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Amnesty International tra incudine e martello
A.I. - 05-04-2003
IRAQ: I SOLDATI CHE SI FINGONO CIVILI METTONO A RISCHIO LA POPOLAZIONE


Amnesty International ha chiesto alle autorita’ irachene di ordinare la fine degli atti di perfidia mediante i quali i soldati iracheni si fingono civili per arrivare abbastanza vicino da attaccare le forze nemiche.

L’organizzazione e’ particolarmente preoccupata per le affermazioni rilasciate dalle autorita’ irachene a seguito dell’attentato suicida del 29 marzo contro un posto di blocco militare che ha causato la morte di quattro soldati statunitensi. Il vicepresidente Taha Yassin Ramadan, nel corso di una conferenza stampa ha affermato: “Questo e’ solo l’inizio e voi sentirete notizie migliori nei giorni seguenti. Useremo ogni mezzo per uccidere il nostro nemico nella nostra terra e lo seguiremo nella sua terra.”

“Un’azione in cui i militari si fingono civili per portare avanti un attacco contro i soldati nemici e’ chiaramente illegale” ha sottolineato Amnesty International.

“Rendendo confusa la distinzione tra combattenti e civili, questi attacchi mettono a rischio tutti i civili iracheni. Tali azioni sono classificate come atti di perfidia e, secondo quanto prevede lo Statuto della Corte penale internazionale, si tratta di crimini di guerra. Chiediamo alle autorita’ irachene di condannare pubblicamente questi attacchi e di rendere noto a tutti coloro che prendono parte ai combattimenti che queste violazioni sono inaccettabili.”

Ulteriori informazioni L’Articolo 37 del I Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra, relativo alla protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali, stabilisce che:

1. E’ vietato uccidere, ferire o catturare un avversario ricorrendo alla perfidia. Costituiscono perfidia gli atti che fanno appello, con l’intenzione di tradirla, alla buona fede di un avversario per fargli credere che ha il diritto di ricevere o il dovere di accordare la protezione prevista dalle regole del diritto internazionale applicabile nei conflitti armati. Sono esempi di perfidia gli atti seguenti: * simulare di voler negoziare sotto una bandiera di armistizio o di resa * simulare una incapacita’ per ferite o malattia * simulare di avere lo status di civile e di non combattente * simulare di avere uno status protetto facendo uso di segni, emblemi o uniformi delle Nazioni Unite, di uno Stato neutrale o di altri Stati non Parti in conflitto.

2. Gli stratagemmi di guerra non sono vietati. Tali stratagemmi sono atti che intendono indurre in errore un avversario o di fargli commettere imprudenze, ma che non violano alcuna regola del diritto internazionale applicabile nei conflitti armati e che, non facendo appello alla protezione dell’avversario circa la protezione prevista da detto diritto, non sono perfidi. Sono esempi di stratagemmi di guerra gli atti seguenti: mascheramenti, inganni, operazioni simulate e false informazioni.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 1 aprile 2003

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GUERRA IN IRAQ. AMNESTY INTERNATIONAL CONTRO L’USO DELLE BOMBE A GRAPPOLO: E’ LA POPOLAZIONE CIVILE A PAGARE IL PREZZO


Amnesty International ha espresso profonda preoccupazione per l’alto numero di vittime civili che la guerra in Iraq sta provocando e per il ricorso alle bombe a grappolo nel corso di attacchi militari contro aree densamente popolate.

Il 1° aprile almeno 35 civili – tra cui molti bambini – sono stati uccisi ed altri 300 sono rimasti feriti a seguito di un attacco militare lanciato dalle forze statunitensi contro la citta’ di al-Hilla. Amnesty International e’ sconcertata per le notizie secondo le quali, durante l’attacco, sono state utilizzate bombe a grappolo.

“L’uso delle bombe a grappolo ad al-Hilla costituisce un attacco indiscriminato e una grave violazione del diritto internazionale umanitario” – ha accusato l’organizzazione per i diritti umani.

“Se gli USA parlano seriamente quando dicono di voler proteggere la popolazione civile, allora devono impegnarsi pubblicamente a sospendere l’uso delle bombe a grappolo. Continuare a usarle significhera’ causare indiscriminatamente morti e feriti tra la popolazione civile”.

Secondo le informazioni ricevute da Amnesty International, ad al- Hilla sono state usate bombe a grappolo del tipo BLU97 A/B.
Ognuna di esse contiene 202 ordigni – denominati BLU 97 - di dimensioni simili a una lattina da bibita. Le bombe a grappolo si spargono su un’area pari a quella di due campi da calcio. In almeno il 5% dei casi, gli ordigni contenuti al loro interno non esplodono all’impatto al suolo, trasformandosi in mine anti-persona e prolungando nel tempo il rischio di morte per chiunque vi entri in contatto.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 2 aprile 2003

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GUERRA IN IRAQ. AMNESTY INTERNATIONAL CONDANNA L’USO DELLE BOMBE A GRAPPOLO DA PARTE DELLA GRAN BRETAGNA


Amnesty International ha espresso la propria condanna nei confronti del governo britannico per l’uso delle bombe a grappolo in Iraq.

Replicando alle dichiarazioni del segretario alla Difesa Geoff Hoon, il quale ha ammesso che il proprio esercito sta facendo uso di tali armi, Amnesty International ha affermato: “Avevamo chiesto a Stati Uniti e Gran Bretagna di confermare che non avrebbero usato armi indiscriminate a causa della minaccia che esse costituiscono per i civili. Ora abbiamo capito le ragioni del loro silenzio. Chiediamo di sapere dove e perche’ sono state utilizzate le bombe a grappolo.”

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 3 aprile 2003
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