breve di cronaca
La memoria della strage di Bologna
Letizia Moratti - 09-06-2003

In occasione della manifestazione, svoltasi oggi in Parlamento , "La memoria della strage di Bologna. La democrazia e la forza della coscienza civile contro il terrorismo: dalla strage di Bologna del 2 agosto 1980 all’assassinio del professor Marco Biagi", alla quale hanno partecipato 400 studenti delle scuole secondarie superiori di Bologna che hanno aderito al progetto-concorso sul tema del terrorismo, presentando lavori artistici e di documentazione, individuali e collettivi, in forma di manifesti, racconti e prodotti multimediali, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Letizia Moratti ha tenuto il seguente discorso



La democrazia e la forza della coscienza civile
contro il terrorismo:
dalla strage del 2 agosto 1980 all'assassinio del professor Marco Biagi


Camera dei Deputati, 9 giugno 2003


Ognuno di noi avverte, nelle dinamiche quotidiane del vivere insieme, un deficit di rispetto di se stessi, degli altri, di attenzione per il bene comune, in altre parole, di rispetto per le regole del vivere civile e delle istituzioni. E ci sono momenti nella vita di un Paese, la strage di Bologna del 2 agosto 1980 e più recentemente l'assassinio del professor Marco Biagi, che riassumono il livello massimo di intolleranza eversiva verso il sistema di vita democratico e l'espressione di odio personale contro chi vuole riformare la società con il metodo del confronto e del dialogo. Ogni atto di violenza costituisce una ferita, oltre che una sofferenza per le persone coinvolte, ed è una lacerazione al tessuto sociale che deve essere fatto di rispetto e comprensione reciproca.

Purtroppo Bologna è una testimonianza di questo strappo al vivere civile. Mantenere viva la memoria di momenti così difficili è quindi uno degli obiettivi della scuola. I lavori di voi studenti, raccolti dalla Direzione Regionale Scolastica dell'Emilia Romagna e premiati oggi dalla Presidenza della Camera, al termine di un concorso lanciato proprio un anno fa in questa Aula, su questi tragici fatti avvenuti a Bologna, consentono di apprezzare l'impegno della scuola bolognese nella costruzione e nell'approfondimento dei legami che intercorrono fra la memoria di quelle vicende dolorose ed il rifiuto di qualsiasi forma di violenza. Le vostre opere, i disegni, i cd rom, le storie, i manifesti, il progetto di una "stanza della memoria", i video, sono infatti una vera e propria "memoria che vive", che approfondisce le ragioni di quanto è avvenuto alla stazione ed in una strada delle città, come base di partenza per costruire un presente ed un futuro di democrazia e di pace ed osservanza delle leggi che ci siamo dati liberamente.

La scuola conferma, anche con questa iniziativa, di avere una missione rilevante e di grande delicatezza: far sì che i giovani acquisiscano la consapevolezza dell'importanza e del rispetto degli altri e delle relazioni che si formano nell'ambito del contesto sociale e culturale in cui vivono.
Una scuola che insegna i doveri che ognuno di noi ha nei confronti degli altri. Una scuola che insegna che i propri diritti non devono ledere i diritti degli altri. Non dobbiamo dare ai ragazzi soltanto sapere e conoscenza, elementi fondanti della missione della scuola, ma anche il senso del vivere civile, della convivenza sociale, formando coscienze che avvertano il valore della vita come valore fondamentale che in nessun modo può essere oggetto di violenza e negazione.
Ci auguriamo che questa iniziativa possa ripetersi ogni anno, perché coincide con gli obiettivi della scuola che stiamo costruendo: la creazione di forti coscienze individuali e di una memoria critica nei nostri giovani quale efficace strumento per la crescita e la difesa di un'autentica democrazia capace, con i suoi strumenti pacifici, di comprensione e solidarietà, di affrontare e superare momenti di difficoltà e crisi.

In questa prospettiva, la riforma della scuola introduce il tema centrale dell'educazione alla Convivenza civile, intesa come educazione alla cittadinanza, educazione stradale, ambientale, alimentare, alla salute e all'affettività, all'educazione civica. E dalle opere premiate, oltre che la memoria dei tragici eventi, emerge anche la reazione immediata dei singoli cittadini bolognesi nei soccorsi, nella mobilitazione accanto alle forze dell'ordine, nella solidarietà dell'intero Paese, nel lungo impegno dei cittadini di Bologna e delle istituzioni locali volto ad ottenere giustizia dai Tribunali della Repubblica. Il concorso si è rivelato come una strategia didattica di integrazione con le altre discipline e non di repertori di nozioni astratte, dando personale significato all'esperienza unitaria di ogni studente, diventando occasioni di educazione alla Convivenza civile.

L'approfondimento storico va accompagnato, quindi, nello spirito dei nuovi piani di studio che stiamo preparando, con un'educazione civica italiana ed europea per costruire nei giovani una forte identità e coscienza fondata sui valori della responsabilità individuale, del rispetto degli altri, della pace, della democrazia e della libertà, una libertà che non può mai essere assoluta ma trova i suoi limiti nel rispetto della libertà altrui.
Credo infatti che la costante attenzione ai valori civici da parte della scuola con iniziative come quella di oggi, possa fare molto per diffondere una cultura ed una coscienza civile, per conoscere l'organizzazione della Repubblica, le sue istituzioni, la funzione e l'organizzazione dei Comuni, delle Province e delle Regioni, le tappe dell'unificazione europea e le modalità di governo dell'Europa.
Solo una scuola che sappia educare ai fondamenti etici della vita - la responsabilità personale, il valore della relazione con gli altri, il rispetto delle regole e delle leggi, dei valori costituzionali, potrà, a mio parere, dare risposte ad un numero crescente di giovani, indicando loro la via dei valori e degli ideali, quali elementi fondanti per costruire una vita non chiusa nel proprio particolare ma aperta anche ai bisogni degli altri.


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 ilaria ricciotti    - 09-06-2003
Apprezzo molto che il Ministro Letizia Moratti abbia giudicato positivi i lavori degli studenti bolognesi, ma a mio avviso dovrebbe usare lo stesso metro anche con tutti coloro che Le hanno inviato, in occasione della "Giornata della Memoria: 27 gennaio" altrettanti elaborati e disegni.