7 – 13 Aprile 2003.
Settimana mondiale di mobilitazione
per un’Educazione di qualità per tutti.
L’ Unione Europea deve raddoppiare i fondi della cooperazione
Al giorno d’oggi 140 milioni di bambini non frequentano la scuola elementare, due terzi dei quali sono femmine; 250 milioni di bambini e bambine e di adolescenti dai 5 ai 14 anni, lavorano, invece di studiare. Sarebbero sufficienti 6 miliardi di dollari per consentire la frequenza della scuola di base a tutti i bambini e le bambine del mondo, meno dell’uno per cento di quanto si spende ogni anno per gli armamenti.
L’obiettivo di un’educazione per tutti entro il 2015, definito a Dakar nello scorso 2000, è a rischio per la carenza dei finanziamenti internazionali: ben 71 paesi, se la situazione non cambia, non riusciranno ad acquisire entro il 2005 un’educazione di base, di qualità, per tutti.
L’impegno finanziario dell’Italia per la cooperazione è sceso dallo 0,34% del Pil nel ’92 allo 0,13 del 2000, collocando il nostro paese al penultimo posto tra quelli dell’OCSE.
Nel gennaio scorso, l’Internazionale dell’Educazione e il Comitato per lo Sviluppo e la Cooperazione del Parlamento Europeo hanno lanciato una campagna per l’adozione di una risoluzione che aumenti i contributi Europei, predisponendo una bozza in cui si chiede un sostanziale aumento della percentuale dei fondi europei per la cooperazione, almeno lo 0,7% del PIL, di cui il 20% da destinare all’istruzione di base. La risoluzione sarà discussa dal Parlamento europeo a maggio.
Per sostenere tale richiesta la Cgil scuola invita a sottoscrivere la petizione telematica all’Unione Europea, cliccando sul sito
www.europeforeducation.org