Come insegno l'educazione alla pace
Maria Maddalena Marras - 17-11-2001
Quando vengo a conoscenza di un fatto particolarmente violento e delittuoso porto in classe alcuni giornali di diverso orientamento, illustro il fatto e faccio fare la lettura in classe; contemporaneamente faccio una scaletta alla lavagna utilizzando parole chiave. Quindi:
1) Attribuisco agli studenti il compito a casa consistente nel selezionare gli articoli dei giornali che trattano l'argomento e nel fare un diario di tutte le informazioni che fornisce la tv;
2) Individuo nelle fonti giuridiche nazionali ed internazionali (costituzione italiana, dichiarazione dei diritti del cittadino europeo, dichiarazione universale dei diritti umani, convenzione internazionale dei diritti del fanciullo) le disposizioni che disciplinano l'argomento in oggetto;
3) Chiedo agli studenti di evidenziare le affermazioni dei testi normativi che ci interessano e di metterle a confronto tra di loro:
A) Discutiamo sulla ratio del contenuto delle norme giuridiche;
B) Spiego l'origine storica delle stesse e le finalità che a queste attengono.
4) Dopo una discussione in classe, individuo due gruppi di studenti e ciascun gruppo porta le ragioni di una delle due parti in conflitto, ricavandole dalle informazioni assunte;
5) Ciascun gruppo le illustra alla classe e si apre il dibattito di solito piuttosto animato;
6) Se ne ho la possibilità porto in classe documentazione filmata, o propongo interventi di esperti esterni o di persone direttamente coinvolte nel conflitto in modo da migliorare le conoscenze degli studenti;
7) Gli studenti ed io individuiamo alcuni aspetti del problema che diventeranno argomento di un lavoro di gruppo;
8) Gli alunni si dividono in gruppi e ciascun gruppo, in occasione di una tavola rotonda, produce il materiale elaborato (relazione, lucidi, articolo di giornale, cartelloni ecc.).
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Maria Maddalena Marras insegna Diritto presso l'ITAS "Deledda" di Cagliari. In questi giorni due suoi studenti sono statai invitati a Strasburgo dopo aver vinto una selezione.

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 pinone    - 19-11-2001
"faccio una scaletta": e se invece la scaletta delle parole chiave la facessero loro? dov'è l'insegnante in tutto questo? al timone come sempre, sia pure in un percorso non ortodosso e molto aperto allo spirito costruttivista? non ti pare che potremmo cercare di rendere le persone che ci sono affidate più consapevoli della loro libertà di essere e pensare diversamente da noi? e che il nostro compito non sia quello di fornire dati ma strumenti?

 MAIKOL    - 17-06-2003
CIAO PROFESSORESSA

 jessica contu ex 1° d    - 21-10-2008
Questa è una professoressa che se non la si conosce non la si potrà mai capire. E' una persona fantastica, ti capisce, è severa ma ti fa capire ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e il lavoro che ci faceva fare in classe con il programma di prima era bellissimo... quei cartelloni che riguardavano gli argomentidi tutto l'anno.. tutti colorati e con mille idee basate sui fatti più importanti di quell'argomento... può sembrare una persona un po cosi che non da confidenza,un po per le sue, molto severa, ma in realtà è una prof con i fiocchi... l'anno scorso quando la vedevo abbassavo la testa perchè un po' tutti avevamo timore ma quest'anno che non ho avuto la possibilità di averla come professoressa quando la vedo la saluto con un sorriso perchè mi rendo conto di quanto possano valere i suoi insegnamenti e la sua rigidità nell'anno precedente