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La guerra da archiviare
L'Unità - 12-04-2003


C'è un'inflazione di libri sulla guerra. E molti - perché non dirlo? - sono libri di «facile consumo». Ma accanto a questo c'è anche una produzione «fatta» di riflessioni, ricordi, pensieri. Fatta di parole già dette o ancora da dire. Parole da raccogliere magari non attraverso un libro tradizionale.
Ecco dove nasce l'idea di questo libro elettronico dell'Unità on line. Un libro per raccogliere alcuni scritti - presi dall'archivio de l'Unità - di Sibilla Aleramo, di Elio Vittorini, di Leone Sbrana, dedicati alla seconda guerra mondiale. O per raccogliere gli editoriali di padre Balducci sul primo conflitto in Iraq, nel '91 (il tutto con una prefeazione di Serena Palieri). Il libro si potrà scaricare gratuitamente per poi stamparlo a casa. La password per il download la si troverà su l'Unità di carta di domenica.

E' un bel paradosso che da pezzi di archivio si tragga un monito fortissimo e attuale, si recuperino parole e memorie di impegno politico, di fede, fiducia nell'uomo, e speranza. Parole di «carità umana», come dice un passo della Aleramo. Se c'è qualcosa da archiviare infatti è solo la logica della violenza, quella ragione «armata» di cui parla Balducci. E di fronte a questa c'è una sola possibilità, ci ricorda: il pacifismo, una scelta che «non è pura istanza etica» e che si riconosce, si afferma, piuttosto, perché «dotato di forza politica». Una scelta che trova la sua forza nella ragione, ma in quella «disarmata», in quella che «scioglie il nodo con pazienza filo dopo filo». E non lo taglia.
«Se ci credi vuol dire che è vero», diceva ancora Sibilla Aleramo. E noi ci crediamo.
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