorse necessarie a dare piena attuazione ai Piani dell’Offerta Formativa adottati dagli organi collegiali in risposta ai bisogni formativi espressi dal territorio, attraverso forme organizzative flessibili e tali da permettere per-corsi personalizzati utilizzando strumenti quali la contemporaneità docente.

A questo proposito indicano alcuni punti da garantire tra gli standard di qualità della nuova scuola dell’infanzia e della scuola primaria:
- Nella scuola dell’infanzia devono essere previsti standard quantitativi e qualitativi in riferimento al numero massimo di alunni per sezione, alla garanzia di una fascia oraria di contemporaneità docen-te.
- L’introduzione di nuove professionalità e modalità organizzative connesse alla frequenza nella scuola dell’infanzia deve essere garantita sia nella fase dall’avvio della riforma sia in quella a regi-me.
·- Il tempo scuola nella scuola dell’infanzia deve prevedere tetti minimi tali da consentire lo svolgi-mento di una giornata educativa dotata di senso e tetti massimi compatibili con l’esigenza di garan-tire un’offerta formativa qualificata e coerente con tempi e ritmi di apprendimento dei bambini .
- Il tempo pieno nella scuola elementare come risposta educativa e formativa di qualità alle esigenze sociali espresse dall’utenza; questo modello didattico e organizzativo, così come era stato definito dalla legge 148/90, deve essere garantito e deve poter espandersi sulla base dei bisogni socio-culturali e della necessità di garantire il diritto allo studio.
- La disponibilità di risorse professionali di supporto non deve minare contitolarità e corresponsabilità del team di insegnamento, che vanno confermate al centro dei modelli di organizzazione didattica al fine di garantire l’unitarietà dei percorsi educativi
-· Il tempo scuola obbligatorio della scuola elementare deve assicurare la realizzazione di percorsi di-dattici riferiti all’intero curricolo nazionale con metodologie adeguate all’età evolutiva degli alunni e in tempi distesi, che prevedano la distribuzione delle attività didattiche nella fascia oraria mattutina e in quella pomeridiana.
- L’insegnamento per ambiti disciplinari, che ha favorito i questi anni la qualificazione della scuola primaria ed il suo apprezzamento a livello europeo, deve essere confermato e valorizzato da forme di organizzazione didattica che prevedano la flessibilità quale elemento caratterizzante.
Infine le scriventi OO.SS. confermano che la sede contrattuale è l’unica preposta a definire tutti gli aspetti che hanno ricaduta sul rapporto di lavoro; è stata prevista a tale fine una apposita sequenza contrattuale nell’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro siglato il 16 mag-gio 2003.
A seguito delle indicazioni dei direttivi unitari CGIL CISL e UIL della scuola riuniti a Roma il 12 giugno 2003, le OO.SS chiedono che non si proceda all’avvio della L.53/03 in assenza dei decreti attuativi. La loro ap-provazione non potrebbe avere effetti immediati in considerazione dei tempi strettissimi che precedono l’avvio dell’anno scolastico 2003/2004.


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 Giancarlo Ambrosini    - 27-06-2003
Amici/che, colleghe/i,
arriva l'estate e quindi le vacanze scolastiche, noi tutti sappiamo quanto sia pericoloso questo periodo per la scuola. Non si può star zitti e sperare che Bossi faccia cadere il governo per la 2 volta. Allora propongo, come sto facendo io, di spedire e-mail a tutti i possibili destinatari: deputati, partiti, giornali, amici e colleghi che facciano altrettanto, dovremmo riuscire a inondare il paese di e-mail. Io ho cominciato con i giornali. Però se non dovessero pubblicare nulla, il che è quasi scontato, arrivando continuamente e-mail, non potrebbero più far finta di nulla.

Sig.Direttore, s
sono indignato,allibito, sgomento e preoccupato per questo ennesimo tentativo di falsare la realta,la verità.
Canale 5 in prima serata domenica 22 giugno ha trasmesso uno spot sulla scuola "che cresce insieme a te" , ove coloro che avrebbero dovuto far crescere la scuola sono insegnanti e genitori, perché interpellati dal ministro Moratti sulle sue intenzionalità di modificare la scuola, sarebbero stati d'accordo. Nulla di più falso. Non mi risulta che tutte le associazione di insegnanti o di genitori siano state interpellate, nè tantomeno i Collegi dei Docenti o i Consigli d'Istituto. Tale spot finchè relegato nel solo sito del ministero, e, quindi, per gli addetti ai lavori, era semplicemente una banalità. Ma su reti televisive nazionali diviene millantatore, ignobile,ipocrito,falso,subdolo,assurdo, corruttore di menti, pezzame. Per chiarire la posizione dei tanti insegnanti faccio presente che la richiesta di partecipazione alla sperimentazione (D.M. n° 100) nella scuole fu respinta quasi dappertutto. Non a caso le molte scuole private vi hanno aderito.
Sono indignato per questo ennesimo tentativo di falsare la realtà, la verità.
Bisogna che anche i giornali denuncino tale falsificazione e informino sulla reale situazione in cui versa la scuola italiana.

Ringrazio per l'attenzione prestatami.


Giancarlo Ambrosini insegnante elementare membro del Consiglio D'Istituto I.C. "Giulio Cesare Parolari" Venezia-Zelarino

 ilaria ricciotti    - 27-06-2003
Condivo pienamente l'articolo letto. Andare in vacanza in questo momento, supposto che uno possa permetterselo,e dimenticare le scelte politiche del nostro governo è pericolosissimo. Pertanto, anch'io penso che bisognerà vigilare ed eventualmente farsi sentire, scrivendo le nostre disapprovazioni. Per quanto concerne lo Spot sulla scuola, vorrei tanto sapere dal Ministro quali e quanti insegnanti, studenti e genitori sono stati interpellati per analizzarlo e soprattutto ritenere questa riforma valida e al passo con i tempi. Io e molti altri non abbiamo avuto "quest'onore".

 ilaria ricciotti    - 30-06-2003
Ed i COBAS dove sono?
E lo SNALS cosa fa?
E la GILDA cosa dice?
Ci vuole ancora tanto a capire
che separati ci leccheremo le ferite?

 ilaria ricciotti    - 03-07-2003
Perchè nessuno dei sindacati da me citati non si esprimono in merito? Forse loro sono andati in vacanza?