Interrogazione parlamentare
A.E.S.P.I. - 17-05-2003
Ritengo di far cosa utile trasmettendo il testo dell'interrogazione a risposta scritta presentata dai Senatori Valditara e Bevilacqua su un argomento di grave attualità (cattedre a 18 ore) che sta a cuore a tutti coloro che si interessano di scuola.
Cordiali saluti
Luca Lattanzi



Interrogazione a risposta scritta 4-04507
presentata da GIUSEPPE VALDITARA giovedì 8 maggio 2003 nella seduta n.390

VALDITARA, BEVILACQUA. – Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.


Premesso:


  • che la legge finanziaria 2003, all'articolo 35 (Misure di razionalizzazione in materia di organizzazione scolastica), prevede una forma di tutela della qualità del servizio scolastico nel porre la riserva «salvaguardando l'unitarietà di insegnamento di ciascuna disciplina» nel caso in cui «le cattedre costituite con orario inferiore all'orario obbligatorio d'insegnamento dei docenti, definito dal contratto collettivo nazionale di lavoro, sono ricondotte a 18 ore settimanali»;
  • che numerosi Centri per i Servizi Amministrativi, a ciò guidati dai rispettivi Uffici Scolastici Regionali, conducono un'operazione prettamente burocratica nel portare le cattedre a 18 ore, producendo il rischio della impossibilità operativa in alcuni accorpamenti e un conseguente peggioramento della qualità del servizio didattico;
  • che per alcune classi di concorso (ad esempio A046, Lingua e Letteratura straniera, e A049, Matematica e Fisica nei Licei scientifici) vi è così il rischio di spezzare la continuità didattica, non ottenendo, del resto, neanche economie di spesa, in quanto le scuole dovranno pagare i docenti per le supplenze giornaliere, ora realizzate sostanzialmente con il completamento a 18 ore;
  • che non è possibile prevedere aprioristicamente soluzioni «tampone», come la formazione nei casi sopra richiamati di cattedre di 20 ore, in quanto lo stesso articolo 35 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003), al comma 1 – fermo restando quanto previsto dall'articolo 22 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, ed in particolare dal comma 4 – stabilisce che le ore aggiuntive sono attribuite ai docenti «con il loro consenso»;
  • che il testo della Riforma, all'articolo 3, comma 1, lettera a), recita testualmente: «Il miglioramento dei processi di apprendimento e della relativa valutazione, nonché la continuità didattica, sono assicurati anche attraverso una congrua permanenza dei docenti nella sede di titolarità», prefigurando tale enunciazione una qualche limitazione alla mobilità volontaria dei docenti in funzione della specifica continuità didattica nelle medesime classi (non certo genericamente nella scuola) che, di fatto, viene ad essere pregiudicata da un'applicazione meccanica della legge finanziaria


gli interroganti chiedono di conoscere:


  • in quale modo il Ministro intenda sostenere e incoraggiare un'applicazione delle disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato al comparto Scuola coerente con le attese legate alla Riforma;
  • quali iniziative intenda assumere per tutelare sia un livello organizzativo delle singole istituzioni scolastiche che garantisca modalità ottimali di prestazione del servizio da parte dei docenti sia la massima soddisfazione dell'utenza relativamente alla qualità del servizio didattico stesso.


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     Osvaldo Roman    - 18-05-2003
    E bravi i senatori di Alleanza Nazionale Valditara e Bevilacqua ci fanno sapere che come componenti della settima Commissione del Senato, il primo è anche responsabile scuola di An, ritengono che a determinare il terremoto, che si sta determinando nelle scuole con l’accorpamento delle cattedre a 18 ore, non sia l’articolo 35 della legge Finanziaria 2003 da essi sostenuta e votata, ma la cattiva applicazione che ne fanno le ottime burocrazie ministeriali che di recente loro medesimi hanno insediato seguendo rigidi criteri di fedeltà politica!
    Ovviamente i Ministri Tremonti e Moratti non ne sanno nulla e loro fanno finta di richiamarli al dovere. Sono certo che questa sceneggiata scarsamente credibile per chiunque sappia leggere un articolo di legge si ripeterà molte altre volte quanto cominceranno a farsi sentire gli effetti perversi della controriforma. Per ora aspettiamo fiduciosi e invitiamo i solerti passacarte dell’ A.E.S.P.I. a comunicarci gli ulteriori sviluppi della vicenda.

     Aldo Tonet    - 18-05-2003
    Mi domando se i passacarte dell'AESPI sanno in che mondo vivono e se ogni tanto percepiscono di avere il senso del pudore!