Disegno di legge
Chiara Acciarini - 09-05-2003



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 Mara    - 11-05-2003
Proposta lodevole ed interessante, che giustamente difende la dignità dìi numerosi lavoratori precari, impiegati da anni come jolly e che oggi rischiano di perdere in un soffio ogni diritto faticosamente acquisito. Particolarmente giusto è il raddoppio del punteggio per gli insegnanti della scuola pubblica, che sono nominati in base a rigide graduatorie, non a conoscenze e simpatie, come in quella privata.

Quello che tuttavia non capisco, e che ha caratterizzato anche numerosi altri interventi sia politici che sindacali negli ultimi mesi, è la conferma di una continua discriminazione e colpevolizzazione di un'intera categoria di lavoratori, abilitati presso le SISS, che da troppo tempo ormai sono ingiustamente accusati di volersi appropriare di un punteggio più elevato rispetto ai loro meriti.

Chiarisco che sono un'insegnante con contratto a tempo indeterminato, posseggo quattro abilitazioni all'insegnamento nella scuola secondaria, conseguite attraverso procedure concorsuali ordinarie e riservate e, per mia fortuna, non sono mai stata costretta a seguire i massacranti corsi di una SISS.

Tuttavia non sopporto più questa situazione di palese ed ingiustificato accanimento contro colleghi che hanno dovuto subire ingiustizie di ogni genere, dalle promesse iniziali di vedere equiparato il loro titolo a quello di un concorso ordinario, con relativa graduatoria separata, alle successive smentite e minimizzazioni, fino alla persecuzione vera e propria da parte di colleghi e sindacati che hanno contribuito a creare contro le SISS un clima di diffusa ed ingiustificata ostilità (o meglio, qualche giustificazione non secondaria si trova subito, magari nell'esiguità del numero di tessere sindacali che gli abilitati SISS possono pagare, contro quello ben più consistente dei precari storici!).

Aggiungo di avere alle spalle circa tre lustri di precariato e che capisco le serie preoccupazioni degli altri colleghi, che però non possono pensare di risolvere i loro problemi ghettizzando ed accusando, ma se mai cercando di unire tutte le risorse contro i veri nemici da combattere, quelli istituzionali, che gioiscono delle nostre beghe, consapevoli che nelle divisioni e nei contrasti si alimenta la nostra debolezza e si rafforza il loro potere.

In sostanza mi e vi chiedo:

1. Perché le abilitazioni, comunque conseguite devono essere considerate e valutate in modo diverso? E perché questo succede solo agli insegnanti? Un avvocato, un medico, un architetto sono professionisti che sostengono come noi un esame di abilitazione all'esercizio della professione, ma non subiscono queste assurde discriminazioni. Per garantire le priorità degli abilitati di vecchia data basterebbe costituire graduatorie suddivise in fasce periodicamente chiuse.

2. Perché l'attribuzione di un punteggio aggiuntivo ad una particolare tipologia di abilitazione dovrebbe costituire una discriminazione nei confronti delle altre, se tutti gli interessati possono acquisirla? Se so che seguire un corso mi garantisce un punteggio, sono libero di seguirlo o no. Ma se non lo faccio, quale perversa interpretazione del diritto mi induce a ritenere di avere comunque diritto a quel punteggio che altri si sono sacrificati per ottenere?

3. Se il mio diritto di cittadino e il mio dovere di essere umano che mangia per vivere, mi inducono a lavorare mentre studio, e se sono tanto bravo da riuscirci mentre altri non ce la fanno, perché sono considerato alla stregua di un bugiardo e devo essere penalizzato, invece che premiato?

4. Se uno studente SISS è talmente impegnato nello studio che non può riuscire, secondo il legislatore, a lavorare contemporaneamente, come può farlo un collega che studia per il concorso ordinario o riservato? I casi sono due: o non ci riesce nessuno, o ce la possono fare tutti (oppure, come terza ipotesi alla quale vorrei non dover credere, certe abilitazioni sono talvolta più "facili" da conseguire, pertanto non richiedono eccessivo impegno).

5. Se il biennio precedente un esame di abilitazione SISS viene considerato di studio/tirocinio, perché lo stesso non può valere anche per le altre abilitazioni? Se, invece, per una sola tipologia devo studiare due anni e frequentare l'università senza lavorare, non è forse giusto che per quella sola il mio punteggio sia più vantaggioso rispetto alle altre, e mi garantisca una posizione più favorevole nelle graduatorie di supplenza?

6. Perché non si costituisce una graduatoria separata anche per gli abilitati SISS, visto che la loro abilitazione è, a tutti gli effetti legali ed amministrativi, equiparata a quella dell'ordinario?