breve di cronaca
Orario cattedre a 18 ore: è questa la nuova scuola?
Educazione&Scuola - 11-04-2003
In tutte le scuole, e in particolare nei licei scientifici c'è grande agitazione in questi giorni per i nuovi organici comunicati dai vari CSA.
Per la lingua inglese , il cui orario cattedra è sempre stato di 17 ore di insegnamento più un'ora a disposizione per le supplenze, la situazione è particolarmente grave poichè questa variazione comporta l'eliminazione per sempre della continuità didattica. Mi chiedo per quale motivo, se non quello di affossare la scuola pubblica, si vuole tutto questo?
Quale genitore sarà contento di sapere che il figlio dovrà cambiare insegnante di inglese quasi ogni anno?
Una cosa ancora più incomprensibile risulta la situazione di alcune cattedre (per esempio italiano e latino) che, invece, possono essere di 15, 16 o17 ore senza che nessuno urli al pubblico spreco. Non se ne capisce la logica , visto che ad un orario cattedra di 15 ore non è difficile aggiungere un insegnamento di 3 ore senza sconvolgere la continuità didattica, cosa, invece, impossibile per l'inglese. Il nostro governo ci aveva promesso attenzione per l'inglese e la scuola,aveva inneggiato all'avvento delle tre "i" sbandierandole quali simbolo del rinnovamento e della nuova efficienza della scuola. E' questa la nuova scuola? Come madre sono preoccupata per quello che aspetta i miei figli, come insegnante sono delusa e scoraggiata, dopo venti anni mi vedo "cacciata" dalla mia scuola, perdo 4 ore in una mia classe per fare le stesse 4 ore in una scuola lontana dalla mia e dal mio quartiere. Come si può pensare che una persona lavori bene in queste condizioni? E cosa penseranno i miei ex-alunni che mi vedranno a scuola insegnare nella classe di fronte o gli ex-alunni della scuola in cui dovrò fare queste famose quattro ore vedendo che la loro insegnante con cui hanno lavorato per anni la mattina varca la soglia della classe di fronte alla loro?
E, tanto per concludere una lettera che rischia altrimenti di diventare troppo lunga e noiosa, il Ministro non aveva detto che nessuno sarebbe stato mandato via dalla propria scuola?E la finanziaria non prevedeva che non dovessero crearsi situazioni di soprannumero?
Un'ultima cosa, come madre e come insegnante: non riesco a ricordare quando sono stata interpellata (lo dice lo spot pubblicitario in onda in questi giorni) per contribuire a questo scempio. Per fortuna il merito è totalmente del Ministro e del governo di cui fa parte.


Pierangela
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 Giuliano Cianfrocca    - 13-04-2003
Cara mia,
capisco essere corporativi, ma c'è un limite a tutto!
Magari quando questi bei tomi promiser le "Tre I" avrai pensato: "Poco male, anzi bene! Insegno Inglese, con Internet me la cavicchio, l'Impresa non sarà poi peggio della scuola pubblica".
Poi scopri che per loro l'Inglese è solo la lingua del padrone, utile per giocare in borsa o per rispondere Yes quando chiama alla guerra; che Internet in mano a loro è un comodo sistema per risparmaiare insegnanti o per mattere in piedi corsi demenziali come l'UMTS, o magari per veicolare il 'Pensiero Unico' che poi è quello dell'Impresa.
Quando alla fine ti tolgono la tua ora "a disposizione" che cosa elucubri?
«alcune cattedre (per esempio italiano e latino), invece, possono essere di 15, 16 o17 ore senza che nessuno urli al pubblico spreco. Non se ne capisce la logica , visto che ad un orario cattedra di 15 ore non è difficile aggiungere un insegnamento di 3 ore senza sconvolgere la continuità didattica»
Insomma: "fate vobis, rompete le scatole ai colleghi di lettere ma salvate la mia ora "a disposizione"
Con qualche colega abbiamo provato a "simulare" che cosa succederà alle cattedre di lettere dello scientifico: per arrivare a 18 ore bisogna "pescare" le due di Geografia del primo, oppure le tre di Storia del primo e del secondo anno.
Lo studente avrà due, a volte tre, insegnanti di lettere, alla faccia di OGNI idea di continuità, oltre che di interrelazione tra discipline che verranno insegnate da professori "di passaggio".
Credo proprio che se speriamo di salvare l'orticello nostro mandando le capre a brucare dal vicino non riusciremo a cambiare un bel nulla di questo scientifico tentativo di smantellamento dell'istruzione.

 Natale Scuderi    - 13-04-2003
Domanda:
Che ruolo hanno in tutta questa vicenda i dirigenti scolastici?
Si allineano, come purtroppo sta accadendo in molti casi, elaborando cervellotiche tabelle o dobbiamo sperare che abbiano un sussulto di deontologia professionale tale da spingerli ad opporsi ad una simile stupidaggine?
Concordo pienamente sull'obbiettivo che il governo vuole raggiungere con questo e con gli altri provvedimenti che ha già preso e che, purtroppo, prenderà in futuro.
In Liguria il 27 di Aprile si andrà a votare per il referendum che vuole abrogare la legge regionale sui buoni-scuola. Speriamo che non finisca come in Veneto.
A proposito di "i" mi vengono in mente: imbecillità, inefficienza, ingiustizia...qualcuno vuole continuare?

 ilaria ricciotti    - 18-04-2003
Sì, è proprio questa la nuova scuola, quella che molti docenti ed operatori scolastici hanno voluto, votando questo governo e che, in fondo in fondo, stando zitti, non manifestando, non scioperando o non esternando in modo cartaceo il proprio dissenso vogliono ancora. Ed allora ci meravigliamo tanto? Purtroppo è grazie anche a loro se a settembre avremo questa situazione.
Grazie colleghi per aver tanto amato pinocchio, naturalmente quello col naso lungo e non corto.